La "Divisione fantasma,,

La "Divisione fantasma,, Fegato asciutto, cuore duro La "Divisione fantasma,, Gli nomini dell'"Ariete,, e il loro comandante nella suggestiva descrizione di nn giornalista tedesco Berlino, 7 marzo. La National Zeitung, sotto il titolò «La divisione fantasma nell'Africa Settentrionale », pubblica la seguente corrispondenza di guerra di Hans Voker. < Ora qui, ora là, presente ovunque nel deserto. E questa onnipresenza che ha conferito alla divisione « Ariete > il nome di « divisione fantasma >. Fra i sol dati del corpo africano tedesco essa è conosciuta come una divisione a tutta prova; e.dove essa fa la sua apparizione, il e tonimy > sa di trovarsi di fronte ad un nemico che non è permesso svalutare. « Sempre avanti » è lo spirito che anima i soldati di questa divisione,- dal generale al più giovane bersagliere. E' lo spirito ei legionari dell'antica Roma. E la divisione « Ariete » si è battuta bene fin dal primo giorno in cui è entrata in azione sul suolo africano. Nomi come Mechili, Sidi El Rezeg, Bir El Gobi, Tobruk e Sollum sono indissolubilmente legati al nome di questa divisione e quando il « tommy > oggi viene incalzato battuto e si ritira, una gran parte del successo spetta all'* Ariete >. « Il generale, un vecchio, esperto soldato, è circondato da ufficiali che si sono distinti in Attissima, in Spagna e nell'Africa Settentrionale. Egli Impartisce i suol ordini con la vivacità dell'italiano e con una chiarezza tale da rendere superflua qualsiasi domanda. E' di esempio ai suoi soldati 1 quali per lui vanno attraverso il fuoco, la sabbia e le pietre. Conosce qualsiasi bosogno dei soldati ed è sempre pronto ad aiutarli. Quando passa davanti alle colonne del bersaglieri e degli artiglieri, gli uomini lo salutano sull'attenti mentre il loro volto si Illumina di fierezza per il generale che marcia alla loro testa. I carri armati della divisione « Ariete > hanno attraversato tutta l'Africa Settentrionale da Tripoli fino alle più remote oasi del deserto. Soldati e ufficiali si sono distinti in tutte le prove, molti di loro portano sul petto la croce di ferro. E ne sono fieri, come sono fieri delle loro armi. Tutta la loro vita nel deserto si svolge dentro o sopra 1 colossi d'acciaio. «In un carro armato ho letto la divisa: «Fegato asciutto, cuore duro». Un fegato asciutto è dESansfl sano e un cuòre duro sopporta qualunque cosa. Molti di questi uomini, pur essendo stati feriti, hanno combattuto fino al sopraggiungere di rinforzi. Il battesimo del fuoco, i carri armati e l'artiglieria della divisione « Ariete » 10 ebbero fin dai primi giorni di combattimento. Gli uomini possono essere fieri di quei primi successi, in cui liquidarono parecchi carri armati ed una batteria inglese ». L'articolista cosi conclude: « Noi in Germania parliamo della fanteria come della regina delle armi. In Italia la regina delle armi è quella dei bersaglieri. Essi si vedono dappertutto sem- Sre avanti al carri armati, nella •incea e durante l'avanzata sugli autocarri e sulle motociclette. Sono essi che recano l'ultima decisione nella battaglia; nè l'artl- fiierla, nè le formazioni corazzae potrebbero fare nulla senza di loro. Fu un pugno di bersaglieri a 'mantenere con poche armi, nella primavera scorsa Ras El Medaua, una fortezza avanzata davanti a Tobruk. Essi resistettero fino al sopraggiungere di rinforzi. Carri armati, artiglieria e bersaglieri, ecco il quadro della divisione « Ariete », dal generale all'ultimo uomo pronti alla lotta, soldati provati e dallo spirito combattivo. Questa è la divisione fantasma ».

Persone citate: Bir El Gobi, Hans Voker, Sidi El Rezeg