Nuove macchine nella Ruhr per ridurre la mano d'opera di Giorgio Sansa

Nuove macchine nella Ruhr per ridurre la mano d'opera LA GUERRA E L'ORO NERO Nuove macchine nella Ruhr per ridurre la mano d'opera Ordigni colossali per intagliare, picconare e caricare il carbone Berlino, 2 aprile. | L'industria carbonifera tedesca nsi sta ultramodernizzando. Essa deve produrre di più con meno suomini e perciò ricorre alle macchine in misura maggiore del passato. Ma le macchine che sostituiscano gli uomini dovevano essere inventate; al posto del martello meccanico e della perforatrice che sono a vero dire solo mezze macchine, bisognava mettere qualche cosa di più efflcentè. E' appunto quello che l'industria mineraria tedesca sta facendo e di cui si ha notizia questi giorni. I minatori in parte sono chiamati al fronte. In loro vece entra in funzione nei pozzi della Ruhr il Ferreo Enrico (Eisèrner Heinrich), macchina nuova e capace, e nei. pozzi dell'Alta Slesia Giovanna della corazza (panzer J oh amia), altra macchina che fa con successo concorrenza alla prima. Evidentemente gli industriali si aspettavano la penuria, poi sopravvenuta, di braccia da lavoro perchè già due anni or sono indicevano un concorso a premio per l'invenzione di un congegno di estrazione del carbone che superasse due mesi di collaudo e riuscisse a far risparmiare almeno tre turni di lavoro per ogni cento tonnellate di carbone prodotto, Il primo premio è stato assegnato ora alla fabbrica che ha fornito il Ferreo Enrico, un ordigno enorme e complicato di difficile descrizione il quale presta combinatamente opera di intagliatura, pie conatura e caricamento e fa realizzare — come si è constatato dopo gli esperiménti — un risparmio di 3,38 turni di lavoro per ogni cento tonnellate di carbone A giudicare da quanto scrivono i giornali della regione mineraria, si tratta di una macchina che percorre da un capo all'altro il fronte del filone tagliandolo in basso e trivellandolo in alto e che raccoglie nello stesso tempo i. blocchi caduti dalla parete; i minatóri anziché rimanere allo stesso posto durante il loro turno come usavano finora debbono seguire la macchina .per completarne l'opera; poi la seguono anche i puntellatori i quali inseriscono nel vuoto lasciato tra i due strati di pietra centinaia di robusti piloni di acciaio, Siamo tuttavia al primo esempio di sostituzione meccanica dell'uomo e non si può pretendere quindi nemmeno dal Ferreo Enrico la perfezione. Esso è in grado di agire, come rilevano i commentatori tecnici, solo nelle gallerie orizzontali e quando i filoni abbiano lo spessore di non più di due metri e il carbone non sia eccessivamente duro. Ma altre macchine sono allo studio per le gallerie oblique e altri premi sono promessi agli inventori. Non era ancora cessata l'eco delia notizia dell'introduzione nella Ruhr di questo moderno mezzo di produzione in una industria che sino ad oggi era dipesa principalmente dalle braccia umane, che già dall'Alta Slesia giungeva quella annunziente la nascita di Giovanna, della corazza. Tutto fa ritenere che Giovanna sia un essere più spotente di Enrico. Infatti il car- bone dell'Alta Slesia è " notevol- mente più duro (e finora doveva essere estratto con le mine nella l'111 ir i il mi r ti-ii il us in umi i mi mi 111 il i mi i ! ! 11 li l li misura del 67 per cento mentre nella Ruhr si applica la mina solo nella misura del 3 per cento); in secondo luogo gli strati sleslani sono, altissimi raggiungendo lo spessore di una ventina di metri. La panzer Johanna è in grado di vincere la forza della montagna; e fa risparmiare all'industria da 5 a 6 turni di lavoro, a quanto si afferma, su ogni 100 tonnellate di carbone. Nella costruzione Giovanna ed Enrico si rassomigliano: sono entrambi combinazioni di intagliatrici, picconatrici e caricatrici; con l'unica differenza dovuta olla diversa durezza del carbone che la lama di intaglio del Ferreo Enrico penetra nel filone per una profondità di due metri- mentre quella di Giovanna vi entra per uno e mezzo. Su questa seconda macchina si fornisce un altro dato interessante: in un'ora di lavoro il panzer" Johanna percorre un fronte di 25 metri e in un turno di lavoro dai 100 ai 120 metri esigendo la presenza di soli 14 uomini. E' facile capire l'entusiasmo con cui la stampa tedesca com menta tali innovazioni tecniche nell'industria mineraria. H carbone non è meno essenziale del grano, specialmente in tempo di guerra. Se non ci fosse carbone, l'industria siderurgica e l'industria metallurgica e meccanica che producono armamenti si fermerebbero, mancherebbero l'illuminazione e il riscaldamento, la benzina.sintetica e la gomma artificiale: in poche parole ogni cosa. Per di più oggi non bisogna soltanto mantenere la produzione del combustibile all'alto livello a cui fu portata nel 1941 — già superiore a quella dell'anno precedente e ali'incirca doppia di quella del 1925 —ma bisogna ulteriormente aumentarla perchè cosi esige la campagna. Senza l'introduzione di metodi nuovi i continui richiami alle armi di minatori farebbero però assottigliare la produzione mineraria. Questo pericolo, si dichiara, è ora scongiurato. I giornali della Ruhr sottolineano poi che la meccanizzazione della Ruhr e dell'Alta Slesia rappresenta anche un progresso sociale. E trattasi di un progresso sociale che era indispensabile. Le condizioni di lavoro del settore minerario finora erano sempre piuttosto basse in confronto di quelle di altre industrie; ed a ciò soprattutto si dovette la fortuna, che tra i minatori ebbero le idee sovversive tanto che il partito nazionalsocialista, come rileva in un articolo il*<dottor Ley, incontrò proprio fra i minatori le più notevoli difficoltà nei primi anni di propaganda. Anche 11 però alla fine è stata conseguita, grazie alla applicazione dei migliori mezzi di persuasione del fronte del lavóro, una definitiva vittoria. Occorreva completarla con un miglioramento sensibile delle condizioni di vita degli operai, ha detto il dottor Ley; orbene a questo miglioramento contribuirà fortemente l'introduzione delle macchine di nuova invenzione. Nel complesso, il lavoro mine- nubsbsdmqpsnmsddsl rari? diventò meno faticoso, e que sta è una conquista di grande Im portanza. . « Giorgio Sansa N1pdrhdclmrcgpsdlfddCraztmnmpalacndinsAmpcepblsdi 111 11111 ( 11111 ! -1 > i i i ! 11111,11111111 ! 1111 ) ! 111111 u i : u 111 ! [ i n 11

Luoghi citati: Berlino, Ruhr