Pasquino

Pasquino Pasquino Le cose che Alberto Magno non riusciva a conoscere da sè, le domandava a una sua statua che glie le rivelava senza ritardo. Il simile Ruggero Bacone. Durante una cerimonia sotto il regno della regina Accepsut, la statua di Amone scese dal suo piedistallo, traversò la sala, andò a fermarsi davanti a un giovane che più tardi divenne Tutmosi III. Statue parlanti e operanti possedevano gli Ebrei (1 Teraphim), i Fenici, 1 Cinesi, 1 Germani, 1 Romani che le chiamavano Lares, le nutrivano regolarmente e le trattenevano in lunghe conversazioni. Oggi alle statue parlanti non crede più nessuno. E' giusto? Un esempio assai recente di statua parlante è Pasquino di Roma. Questi era calzolaio, di bottega presso l'or palazzo Braschi, meno occupato a fare scarpe eh© satire e motteggi. Calzolai» egli pure, Hans Sachs si dilettava invece di canzoni ben intonate e di massime morali. Che dedurre dalla diversità dei violoni d'Ingres del calzolaio ro% mano e del suo collega norimberghese? Quando Pasquino morì, la sua anima satirica non potè risolversi a tacere, e continuò a parlare per bocca della statua mutila che oggi ancora sta addossata al fianco di palazzo Branchi. Quando il governo pontificio temeva qualche pasquinata più cocente del solito, poneva due sentinelle allato alla statua per impedirle di parlare. E' molto che Pasquino non parla più,, ma miracoleggia ancora. », Una signora stava di "casa di fronte alla statua di Pasquino, rimase incinta e, arrivata al termine, mise al mondo un bambino bellissimo, ma privo di braccia e gambe. Tutti i miei lettori .conoscono certamente il significato originario di «incinta», meno uno che per l'appunto è colui che legge. Diciamo dunque a costui in un orecchio, e a occhi chiusi per rispettare il suo pudore, che incinta è la donna che ha dovuto togliersi la cinta (inutile dire perchè) e ammiriamo assieme la delicatezza eufemistica di questa parola. Gravida ha significato più diretto, pregna è parola meno elegante e usata dai veristi, non da me che verista non sono ma soltanto veritiero, i'eleganza del linguaggio cresce in proporzione al suo allontanamento dalla verità, perchè, l'eleganza (la civiltà) aborre l'attacco frontale e ama lavorare per le bande. Quel figlio, spirituale di Pasquino divenne un uomo bellissimo ma egualmente anarto, prese moglie (alziamo il nostro pensiero all'eroina), ebbe dei figli perfetti, ma visse l'intera vita in una sua villa in campagna, capitali robusti e rendite sicure provvedendo a ciò. Ma possono rendite e capitali compensare l'^èMa'deg'iriftit Figlio spirituale... Se la paternità si documenta dalla impronta fisica che il padre mette nel figlio, Pasquino era per quella creatura mutile al pari di lui più che un padre spirituale ; diciamo meglio Ajace o_ MenelaOj giacchè uno di questi due eroi della guerra di Troia gli archeologhi riconoscono in colui che i buoni romani ribattezzarono Pasquino e facevano dialogare con Martorio, che era un fiume, e con Madama Lucrezia, che era Iside. Che adulterio straordinario ! Una notte, l'alto silenzio fu rotto dal «ciac» di uno sparò. Accorsero i Dioscuri, in fazione in quei pressi in forma di carabinieri, ma non trovarono nè morto nè ferito. L'indomani,_ all'altezza del cuore di Pasquino, si trovò la pallottola schiacciata, incapace di perforare il marmo, vendicare l'offeso onore di quel marito... '■ ex Meditiamo sugli effetti che ha sul figlio, la statua che sua madre guardava. Pericolosa la Venere di Milo, che può generare figlie- bellissime ma prive di braccia. Più pericolosa la Vittoria di Samotracia, che può generare donne senza testa. Vero che..._ Incinta della ' sua bambina, mia moglie ne preparava la forma guardando assiduamente in una monografia di Boecklin il putto seduto sul prato del quadro «La Vita», che pone una margherita a navigare nel ruscello. Io so la profonda disistima che hanno di Arnoldo Boecklin i pittori del cosiddetto. Novecento, ma non oso. pensare la faccia^che avrebbe la mia figliola, se sua madre non si fosse affisa quando era incinta di lei nel putto di Boecklin, ma in qualche figura di novecentista. Rischio più grosso ancora, passare la gravidanza in piazza della Minerva, a Roma, per l'eventualità di mettere al mondo un figliolo in forma di elefante, e gravato per di più di una piccola piramide. Riconosciuta l'influenza che i pensieri e. le impressioni della madre hanno sul nascituro, perchè non indirizzare quei pensierie quelle impressioni verso la meta desiderata ? non fare sì che la donna che porta curi o la volontà di dominio, o la volontà di pensiero, o la volontà di estro, o la volontà di astuzia, secondo che 1 voti dei genitori sono per un figlio o dominatore, o scienziata, o artista, o commerciante? Nelle famiglie in cui il culto della forza è tradizionale, le donne trascorreranno parte della gravidanza al Museo Vaticano, su una sedia pieghevole, ai piedi dell'Ercole Farnese. Nella versione italiana di una commedia straniera rappresentata l'anno passato a Roma, ho udito chiamare la sedia pieghevole pliante. Per tanto tempo la nostra lingua è stata rigida nej suo au'icismo, sdegnosa di neologismi ;. e ora d'un tratto tanta grazia... Ignoravo d'altra parte che piegare in italiano si dicesse pliare. Che brutta plia ! Dicono che la mancanza di un Lcrevnfcrs arto determina a compenso una accresciuta forza nell'arto che rimane. Ho un amico unimane che nell'unica sua mano ha la forza di due mani. Che doveva essere nella testa del figlio di Pasquino la riunita forza di due piedi e di due mani? Ho visto anni addietro in un Lunaparc colei che avrebbe potuto essere la figlia di Pasquino, ma non era: una donna tronco, bellissima di viso, i biondi capelli alla permanente, gli occhi elesti e straordinariamente mobili, la bocca corallina e addolcita da un sorriso d'angelo, fasciato il busto in un abito di velluto nero, posata sopra una specie di piedistallo, sorella viva di quelle bambole di cera che fino ai primi del secolo figuravano in una vetrina del parrucchiere, mentre nell'altra figurava un signore col piegabaffi. Nella cartolina che mi1 fu consegnata assieme col biglietto d'ingresso, era scritto che Fanny era di mente adorna e d'animo squisitamente sensibile, amante delle arti, autrice di acquerelli che dipingeva stringendo il pennello tra i denti bianchissimi e schierati come le perle di una collana, e cho .la sua lettura preferita erano le 'Elegìe di Duino. Occorre altrimenti spiegare la strana repulsione che da quel giorno mi danno le poesie di Painer Maria Rilke? Alberto Savinio

Luoghi citati: Milo, Roma