Che cos'è Porto Darwin

Che cos'è Porto Darwin Che cos'è Porto Darwin Grande porta fra due oceani - Il suo valore strategico ora nelle mani degli inglesi domani nelle mani dei giapponesi - Le difese verso il mare e il deserto alle spalle lisbona, marzo. Sono passati più di dieci anni da quando abbiamo visitato l'Australia, ma si può dire che la polemica della ferrovia attraverso il deserto australiano, che doveva unire la costa orientale a quella settentrionale dell'isola-gigantesca sia durata sino all'altro ieri vivace come In quel tempi. Le- ragioni che rendono di primaria importanza strategica Fort Darwin sono molte, ma, almeno le più importanti si possono esprimere con una parola sola: solitudine. E' la solitudine che rende importante Port Darwin; vogliamo dire il possesso di Port Darwin. Si può scrivere di Port Darwin fnello che non si poteva dire di ingapore: è pressoché imprendibile attraverso una azione terrestre. Ma, al contrario di Singapore, Port Darwin è tutt'altro che Inattaccabile dal mare. Chi controlla Port Darwin controlla uno degli ingressi principali fra l'Oceano Pacifico e l'Oceano Indiano. Ci sono tre cancelli che permettono di vigilare questi due mari con relativa facilita. H primo è Singapore, ed è già nelle mani dei giapponesi. Il secondo* è lo Stretto di Sonda, ed è anche questo in possesso del giapponesi. Il terzo è Port Darwin. Il giorno che i giapponesi avranno costituito fra rOceano Pacifico e l'Oceano Indiano una catena di sbarramento che da Singapore a Sumatra, a Bor neo, a Banka, allo Stretto di Sonda, a Bali, a Lombok, a Sumbava, a Samba, a Timor arriverà a Port Darwin, sarà anche quello in cui ogni speranza di rivincita anglo-americana sarà stata inghiottita dalle acque del mari delrAustralasla. Il deserto fra due tronchi di ferrovia Quel giorno, al passo a cui procedono gli' avvenimenti, non è molto lontano. L'Idea di allacciare Adelaide a Port Darwin risale almeno al 1886. Fra Adelaide (Australia del Sud) e Port Darwin (territorio del Nord) gli australiani co- minciarono qualche decade fa a pcostruire una ferrovia che per mancanza di fondi e di vere ne- L cessità demografiche, si arrestò ad Alice Springs. Dalla costa del Nord la stessa ferrovia non andò più oltre di Birdum. Fra Birdum e Alice Springs, il deserto, senza strade, il < cuore morto » del continente australiano giaceva concedendosi al sole degli antipodi. Ci sono 650 miglia fra i due tronconi delle ferrovie, e 650 miglia di disperato deserto che solo l'anno scorso furono finalmente attraversate da una strada automobilistica. Questa strada, costruita in poco più di tre mesi, per ragioni strategiche, metteva termine alla polemica della ferrovia transcontinentale iniziata più di mezzo secolo prima. E' questa l'unica via di comunicazione interna per fare arrivare a Port Darwin, in un altro modo che non fosse la tradizionale via marittima, quei rinforzi di armi, viveri, munizioni e carburante senza cui la più importante base navale australiana non può vivere. Le distanze, anche calcolate con generosità coloniali, diventano sbalorditive. Da Port Darwin ad Alice Springs: 862 miglia. Questo vuol dire che la ferrovia che arriva a Birdum è un troncone di 212 miglia. Ad Alice Springs si è tuttavia solo a meta del camminò, Ì>er chi voglia raggiungere Adeaide: da questa città a Port Darwin la distanza è almeno di 1600 miglia. Alice Springs è la capitale amministrativa dell'Australia Centrale, una città che amministra miglia e miglia di deserto, senza un pozzo, senza un bosco, senza un abitante, si eccettui qualche tribù errante di aborigeni. Port Darwin è sola: a sud-ovest il posto più vicino di una qualche Importanza è Brisbane, capitale del Queensland, a mille mi- fila di distanza. Si può dire the ori; Darwin non avesse altri rapporti al mondo che con Wyndham (Australia occidentale) dove convenivano a farsi macellare le mandrie