E' tornato il sommergibile che affondò due incrociatori

E' tornato il sommergibile che affondò due incrociatori Dunque era sera e, occidenti, pioveva...» E' tornato il sommergibile che affondò due incrociatori (Da uno dei nostri inviati) Gruppo sommergibili Y, 16 marzo. C'era nel sole, stamane, l'alito dell'imminente primavera. Con questo sole il sommergibile «x» è ritornato alla banchina, quella stessa che lasciò tanti mesi fa; ritornato da mari lontani, dopo crociere e crociere, questo che e uno dei più gloriosi sommergibili della flotta subacquea italiana. Perdo ad accoglierlo era venuto l'ammiraglio comandante in capo delta squadro dei sommergibili. Per questo gli equipaggi delle unità gemelle, gli equipaggi delle unità in porto, gli hanno improv visato un'accoglienza straordina rlnntente festosa. E due potenti mas antisommergibili gli hanno fatto la scorta d'onore con il loro pavese alzato. Il "bentornato,, dell'Ammiraglio Questo sommergibile, oltre a numerose e ardue missioni di guerra, ha affondato due incrociatori inglesi. L'uno, il Boriavo ti ture, quando era al comando del tenente di vascello Domenico Romano; e raccontai a suo tempo i particolari del fulmineo colpo. Il nuovo comandante delì'X, capitano di corvetta Alberto Torri, di Ferrara, ha affondato l'altro incìoviutore (ne hanno dato notizia i Bollettini 561 * 567), delia classe Fijl, probabiZmentej anzi, il prototipo della classe stessa; oltre 8 mila, tonnellate di stazza, 167 metri di lunghezza, 19 di larghezza, e l'armamento formidabile di dodici pezzi da 152, di otto da 102, di sedici da 40 a otto canne, di 6 tubi fanciaetluri da 533, e una squadriglia di aerei da ricognizione con doppia catapulta Questa modernissima classe di incrociatori è stata costruita nei cantieri di Brouin Clydcbunk, nell'immediata vigilia detta guerra, con criteri che tenevano conto della formidabilità dell'offesa subacquea tedesca e italiana, muniti quindi di controcarene, di apparati segnalatori speciali,, di dispositivi antisommsrgibili per offesa e difesa. Migliore collaudo i nostri siluri non potevano avere. Quelli delì'X non si aspettavano l'accoglienza avuta: pensavano che — come di solito accade — siilfa banchina avrebbero trovato il comandante del gruppo, qualche ufjiciale, qualche compagno degli altri battelli e il postino con il pacco delle lettere di tante settimane. Vn benvenuto semplice e cordiale. La solennità festosa dell'accoglienza e il grido lacerante di «Viva il Re » che si è alzato dagli equipaggi, li ha commossi. L'equipaggio schierato, parte a prora parte a poppa, in coperta del sommergibile affondatore, gli occhi degli uomini guardavano in alto qual cosa che non era la cronaca del l'accoglienza, la pagina bensì di storia che essi avevano scritta con il loiro valore. v Quando il sommergibile fu legato atta terra, dalla passerella, prima di sbarcare, il comandante salutò lungamente il suo equipaggio; alcuni istanti furono di comunione indicibile tra quegli uomini che per tanti mesi avevino vissuto soli, in quelle poche diecine di metri quadrati ai acciaio. Poi il comandante Torri sbarcò; l'ammiràglio lo abbracciò forte» e volle, uno per uno, salutare tutti e a tutti dare il benvenuto, ufficiali, sottufficiali, uomini dell'equipaggio. Subito, sulla banchina dove al comando d'attenti era seguito un silenzio impressionante, quell'equipaggio di affondatoti <,! schierò dietro il suo eroico comandante e accolse nel triplice arido il saluto che, nel nome del Duce, l'ammiraglio loro porgeva con toccanti parole, da sommergibilista che provò il brivido dell'affondamento e della vittoria; inoltre recava cordiali espressioni del oapo di Stato Maggiore della Marina. Mesi di agguato Poi il comandante Torri ha raccontato i suoi mesi di agguato, di ricognizione, gli etemi penzolamene sui mari che gli inglesi hanno quasi disertato, gli attacchi degli aerei e dei deatroyers, l'incontro o poche diecine di metri in una «abbia compatta e tremenda con un sommergibile