Come si provvede a finanziare la guerra

Come si provvede a finanziare la guerra Come si provvede a finanziare la guerra Il discorso tenuto dal Ministro delle Finanze all'Istituto Fascista di Cultura di Roma, venerdì scorso, costituisce in ordine di tempo e per completezza la prima esauriente esposizione della moderna tecnica di finanziamento delle guerre. Coloro che volessero rendersi ragione di provvedimenti economici apparentemente slegati o di necessità non evidenti troveranno in questo discorso, che merita di essere diffusamente letto e meditato da tutti.gli italiani, chiara esposizione e risposta. La moderna tecnica di finanziamento delle guerre, attuabile nelle economie regolate, ha raggiunto una perfezione logica e meccanica che non sarebbe stata neanche immaginabile in un regime di economia liberale. La disciplina e le manovre statali unitarie e organiche delle produzioni e dei consumi dei prezzi e degli investimenti hanno, creato da un lato la possibilità di mobilitare le forze economiche del paese ai fini della guerra e dall'altro di mobilitare le disponibilità monetarie ai fini del finanziamento. La guerra è alimentata nei suoi mezzi materiali dal com- e l e , e o i i a a . » plesso delle disponibilità economiche del paese ad essa devolute, in concorrenza con quelle necessarie alla continuazione della vita civile. Anzi, da un punto di vista più unitario, soltanto rimangono legittime quelle produzioni e quei consumi che corrispondono alle essenziali necessita della vita e alle esigenze della guerra. In un paese ' in guerra soltanto l'essenziale è legittimo ; e la gerarchia delle produzioni e del consumi obbedisce ad un unico criterio. Poste queste premesse, che precisano la natura e le componenti di un equilibrio controllato, la tecnica della mobilitazione finanziaria diventa relativamente facile e automatica quando sia attuata con criteri coerenti. Le necessità della guerra sono fronteggiate dalla contrazione della produzione e dei consumi non essenziali e da quel sistema di blocchi che, impedendo investimenti economici e movimenti finanziari in settori in cui essi non sono consentiti, crea rigurgiti di possibilità economiche finanziarie adoperabili 'dallo Stato. ai fini della produzione di guerra e del suo finanziamento. La tecnica .della finanza di guerra non avrebbe potuto avere migliore e più autorizzato interprete ed espositore del MiDistro delle Finanze Di Revel che, fin dalle origini di questo epico periodo della nostra storia iniziatosi con la guerra etiopica, ha dovuto creare le premesse e gli strumenti della mobilitazione finanziaria e governarla. Quando gli storici stuelleranno il cammino percorso ed 11 modo col quale l'Italia ha provvedutola gigantesche necessità che sarebbero - parse non proporzionate ai nostri mezzi e impossibili a fronteggiarsi, anche alla tecnica della nostra mobilitazione finanziaria sarà riservato un posto molto onorevole tra i fattori del successo. H criterio che il peso economico della guerra deve e dovrà essere sopportato da tutti i cittadini in proporzione delle loro ' personali possibilità non è soltanto un criterio etico o di giustizia distributiva, ma anche un criterio di politica economica. L'equilibrio di oggi e di domani e affidato a questa equa e' universale distribuzione degli oneri, la quale tende a conservare l'ordine economico generale con il minor possibile disturbo della collettività nazionale. La solidarietà nel sostenere i danni della guerra è un principio che può essere rispettato e fatto valere solo in un sistema di economia regolata. Anche l'ordine futuro è legato all'ordine presente perchè la ' stessa smobilitazione non può concepirsi come semplice libertà economica lasciata a se stessa, senza un piano che sostituisca, con le minori perdite possibili, la mobilitazione di pace alla mobilitazione* di guerra. Non è intempestivo il pensare fin da oggi alla sostituzione delia mobilitazione di pace alla mobilitazione di guerra e di preparare i piani organici di questa trasformazione. Dovrà essere ima manovra che continua, predisposta fin da oggi. ' ' La crisi 1919-"21 fu dovuta all'incapacità in cui si è trovato un regime liberale di attuare una economia di pace perchè sono mancati i presupposti politici ed organici della sua attuazione. Noi oggi abbiamo raggiunto, attraverso gli insegnamenti del Duce e le sue costanti direttive, una maturità tecnica e organica che consente di trarre dalle possibilità del Popolo Italiano tutti i frutti che esse possono dare, purché la disciplina sia continuata, agile e sempre più rispettata. Il discorso del Ministro delle Finanze, accanto alla sua utilità dimostrativa, ci dà il senso dei futuri sviluppi e ci indica la via per la quale essi possono attuarsi. Esso dunque serve per persuaderci del presente, ma anche per i nostri orientamenti per il futuro. Alberto de' Stefani

Persone citate: Di Revel, Duce

Luoghi citati: Italia, Roma