australiane, centro dell'industria della carne australiana. Posti abbandonati da Dio e dagli uomini. Base militare La popolazione di Port Darwin, prevalentemente asiatica, era inferiore, in tempi normali, a quella di uno dei grandi alberghi di Nuova York. In realtà Port Darwin ha importanza come base navale di seconda classe, come base aerea di principale importanza, e soprattutto come base strategica. Le ragioni che rendono Port Darwin un punto nevralgico nella strategia dell'Australasia, sono dunque tutte di ordine squisitamente militare. In questi ultimi giorni gli australiani che, dalle prime bombe cadute su Port Darwin sono stati resi consci dell' avvicinarsi del giorno del giudizio, sono arrivati alla conclusione che una invasione dell'Australia è impossibile da Port Darwin. , Oli australiani, e con essi qua! cuno del giornalisti inglesi più importanti, sostengono che, per dominare l'Australia, 11 Giappone avrebbe bisogno di fare sbarca re, rifornire e alimentare un corpo di spedizione di almeno un milione di soldati. In un certo sense, precedendo gli avvenimenti gli australiani cercano di consolarsi con il pensiero che Port Darwin è troppo lontana dalle aree popolate dell'Isola, -. Perth, Melbourne, Sydney, perchè si possa pensare a un'azione militare in grande scala, con basi operative e di rifornimento a Port Parwin. Se I giapponesi la prendono Il nostro mestiere non è quello dello stratega da tavolino, tuttavia si può dire che le ragioni che vengono allineate contro i giapponesi sono le stesse che I nipponici possono usare, almeno in sede di propaganda. Il fatto si è che Port Darwin è un obiettivo militare in se stesso. Chi arrivi ai possesso di questa città, operando dal mare, non può esserne privato Be non da una forza che, a sua volta, operi dal mare con un potere irresistibile. Se è vero che il deserto protegge l'Australia, la qual cosa rimane da dimostrare, è più vero ancora che il deserto protegge Port Darwin da un attacco afie spalle. Uno degli obiettivi immediati degli strateghi nordamericani, perdute le Filippine e gli avamposti strategia! della Polinesia, era certamente quello di concentrare a Port Darwin una forza navale capace di poter resistere a un attacco dal mare. Cosi facendo, gli anglo-americani si sarebbero assicurati il controllo dello Stretto di Torres e del mare di Timor. In altri termini avrebbero posseduto una base operativa avanzata in vista di una possibile controffensiva nel Pacifico e nell'Oceano Indiano. Se gli anglo-americani perderanno, come non abbiamo il minimo dubbio, Port Darwin non rimarrà loro, aull'intero continente australiano, altra base navale utile che la piccola Isola del Pappagallo, nella baia di Sydney. E si tratta di una base distante quindici giorni di navigazione da Port Darwin. La presenza del giapponesi a Timor indica d'altra parte che Port Darwin è già a meno di due ore di volo da quell'isola. ' Per il momento il valore di Port Darwin, come base navale, è più che altro potenziale. Non può paragonarsi neppure alla lon tana a quello di una Singapore La principale difesa di Port Dar¬ win dal mare è costituita da alcune smilze batterie situate ad Emery Point. Da attacchi provenienti dal nord è difesa dal forte dell'isola di Bathurst. Ma, nello insieme, tutto questo dispositivo difensivo non è tale da poter resistere a un attacco di quella marina, di quell'esercito e di quella aviazione che hanno eseguito gli sbarchi e la conquista della Malacca e delle Filippine. Se, invece, Port Darwin passasse sotto il controllo giapponese il suo valore strategico si rovescerebbe immediatamente. Port Darwin diventerebbe allora, oltre che la sentinella del mare di Timor, una testa di ponte formidabile, per operazioni future, G. G. Napolitano tloeiHjan »ju buri: BOtTOM / Geelviii1 AMMIRAGLUTO'%,» »eorn.<wli runico Il NE A; 1* IDARWIJ I ■flórmènfònp' »• MAft DEI [YORK {OORALU Cairns