inglese e Pauuentura famosa: l'affondamento dell'incrociatore nemico. Di sera. Fu di seta. E pioveva. In quel triste mare pareva che blocchi di sabbia si alzassero a presidio del segreto e del buio. Sulla torretta la guardia, in quelle condizioni, era- estenuante. Il mare mosso dava un dondolimenta continuo. I piovaschi, nel giuoco delle sferzate alla nebbia, suscitavano fate morgane, davano colpi al cuore degli ufficiali, delle vedette. Ogni tanto qualcuno sussultava, credeva dì aver visto qualcosa : credeva, e non temeva di aver visto qualche cosa. Il. oomandante Torri, sereno, pareva che attendesse la buona ventura di un incontro e della vittoria. Fu la vedetta numero 2 che disse ad un tratto, abbandonando con una mano il binoccolo per stenderla come una freccia: « Un'ombra di poppa, a dritta ». Le altre vedette non si mossero, inchiodate a frugare le altre zone dell'orizzonte, con i binoctal. Il comandante guardò, gli bastò un attimo. Disse semplicemente; sì. Quell'ombra era lontana. Potevano, dal buio, improuuisamente sbucare delle prore di deatroyers di scorta. Torri non se ne curò: badò a tenere la prora addosso a quell'ombra, e si vedeva bene, ora, la sua lunga e grossa sagoma di incrociatore. «Fuori 3, fuori 4,,,» ctdqmbrgtrsproppilrlt■2PSi vedeva solo l'incrociatore inglese, ma poteva esserci tutta una formazione, e dal mistero, dal buio, scatenarsi, come una tempesta micidiale, l'offesa contro la nostra unità. Ma per i sommergìbili la condotta operativa è tutta speciale, diversa da quella che informa ogni altra arma di terra, del mare, dell'aria. Essi non devono mai « contare » il nemico. Anzi, più sono le navi che hanno a portata dei loro siluri, meglio è. Ne devono pensare atta. propria difesa: è ormai nei cuori di questi uomini, stabile, limpida, questa fede sublime: « affondare a qualunque costo ». Perchè una nave affondata può valere di più del BOmmeroiblle, che, per colarla a picco, soccomba. Così il comandante Torri,' per portarsi pi* velocemente a buon tiro, fece mettere le macchine a tutta forza e, a distanza opportuna, lanciò. « Fuori 3, fuori 4 ». Silenzio. I due siluri partirono inesorabili verso quell'ombra lontana. Oli occhi sbarrati sul quadrato fosforescente dei cronografi, soondìtl i secondi, il viaggio dei siluri seguito col cuore in ansia; ecco, ecco, due scoppi, due vampate come due lam.pi, e le lbldvsLc torri corazzate e il ponte di comando e il profilo dell'incrociatore nemico nitidi per un istante. € Rapida immersione! ». E il sommergibile andò giù, mentre tra falda e falda di mare altri. due scoppi formidabili lo scossero e se.Cantarono qualcuna delle più lievi cose di bordo... Silenzio, silenzio! Il tenente di vascello Y e il sottotenente di vascello Z andarono a trarre fuori la bandiera nera degli affondatori dal Cofano di rovere. L'incrociatore inglese, che era saltato in aria, ormai faceva da bara di acciaio al suo equipaggio, in quella tomba senza cróci che è il mare. A bordo del nostro sommergibile tutti attesero don calma una reazione del nemico, la solita gragnuola di bombe di profondità. Il tempo passava lento. Sii, nel mare, forse pioveva ancora. Chissà se l'alba avrebbe recato un cielo pulito, finalmente. Cerano ancora tanti giorni di crociera, tanti oiomi di mare/ Soltanto oggi, per questo equipaggio di eroi, è incominciato un poco di riposo. Domani i marinai incominceranno a partire per la licenza; in tante cagej l'avventura di quell'ora sarà rievocala con le parole più semplici del mondo < Dunque, era sera e, accidenti, pioveva.., ». Attilio Crepas ■iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiniiliiiiiiiiiHHiiiiiiiiiiiiiiimiiuiii Sul campi di battaglia, fianco a fiano'o con I combattenti di prima lima, vengono addestrati gli allievi ufficiali tedeeohl. (Foto Fremite - Atlantic). iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiliiliiiliiiiiiiiiiiiiiiiiii

Persone citate: Alberto Torri, Attilio Crepas, Domenico Romano, Duce

Luoghi citati: Ferrara