Genova - Venezia 1-0

Genova - Venezia 1-0 Punteggio e giuoco non vanno d'accordo Genova - Venezia 1-0 , o, a i a ò a e he za no r* a n ro, he er no vo lo ube ri di ne ro di el a, oaltia4' ogli nto asi peo. etA1 GBJ.OVA: Sain; Spadoni, Sardelli, Perazzolo, Allasio, Aridiisbotto; Neri, Trevi so -j, Ispiro, Bertoni, Conti, VENEZIA: Fioravanti; Tortora, Di Gennaro; Arienti, Puppo, Stofn,nlnl; Beguini, Loich, Pernigo, Mazzola, Novello. ARBITRO : Scorzoni. (Dal nostro inviato) . Genova, 30 marzo. /I Venezia ha dominato per almeno settanta Animiti ed U Genova ha vinto. Il risultato è quindi in netto contrasto con il giuoco svolto dalle due squadre, ma a disavventure del genere i neroverdi sono abituati quest'anno. Certo si è che il punteggio tradisce quello che è stato l'andamento del giuoco. Il Venezia ha perso l'incontro nei primissimi minuti di giuoco, proprio quando avrebbe potuto andare in vantaggio. Quando il Genova battè il calcio d'inizio, l'iniziativa passò di colpo ai neroverdi, che di slancio arrivarono avanti a Sain. Passaggio di Mazzola a Pernigo e tiro improvviso, violento, del centrattacco. .Respinta della traversa, a portiere battuto. Questo il biglietto da visita del Venezia. E, passati pochi seoondi appena, avanzava Mazzola che, al momento del tiro, veniva affrontato da Perazzolo; il veneziano nell'urto aveva la peggio (sì da dover essere portato fuori campo per cinque minuti) ed il rossoblu serviva in profondità Neri. Fuga dell'estrema, centro lungo che Arienti per un soffio non riusciva ad intercettare, ripresa di Conti a sinistra, servizio ad Ispiro e tiro risolutivo, raso terra, che 'Fioravanti non aveva modo di fermare. Al 8' il Genova dopo aver superato un paio di grossi pericoli, già era in van taggio. Che quello dovesse essere il punto cella sconfitta neroverde non si sarebbe detto perchè il Venezia, messo alla frusta dalla necessità di ricuperare lo svantaggio iniziale, parti alla riscossa e, giuo cando in favore di vento, restò quasi ininterrottamente all'attacco. Ebbero parecchie occasioni, i veneziani, di segnare a Uro volta, ma tutte le mancarono. La palla sfuggì a Sain su- di un forte tiro di Mazzola, ma fu un montante a salvare il portiere. Poi, poco dopo la mezz'ora, Pernigo scattò solo oltre i terzini e si trovò a tu per tu con l'estremo difensore genovese, ma un tocco troppo secco alla palla permise a Sain di uscire di fra i pali e dì sventare la seria minaccia. Il Genova, stretto in una morsa che non s'allentava che in virtù di qualche sporadico contrattacco, parve dieci, venti volte sul punto di cedere, ma sempre nella sua area riuscì a rompere la trama del giuoco nerover* de e le mischie, i fortunosi salvataggi, le respinte, le deviazioni in angolo, lo salvarono da quel pareggio che proprio pareva inevitabile. Il Venezia, prima della fine del tempo, per poco non fu anzi battuto ancora da Ispiro ohe mise a lato di testa un pallone mandatogli con lunga parabola da Neri. La ripresa si svolse tutta sulla falsariga del primo tempo; pressione insistente del Venezia, giuoco d'attacco del Venezia, assedio del Venezia atta porta di Sain. E il Genova* H Genova non poteva in alcun modo rompere quella morsa. Alla fitta trama di passaggi che gli avversari svolge vano, non s'opponeva ohe con gli interventi affannosi dei suoi difensori. La prima linea neroverde lottò senza tregua, parve infinite volte sul punto dì spuntarla, ma non realizzò. Sardelli e Spadoni, Allasio e Perazzolo, ai quali diedero manforte un po' tutti gli altri rossoblu, caparbiamente rinnovarono le « entrate », le rovesciate, le mischie, per salvare (a propria rete. Il pareggio del Venezia, atteso di minuto in minuto, non giunse. Pernigo ebbe l'occasionò propizia ma con molta precipitazione tirò a lato dopo di essersi portato a pochi metri dalla rete. Alora, come sempre avviene ?uando una squadra schiaccia l'alr ra nella sua area, si produssero alcune puntate offensive del Genova, su lunghi rimandi dei di fensori, che avrebbero potuto ren drfuSlPADnvBvinPltecformAdtsspctzvtR1Pd<tnqrbi pl9t1BBT1bgori erre più grave la sconfitta veneziana. Al SS' Ispiro (fuori giuo oo t) filò in velocità verso Fiora vanti ed il suo tiro mandò la pai ■i uì la a picchiare contro la base di un montante; al 43' Conti non segnò unicamente per essersi intestardito nella ricerca del successo personale mentre, smistando la palla al centro, avrebbe messo Ispiro nella piena possibilità di tirare a colpo sicuro. Ma tra l'una e l'altra di queste occasioni mancate dal Genova, fi Venezia, più ohe mai teso atta conquista del pareggio, tempestò di attacchi l'area rossoblu. Particolarmente gli ultimi dieci minuti furono... spaven tosi per il Genova, mà Mazzola colpì male la palla su di un centro di Pernigo che s'era spostato a sinistra e Sain parò ancora. Finì che il Venezia fu colto dal fischio finale mentre sempre più serrato si faceva il suo duello con la difesa avversaria e risultò vincente la squadra che, dopo di aver messo a segno un tiro in apertura di gara, aveva dovuto lottare con il cuore in gola per salvare il risultato, Noi vogliamo giudicare le due squadre senea tener conto del punteggio. Il Venezia ha indubbiamente giuooato meglio del Genova. C'è dell'armonia nella sua azione, una continuità di lavoro stupefacente. Le energie dei singoli sono ancor fresche dopo sei mesi di campionato ed il ritmo detta manovra è sempre impressionante. Il Genova s'è trovato totalmente a disagio di fronte ad un avversario tanto veloce, tanto manovriero, tanto intraprendente, ed ha resistito solo per la solidità della sua ditoia. Bertoni a Trevisan, lenti, impacciati, sono stati i pesi morti detta prima linea rossoblu. Luigi Cavallaro fegh26na7.tsnoGneleDgVli«KnpCaM