Trenta minuti di bombe

Trenta minuti di bombe Trenta minuti di bombe Da una nostra base, 2 aprile. I/azione di 6ombardamento su Gibilterra, di cui dà- notìzia, l'odierno Bollettino, è stata effettuata ieri poco prima dell'alba da una formazione da bombardamento a grande raggio della Regia Aeronautica. I nostri velivoli hanno trasvolalo nottetempo il Mediterraneo occidentale incontrando mediocri condizioni meteorologiche lungo tutta la rotta di avvicinamento alla roccaforte britannica. Man mano che gli apparecchi si appi os'simavano alla méta le condizioni atmosferiche sano, ondate migliorando sicché Yobìettiwo^st è stagliato a&idoM limiti dell'orizzonti*. Giunti su Gibilterra, i nostri apparecchi, la cui presenza doveva esaere stata segnalata, hanno incontrato velivoli da caccia nemici che incrociavano sulla piazzaforte. Ma poiché i cacciatori del-, la RAF non sono riusciti a entra-' re in contatto coi nostri e a intercettarli, il nemico ha fatto entrate in azione la difesa controaerea, le cui postazioni hanno aperto un fuoco violentissimo di sbarramento con armi di ogni calibro appoggiate da proiettori. Ciononostante i bombardieri a grande raggio hanno eseguito l'attacco sganciando in successione di tempo, nello spazio di 30 minuti, forti carichi di alto esplosivo che hanno colpito la base navale nella quale si trovavano delle navi. Inseguiti dalla reazione avversaria i plurimotori da bombardamento hanno preso la via del ritorno atterrando regolarmente in pieno giorno su un nostro aeroporto. Tra i partecipanti all'azione si sono particolarmente distinti i pi loti capitani Alberto Alesi, Ezio Fantini; i tenenti Gianni Alberimi, Pietro Torelli, Federico Prosdocimi e Nicola Dettino; il sottotenente Alberto Cefalo e i ma rescialli Mario, Trabucchi e Stefano Corrias; i motoristi maresciallo Giovanni Donte, sergente maggiore Guerrino Tisi e prima aviere Antonio Natale; t montatori .sergente maggiore Angelo Onori e primo aviere Guglielmo Dolio; i marconisti sergenti Luigi Cesarèa e Giorgio Battati, il primo aviere Aldo Chiarini, gli armieri sergente Antonio De Grazia e primi avieri Lucio Narder e Severino Clinco. A ventiquattro ore di distanza poi dall'azione su Gibilterra, squadriglie di bombardieri pesanti del S7.o stormo operanti in successione di tempo hanno investito nottetempo le basi aeree di Malta. Nonostante la reazione controaerea particolarmente intensa gli obiettivi sono stati sottoposti a violento martellamento. Sono state osservate numerose esplosioni sui campi di Hai Far e di Mlkabba e sulle zone decentramento velivoli, i Apparecchi da combattimento tedeschi hanno attaccato di giorno in più ondate l'aeroporto di S Sol Far. Altri velivoli germanici hanno rinnovato gli attacchi sul medesimo obiettivo, e bombardato l'aeroporto di fa Venezia e la cittadella di La Valletta determinando vasti incendi e distruzioni. Durante un attacco condotto contro i posti di approdo del, porto di La Valletta sono stati determinanti incendi e colonne altissime di fumo. Una batteria controaerea in anione è stata aentrata in pieno Nel corso del pomeriggio e nella notte successiva* altri numerosi velìvoli tedeschi hanno attaccato l'arsenale 'di La Valletta provo1dando incendi di vaste propor zioni nellarncnale. stesso,! Cacciatori deìla Luftwaffe hanno abbattuto un Supermaiine Spitf ire presso Morsa Scirocco e un bombardiere a oriente dell'aeroporto di Mikabba. In Àfrica settentrionale reparti da caccia alleati hanno attaccato a volo radente un treno a sud-est di Solhnn colpendo una locomotiva. Durante la rotta di rientro i medesimi velivoli hanno impegnato battaglia con numerosi Curtlss abbattendone uno. Durante una successiva azione su una stazione ferroviaria sono stati colpiti una locomotiva e diversi automezzi che si trovavano sotto scarico.

Luoghi citati: Gibilterra, La Valletta, Venezia