LA SOMMOSSA

LA SOMMOSSA LA SOMMOSSA a e a o l a i o e Personaggi: Il Governatoee dell'isola di Almira il Povero Un Domestico del governatore (La scena si svolge in una sala del palazzo governatoriale dell'isola ,d'Almira. Il Governatore, chino su libri e carte, è intento al lavorò. Da una grande finestra aperta si gode la vista del mare e di vele che vi biancheggiano, illuminate dal sole. Ma il Governatore non bada a tutto ciò, preso com'è dal lavoro. Improvvisamente, dall'esterno, una voce) Voce: — Abbasso! Basta! Abbasso! Sono stanco! Governatore (distrotto dalle grida, abbandona per un momento le carte e volge lo sguardo alla finestra. Poi si rimette al lavoro). Voce: — Abbasso! Bastar Abbos so! E' ora di finirla! Governatore (disturbato dalle grida che gl'impediscono di lavorare, agita un campanello che ha a portata di mano). Domestico (affacciandosi discretamente all'uscio) ; — Desiderate, Eccellenza?. Governatore: — Sì può sapere che cosa avviene nel dintorni del palazzo? Urla, grida, voci ostili. Si direbbe una sommossa. Domestico: — Non proprio una sommossa, Eccellenza, ma quasi. Governatore: — Quanti sono? Domestico: — Eccellenza, mi vergogno... Governatore: —Di che cosa? Domestico: — Di dirvi quanti sono. Governatore: — Pochi? Domestico : — Uno. Governatore: — Uno? E chi è? Domestico: *— Non so. Dall'aspetto mi sembra un povero. Governatore: — Un povero che fa la sommossa? Domestico: — Pare. Governatore: — Chiamatelo. Domestico: —Eccellenza potrebbe aver cattive intenzioni... Governatore: — Che cattive Intenzioni volete che abbia un povero, sia pure in vena di far la sommossa? Chiamatelo e fatelo entrar qui. Domestico (esce, per ricomparire quasi subito in compagnia d'un uomo di povero aspetto, che reg■ ge, come uno stendardo, un manico di scopa con in'cima uno straccio di colore tntfs/vnibfje. Nè vecchio nè giovane; magro, pallido! barba lunga, occhi sfavillanti. Alla vista del Governatore, rimane interdetto sulla so- ?lia, e di colpo perde gran pars dell'ardore che lo animava. Conserva però quel tanto di ribellione che glt dà la forza di non inchinarsi davanti al Governatore). Governatore: — Avanti, buon uo mo. (Il povero avanza lenta mente abbagliato dallo splendore della sala). Sedete. (Il povero esita: evidentemente la poltrona portagli dal domestico gli sembra troppo bella). Sedete, vi dico. (Il povero si siede. Il domestico esce). Bravate voi a gridar cosi sotto le mie finestre? Povero: — SI. lo, Eccellenza. Governatore: — Che cosa gridavate? Povero: — Ma, Eccellenza... Governatore: — Facevate la sommossa? Povero; — SI, Eccellenza. Governatore: — Da solo? Povero: — SI fa quello che si può Se avessi dei mezzi... Governatore: —. Contro di me? Povero: — Oh, no, Eccellenza! Governatore: — Contro chi? Povero: — Cosi, in genere... Governatore: — Facevate una sommossa in genere? Tanto per fare una sommossa? Povero: — Vi dirò: contro i ricchi. Governatore: — Contro tutti 1 ricchi? Povero: — Si, Eccellenza, contro tutti. Governatore: — Anche quelli buoni, che beneficano i poveri. Povero: -- No, quelli no, Eccellenza. Governatore: — Allora solo contro una parte dei ricchi. Povero: — SI, Eccellenza: solo contro una parte. Governatore.- — E che cosa dice vate? Io lavoravo, e non ho sentito bene. Parole nuove, oppure le solite? Povero: — Eccellenza, è la prima volta che faccio una sommossa, non so se siano nuove oppure solite. Dicevo: abbasso, basta Governatore: — Le solite. Povero: — D'altra parte, credo che le parole delle sommosse siano sempre le stesse. Sapreste suggerirmene di nuove, Eccellenza? Governatore : — Che c'entra! Nella mia qualità di Governatore, io non faccio sommosse, e non me ne intendo. M'è sembrato che abbiate detto anche : sono stanco! Di che cosa? Povero: — Dei ricchi. Governatore: — Stanco del ricchi, o stanco d'esser povero? Povero: — Ma... Governatore: — Pensateci bene, non è la stessa cosa. Volete i ricchi poveri come voi, o voi innalzarvi al livello dei ricchi? Povero: — Veramente... Governatore: — Il mal comune o 11 ben comune? Il primo è mezzo gaudio, ma il