Per la Coppa Tersztyanszky saranno domani di fronte i più forti sciabolatori del mondo

Per la Coppa Tersztyanszky saranno domani di fronte i più forti sciabolatori del mondo I Per la Coppa Tersztyanszky saranno domani di fronte i più forti sciabolatori del mondo n \fJoro ffiSSi verificando molte |2fnti£3£?£nezze 1avore Siamo già in piena atmosfera di'p• J-" * ■- > i -■- l Hgara: le ultime rifiniture organi zative sono terminate, le squadre dei due Paesi sono giunte, sono giunti i giurati. Gli atleti sono già con i nervi vibranti, sentendo prossimo il momento della prova. Si nota — nell'ambiente schermistico torinese — quasi una impazienza che snerva. Riusciranno i nostri azzurri — finalmente — a piegare gli ungheresi' Sono diciotto anni — pensate, diciotto anni! — che questo interrogativo provoca una delusione nel nostro campo nPdvmi chpeatgimi naasIn questi anni, è vero, la schcr-\dama italiana, nel complesso dette] estre armi, ha sempre mantenuto un indiscusso primato mondiale. Ma, nella sciabola, il primato è emiarato in Ungheria, trapiantato ìà, e saldamente, da maestri italiani. Qual'è e quale è stata la vera forza degli ungheresi, tanto efficiente da portarli al primato? I nostri maestri hanno trovato — nei magiari — un fertile campo di insegnamento. Fisicamente robusti, naturalmente vivaci, esube ranti, dotati di un « tempo » eccezionale. Gli ungheresi — inoltre — si sono dedicali alla sciabola, quasi trascurando le altre armt, e creando così degli « specialisti » sciabolatori. Hanno dato mordente dell'efficacia. Essi non tirano per far cose bette, ma per toccare: hanno così dato alla sciabola un sapore di combattimento più che di spettacolo. Altro fattore détta loro forza è l'allenamento diuturno, assiduo, serrato, in questo facilitati dal fatto di essere — tutti i migliori — riuniti a Budapest, avendo cosi la possibilità — che manca agli italiani, sparsi in tutte le città — di svolgere gli allenamenti é le numerose gare con elementi di reale valore schermistico. Alla più larga « guardia » italiana hanno contrapposto una guardia più stretta, in « terza» e « quarta ». Di fronte a tali avversari gli italiani, prima disorientati, hannospecialmente in questi ultimi anniassorbito le doti di praticità deglungheresi, specializzandosi un poanch'essi. Le naturali doti di scherma e di cuore hanno fiittò si chle distanze si siano prima accorciate, poi quasi annullate, tentando anche di creare qualche centro di sciabolatori, come Padova, Livorno e Torino. La Coppa Tersztyanszky, che porta il nome di un Eroe unqhe rese, ed atta gloria di Lui è dedicata anche come imbattuto campione di sciabola, giunge alla sua Ìjuinta edizione. Per il numero e a forza dei componenti le squadre italiana ed ungherese — set per parte — è assurta presto a valore di campionato mondiale di sciabola. Tutte le edizioni precedenti, due disputate in Italia e due in Ungheria, sono state vinte dai magiari. Se questo è un indice non confortante per noi, è, invece, confortante il fatto che — il più delle volle — gli ungheresi sono riusciti a prevalere di strettissima misura e, talvolta, a parità di vittorie, solo per qualche stoccata di vantaggio. Pensate: una o due stoccate hanno potuto decidere di una gara condotta a ritmo veloce e serrato, e nella quale erano stati scambiati centinaia di colpi! E', quindi, .giustificata l'attesa ed anche la speranza che ogni atle- tiinanvemchcegavlagcrcunaFsomntasoInFiceragdridAqppuni scmtin(SCoCoZa6. ceGnadeavlenmeglirivduco veta ed ogni appassionato sportivo. . serba nel cuofe, anche sebacea- i\?sione ci è sempre sfuggita, talvol-1llnta fortunosamente. Al timone detta Federazione si sono succedut' Mazzini, Nodi e, °00i> Basletta: tre nomi che hanno deltatmeila Ili Ululili lini ino II m nm luminili in potenziata e potenziano al massi H10 i'artc dello schermire, manteperenne splendore. Il ncndola in . Presidente attuale ed i suoi predecessori meriterebbero questa vittoria, che sarebbe il miglior premio ai loro sforzi. Ci riusciranno i nostri « azzurri »f Siamo certi che essi faranno tutto il possibile per vincere. Sappiamo che i nostri atleti, parecchi dei quali in grigioverde, si sono preparati con meticolosità, compatibilmente con i loro doveri militari e professionali. Forse qualcuno, in qualche assalto, avrà il fiato grosso...: può darsi. Ma quel che pia conta è che essi sentano di potei-vincere, Mttino con la certezza di avere tutte, intatte, le possibilità di vittoria, anche sapendo di affrontare avversari forti e preparatissimi. Siamo sicuri che questo è lo spirito che anima ì nostri atleti. Se il successo verrà, sarà il premio migliore, che diciotto anni di attesa avranno reso più bello. Questa è la nostra speranza. Il nostro augurio è di vittoria: e chi scrive — credeteci — lo dà con tutto il cuore... Aldo Masciotta * *. Ieri sera son giunti da Padova 1 nostri Bare e Fi locamo: oggi, alle 15; arriveranno, oltre 1, dirigenti della F.I.S., gli - altri azzurri. Nella notte sono giunti da Venezia gli schermitori magiari ci giudici Bau e Hoope. Urano a ricevere «yli ospiti i -rappreeen tanti del O. P. della F.I.8., del donsolato ungherese e de « La Stampa >. In giornata essi visiteranno il Dopol. Fiat, il nostro Giornale e saranno ricevuti dal Federale. Alla sera assiste ranno alla rappresentazione al Cari gnano. Non occorre dire che la. prenotazione dei poeti ha gin. dato il « tutto esaurito». Lo grande manifestazione, quindi, oltre il lustro della presenza delle Autorità, cittadine, avrà l'imponente quadro di un pubblico affollato ed appassionato. E' quello che" «La Stampa» intendeva raggiungere per fare una fertile propaganda in favore del nobilissimo sport delle armi,

Persone citate: Aldo Masciotta, Mazzini

Luoghi citati: Budapest, Italia, Livorno, Padova, Torino, Ungheria, Venezia