La morte del senatore Filippo Crispolti

La morte del senatore Filippo Crispolti La morte del senatore Filippo Crispolti Roma, 2 marzo. Questa mattina nella clinica di San Giuseppe, con la particolare benedizione del Papa, 4 deceduto il sen. Filippo Crispolti. Il- sen. Crispolti si trovava in quel luogo di cura da quindici giorni e vi era stato ricoverato in seguito ad un'accidentale caduta al Senato: Il seri. Cri spóltl era nato nell'aprile 1857. Contava quindi 85 anni. j Egli era il principale rappresentante dell'antichissima famiglia che ebbe la signoria di Bettonae porta ì titoli di marchese e conte, patrizio di Perugia. Giornalista cattolico,' fu redattore delVOssefvatorf Romano, quindi direttore dell' Avvenire, pòi del Cittadino di Genova e Infine del Momento di Torino. La città piemontese lo elessa suo deputato per la venticinquesima legislatura. Il Fascismo lo ha annoverato fra i suoi più convinti assertori. Oltre a numerose opere letterarie e politiche, li marchese Crispolti, che fu nominato senatore il 16 otto- bre 1922, scrisse articoli per vari giornali e riviste. Fu anche con sighere comunale di Roma. ' La sua scomparsa lascia largo e profondo rimpianto. L'uomo e lo scrittore Il marchese ; Filippo Crispolti, che si può considerare fra i più austeri uomini politici ed uno fra i più colti ed autorevoli giornalisti, era nato a Rieti il 25 aprile 1857 da Tommaso e Giovanna Bentivoglio. La sua famiglia ha nobilissima origine: uh Faustino CrispoKi fu ufficiale del Maresciallo di Monluc nel quindicesimo secolo ed un Virgilio Crispolti fu nominato da Lu'.?i XIV di Francia segretario dei Beni francesi in Roma. Secondogenito di tredici fi- i i làticrinrMglluoll il marchese Filippo fu edu- ,s„i- j- _—•—i——fi - -i — 'sccsento alla licenza liceale a Spoleto nel 1874 conseguendo 1 pieni voti. Studiò quindi a Modena e poi a Roma, laureandosi in Legge nel 1878. Tre anni dopo iniziava la sua bella e luminosa carriera, consacrata a difendere la Fede e la Chiesa, occupandosi dapprima più che di politica, di archeologia e di letteratura, ma., soprattutto am- ?iliando e perfezionando la sua culùra, ''...' Già redattore capo del Corriere di Torino, Filippo Crispolti passò nel 1886 all'Osservatore .Romano allora diretto da un suo zio, Cesare Crispolti, e dieci anni dopo fondò a Bologna. L'avvenire, divenuto poi L'avvenire d'Italia, che ebbe larghissima diffusione. Fu in seguitò direttore politico del Cittadino di Genova, é del Momento di Torino — oggi scomparsi — e collaborò nei più autorevoli quotidiani, politici. In questi ultimi anni comparvero spesso limpidissimi articoli suoi di rievocazioni cronistiche e storiche sù La Stampa. Tra 1 suol libri più notevoli sono: Il laicato cattolico italiano, Un duello, Don Bosco, S. Luigi Gonzaga, Le più belle pagine di Antonio Fogazzaro e i Ricordi personali su Pio TX, Leone Xnl, Pio X e Benedetto XV, ricordi che sono di un vivissimo interesse Mischiato molto strettamente alla vita politica italiana, di cui fu sovente considerato come uno dei personaggi più eminenti, ascoltato talvolta come portavoce del Vaticano, occupo nello Stato cariche importanti e fu memBrtì del Consiglio Supremo della Magistratura del Consiglio Superiore dell'Istruzione pubblica. Scrittore efficace e limpidissimo appartenne — còme disse assai efficacemente In uri profilo biografico Luciano Gennari — non soltanto all'aristocrazia ereditaria, ma a quella dei sentimenti, dell'intelligenza e delle lettere. B Crispolti possedeva quell'arte della benevolenza e della cortesia» di cui parla Antonio Rosmini, - come di una lcsgrmi- delle qualità indispensabili dello i \ scrittore, ma Intelligente e destro , i, e oai 7 a oa li a a ti e n à sapeva mostrarsi all'acaorrehza rigido e,tenace, senza debolezza. Antiparlamentare per convinzióne, il marchese Crispolti considerava la vita parlamentare di quel tempo come artificiosa e vana & stimava quindi per contrapposto la politica di Governo come..la sola veramente fattiva ed utile. L'esperienza lo aveva confermato nella vecchia impressione che nella Camera dei deputati « si facesse — sono parole sue — un giuoco inu tile per il Paese e che l'opera legislativa vi fosse inevitàbilmente nulla ». Coerente a. questo suo Intimo convincimento aveva rifiutato tutte le candidature ripetutamente offertegli e si rassegnò all'elezione soltanto nel novembre del 1910 per le pressioni che gli erano fatte. Fu eletto deputato di Torino e, diligentissimo alle sedute, prese poche volte la parola, c Oltre la mia decisione di ridurre al minimo la mia parte — ebbe a scrivere ad un suo giovane amico — e rimaner cosi fedele quanto potevo all'antica avversione per la vita parlamentare, la nuova esperienza che andavo facendo mi confermava nella vecchia impressione che csdii«CfedpdgstducsdtssgcIcstnutcqfb là dentro si facesse un giuoco inutile per il Paese B 16 ottobre 1922 il Crispolti — che aveva dopo la prima elezione rifiutato ogni candidatura — fu nominato Senatore e prestò giuramento quando già era al potere Mussolini. Il Crispolti aveva visto la pos- ,sibilità di una soluzione della que'stionè romana, quando scriveva che il Regime Fascista era 11 solo capace di realizzarla. Intransigente c conciliante nel- lo stesso tempo, il Crispolti non cessò di essere fedele' al medesimo pensiero, al medesimo programma, alle medesime dichiarazioni. Fu sinceramente cattolico ma fu altrettanto sinceramente italiano. Ai familiari del sen. Crispolti, che fu anche negli ultimi anni nostro collaboratore, le condoglianze de La Stampa iiiiiiHiiiiiiiiiiiniiiiiniiMiiiiRiNiiimmimiiniiiuiu