secondo è intero. Confessate che preferite il secondo. PGPGPGPG i i a . i e a o . , - Povero: —Potendo scegliere... Ma §oichè non posso, mi contento el secondo. Governatore: — E fate la sommossa. Povero (fa un gesto, come per dire : « E che altro dovrei farei »). Governatore: — Da solo. Povero: — SI comincia da soli, poi vengono altri... Governatore : — E se gli altri non vengono ? Povero: — SI dice: «Ho scherzato >. Governatore (indicando il manico di scopa con lo straccio): — E volevate attirar gli altri con questo straccio? Non avevate una bandiera.? Povero : — Ne ebbi, tempo fa, una La vendetti. Governatore: — E avete compromesso l'esito della sommossa. Una bandiera attira, richiama gente. Ma con uno straccio, e sporco, chi volete che venga? E pòi le sommosse vanno organizzate : non basta che uno si metta improvvisamente a gridare abbasso, basta! Di che? Gli altri debbono saperlo. Bisogna prima mondare in giro gente ad avvisare: quando sentirete dire basta, vorrà dire basta della Tal cosa. CI vuole un accordo, una organizzazione. Povero: — Già, ma occorrono denari, Voi, volendo, potreste organizzare sommosse bellissime, coi denari che avete. Governatore: — Ma io sono Governatore, Siamo sempre 11. Povero: — Chi ha 11 pane non ha 1 denti, e viceversa. Governatore: — E se ve li dessi ló i denari? Povero : — • Per. organizzare la sommossa? Governatore: — SI. Povero: — Oh, Eccellenza, quale onore! Ma scusate, come giustifichereste la spesa? Voglio dire, «otto guai titolo mettereste l'uscita del denaro? Sotto il titolo: sommosse ? Governatore: — A questo non pensate. SI mette: varie, e la cosa passa inosservata. Dun- GPGaue volete che vi sovvenirmi''ISrmn. _ IwA.™,!vvenzlom•:Povero: — Eccellenza... Governatore: — Bene. Quanto? Povero: — Vi ripeto, Eccellenza, ch'è la prima volta che faccio sommosse. Non so. Avete detto che ci vuole una bandiera. Di bandiere slete più pratico Voi, Governatore: — Poi ci vogliono gli avvisatori... Dleclmilaf Povero: — Eccellenza, già che ci ■iiiirìiiiiiiii^iiiiiiiiiiiii a i a e slamo, facciamo una sommossa da ventimila, e non se ne parli P'ù- » Governatore : — Eccovi ventimila. Povero: — Eccellenza, non ho parole... Governatore (tagliando corto), — Andate. E ricordate che m'a spetto una bella sommossa, (il povero s'alza, va verso l'uscio, s'arresta indeciso', poi torna sul proprii possi) Ebbene? Che altro vi occorre? Povero: — Eccellenza, è proprio obbligatoria la sommossa? Governatore: — Che cosa volete dire? Povero: — Voglio dire che la sommossa sarebbe sempre un disturbo per voi .Preoccupazioni, grattacapi... Mentre io, con questi ventimila pingloa (1), se voi me lo permetteste, potrei farmi la mia casetta, li mio orticello, e vivermene tranquillo, senza darvi noie... Anzi m impegnerei, Eccellenza, qualora scoppiassero sommosse da parte di altri, a darvi man forte per sedarle, Si può sapere che cosa vogliono questi poveri? Togliere il danaro a noi ricchi? Per farne che? Per sperperarlo, per berselo nelle taverne... Credete a me, Eccellenza: la forca ci vuole, per certa gente! (arretra inchinandosi) La-forca! (esce con inchini prò fondissimi). Governatore (rimasto solò): — Ehi! Domestico (apparendo sull'uscio) : — Eccellenza? Governatore:. — Se n'è andato? Domestico; — Volete che lo richiami? Governatore: — No. Naturalmente, avete ascoltato tutto. Domestico: — Tutto, Eccellenza. Se permettete... Governatore: — Dite. Domestico: — Mille pingkw bastavano. Siete giovane e inesperto. Ma ho provveduto... (Si avanza rispettosamente, e con segna con un inchino ventimila pinglos al Governatore). Governatore; — Eh! Domestico: — Glieli ho tolti, Eccellenza, minacciandolo di farlo itdI arrestare se avesse protestato. :Governatore: — Ma ormai gli ho insegnato il modo di far le sommosse! Domestico: — Nulla da temere, Eccellenza : è l'unico povero dell'Isola di Almira. Mosca i (11) Moneta In corso nell'Isola di Almira. iiiitiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiittiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiii

Persone citate: Cosi, Domestico, Pare, Povero