Il contributo di Torino ai 30 milioni di metri quadrali ricuperati in tutta la penisola

Il contributo di Torino ai 30 milioni di metri quadrali ricuperati in tutta la penisola GLI "ORTI DI GUERRA „ Il contributo di Torino ai 30 milioni di metri quadrali ricuperati in tutta la penisola la rss ti oiasi al api n el a i. asel it i ti aiae el o co la il aara ». le to eti, mzo. abe ti a itozi a ve o Il ritorno, della, primavera tiporta il pensiero anche sugli « Orti di guerra > per le semine prossime e la fioritura che non si farà, aspettare. Preceduti dagli « Orti del popolo » e dagli « Orti operai » Istituiti già da qualche anno dall'Opera Nazionale Dopolavoro e dal campi della Milizia ferroviaria, la quale, come più volte abbiamo pubblicato, ha saputo sfruttare incolte strisce di terra abbandonate lungo le linee integrando le colture con non meno proficue iniziative laterali, questi orti che si intitolano oggi dalla guerra sono seguiti dalla più. viva simpatia, sia per 1 loro risultati pratici, sia per il significato simbolico che- ne ha accomiagnato il sorgere. Essi sono una derivazione di quella politica economica autarchica che il Fascismo ha attuato sino dagli inizi del Regime e che, accentuatasi durante le sanzioni, dà oggi 1 suol frutti permettendo al nostro popolo, sia pure attraverso inevitabili sacrifici del reato condivisi anche dal nemici, di resistere per raggiungere la vittoria, E' per questo che l'appello del Duce a coltivare Intensamente e nel miglior modo ogni zolla di terra, è stato accolto da tutti,' agricoltori, orticoltori, dopolavoristi statali ed aziendali e dal Comuni; con slancio e fervore. Ogni più piccolo appezzamento di terra demaniale o comunale è stato messo a profitto. Nelle città, giardini e aiuole hanno subito radicali trasformazioni; nelle Campagne, specialmente lungo i torrenti e i fiumi, zone sterpose hanno mutato aspetto: ovunque le coltivazioni di grano, di granoturco, di patate, fagioli, fave, piselli, pomodoro e altri ortaggi, sono venute ad allietare lo sguardo e a portare il loro contributo alla lotta per la più vasta e abbondante produzione terriera bandita dal Duce. Una statistica ufficiale di tutti gli orti creati sotto lo stimolo del Regime dal loro inizio nel 1939 al 1941, dà le seguenti cifre valevoli per tutta l'Italia: orti n. 418.680; superficie occupata m. quadrati 23.819.613. Il loro frazionamento annuale ne dimostra 11 crescente sviluppo. Si hanno infatti: nel 1939 orti 76.167, metri quadrati 3.313.260; nel 1940 orti numero 90.113, m. quadr. 3.964.970; nel 1941 orti 252.400, m. quadrati 16.542.083. Quest'anno gli orti in corso di sistemazione sono già saliti a 120.000 e manca finora il l-1 computo della^superficle. Ad ogni I llllllltlllllllllltlll ■MIMlllTIl III 111 II tlll I III 11) I llllll II1MI11I modo 11 totale degli orti è già fin d'ora di 528.680, ciò che porta ad una cifra approssimativa superiore ai 30 milioni 1 metri quadrati di--superficie ricuperati o comunque coltivati. Questi dati bastano a confutar*) l'obbiezione dello scarso apporto arrecato dagli orti localmente perchè la cosa va guardata dal punto di vista nazionale. Del resto Torino nel computo generale rappresenta una parte tutt'altro che trascurabile. Basta, pensare alle estenslonl del suol parchi pubblici e delle sue ville pure aperte e alle centinaia di aiuole messe a disposizione delle colture agricole, dalla Podesteria, alle aree destinate a costruzioni fatte temporanea-, mente servire allo stesso scopo, alle strisce e agli appezzamenti di terreno periferici coltivati dal dopolavoristi e dalla Milizia ferroviaria per avere un quadro d'operosità torinese pure In questo settore. Torino, in altri termini, può andar fiera di aver risposto nella maniera più efficace all'appello di produrre: la riprova la avremo al tempo del raccolti. «eli Fiore» Uscito per parecchio tempo come ap. pendice dèlia Rivista municipale «Torino ». il periodico intitolato <Il Fiore»- diretto ila Eslc Salmi, continua la sua simpatica attività. Quest'ultimo fasclcolo è un omaggio a Koma: scritti, disegni, stralci da autori del pamato, punti di vieta di giovani e giovanissimi sorittori nostri. Cardarelli è accanto a Stendhal, pensieri di Leopardi e (li Montaigne inrornicia-no disegni romani di Mafai, di Barelli, e una- pittura di Guttuso non è lontana dalla massima di Wi-nckolmaiin: «E' Roma, secondo me; la grande ecuoia di tutto 11 mondo ». Gesto generoso D commendator Pier .Vincenzo Belila proprietario dello stabile di via Argenterò 4, essendo stato richiamato allo armi da oltre un anno il suo inquilino Bruno Crepuidi, gli ha ridotto di oltre il SO per cento il canone d'orfitto per tutto il tempo che rimarra, sotto le armi, ' ed inoltre, gli ha condonato l'Intero affitto dell'anno passato. ■ V

Persone citate: Barelli, Bruno Crepuidi, Cardarelli, Duce, Guttuso, Mafai, Vincenzo Belila

Luoghi citati: Italia, Roma, Torino