Piri Reis ammiraglio e biografo di Colombo

Piri Reis ammiraglio e biografo di Colombo UN CARTOGRAFO TURCO DEL 1500 Piri Reis ammiraglio e biografo di Colombo ISTANBUL, febbraio. Storici e geografi ne hanno notizia, la grande massa forse no. & la massa sa chi fosse Cristoforo Colombo, ma non Piri Reis, navigatore e studioso turco. Durante I lavori per trasformare il serraglio di Topkapu In un museo di antichità, i direttore del Museo nazionale di Istanbul, B Halli Ethem Eidem, scopri nel 1929 un frammento della carta geografica del mo'Jo tracciata da Piri Reis su quella di Cristoforo Colombo, scomparsa nel 1498. Kemal AtatUrk si fece mandare il cimelio ad Ankara, e avendolo studiato con l'interesse che lui portava alle cose riguardanti storia e cultura della Turchia, ordinò ciie la Tipografia di Stato ne riproducesse cinquecento copie in facsimile. La riproduzione, a colori, riuscì in maniera veramente perfetta: data la limitata tiratura, oggi è una rarità, bibliografica. Il presidente della Società per lo studio della storia turca, Yusuf Akgura, ha dotato la pubblicazione di un commento illustrativo, concluso dalla traduzione delle note leggibili sulla carta di Piri Reis, dal filologo Hasan Fehmi bey decifrate quasi completamente; due le ha decifrate 11 colonnello di Stato Maggiore H. Abdurrahman, vice-direttore generale della sezione cartografica dello S. M. Ma per primo vogliamo presentare Piri Reis, che era nipote di ■Kemal Reis, il quale nelr ultimo quarto del XV secolo fu uno degli ammiragli turchi nel Medlterra* neo. Fin Reis, sul finire della sua vita ammiraglio delle flotte nel Mar Nero e nel Golfo Persico, è anche autore di un libro,-intitolato Bahriye, ricco di descrizioni e disegni riguardanti il Mediterraneo e le città ch'esso bagna e di notizie sulla marineria e sulla navigazione; la carta, fatta su Sergamena, a colori, la disegnò a ■allipoii nel 1513, e quattro anni dopo la presentò, in Egitto, al sultano Selim I, conquistatore di quella provincia. Piri Reis, dove parla delle Antille, dice: < Questi nomi che designano le dette isole e coste sono stati dati da Colomr bo affinchè esse siano sotto tali nomi conosciute. Colombo era anche un grande astronomo. Le coste e le isole che figurano su questa carta sono prese dalla carta di Colombo ». E nella nota successiva aggiunge: « Nessuno nel secolo presente possiede una carta eguale a questa. Essa è stata elaborata e disegnata adesso dalla mano dell'umile sottoscritto. Essa è il prodotto di studi! comparativi e deduzioni fatte su venti carte e mappamondi, in quanto esistono carte tracciate al tempi di Alessandro il Grande che mostrano il quarto abitato del mondo; gli arabi le chiamano Giaferle, e da otto dijiueste Glaferie, da una carta araff dell'India, dalle carte compilate adesso dà quattro portoghesi, in cui 1 paesi Hind, Sina e Cina sopo segnati secondo metodi geometrici, e dalla carta tracciata da Colombo nella regione occidentale io ho ricavato la mia». L'affermazione di Piri Reis di ■■ avere .utilizzato la carta di Cristoforo' Colombo, Yusuf Akcura . la spiega ricordando che nel isoi • del marinai 'turchi-'catturarono nel Mediterraneo occidentale dalle navi spagnuole, trovando a bordo di una di esse oggetti portati dall'America: come è noto, Colombo ritornò dal suo terzo viaggio In America nel 1500 'ed è lecito, In conseguenza, ritenere che fra gli oggetti presi agli spagnuoll ci fosse anche la carta da lui disegnata dopo le sue scoper te. Nelle note di Piri Reis, di Colombo si parla sovente, con semplicità che stimola l'interesse; nella quinta leggiamo: < Queste coste si chiamano littorale d'Antilya e furono scoperte nell'anno 896 del calendario arabo (14 novembre 1490-3 no v ombre 1491). E però raccontano che sia stato un infedele di Genova, di nome Colombo, a scoprire questi paraggi. Nelle mani del detto Colombo capitò un libro e in questo libro lui trovò che alla fine del mare d'Occidente, cioè a dire nella sua parte occidentale, c'erano coste e isole e ogni sorta di metalli e anche pietre preziose. Il nominato, studiato che ebbe a fondo questo libro, raccontò uno per uno questi fatti ai grandi di Genova e disse: — Dunque, datemi due navi e lasciatemi andare a scoprire questi posti. — Quelli gli risposero: — Pazzo che sei, forse che il mare d'Occidente ha un limite o una fine? esso è rav' Jolto dal vapori delle tenebre. — 1 detto Colombo capi che dal genovesi non aveva nulla da sperare e andò a raccontare la cosa al bey (Re) di Spagna, che anche lui gli rispose allo stesso modo dei genovesi. Ma Colombo insistè tanto che il Re di Spagna gli diede due navi, si curò che fossero bene armate e rifornite e gli fece: — O Colombo, se le cose stanno come tu dici, io ti nomino capitano di quei luoghi — e lo mandò nel mare d'Occidente». Qui Piri Reis aggiunge che lo zio Kemal Reis, citato In principio, aveva uno schiavo spagnuolo che raccontava d'essere stato tre volte con Colombo in quelle terre e diceva: « Per primo noi arrivammo allo Stretto di Gibilterra e di là Alammo dritto per sud-ovest fra due (testo iUaggiòileJ...-Percorse altre 3uattromlla miglia ci trovammo 1 fronte ad un'Isola, ma le onde del mare spumeggiavano sempre ' meno, cioè a dire B mare si calmò e la Stella del nord — come i marinai usano chiamare la loro bussola — disparve a poco a poco e divenne Invisibile e diceva anche (intendi lo schiavo spagnuolo) che in quel paese le stelle non al mostrano come da noi, ma sono disposte differentemente ». Quando Colombo obbe fatte buttare le ancore, gli abitanti dell'isola, uomini e donne che non avevano addosso nessun vestito, per impedire agli equipaggi di sbarcare si misero a lanciare frecce le cui punte erano spine di.pesce e allora Colombo girò Intorno all'i sola, per sbarcare dall'altra par. te: 11 c'era una barca che allo ■puntare delle navi si diresse alla svelta verso terra, dove quelli che l'occupavano discesero, e gli uomini al Colombo, svelti, corstiro a Impadronirsi della barca, dove trovarono della carne umana; «Risultò dunque, proseguiva lo •magliuolo, essere quegli uomini della razza che va di Isola in isola per dar la caccia agli uomini e mangiarli. Il detto Colombo vide un'aura isola e et andò, ma con statata la presenza di grossi serpanti non volle sbarcare e andò ad una tersa isola, dove, ancoratosi, rimase diciassette giorni». E lo spagnuolo descriveva poi i primi scambi fra gl'indigeni, che porta¬ rdvinscm«1cmgpsecacapcRdnFperistquPIntdd■sdBcsnddqsapslrIrrzmtssnnggbnumca rono del pesce, e gli europei, che diedero delle perle di vetro, « avendo Colombo letto nel libro che in quel paese le perle di vetro erano apprezzatissime ». Dopo il pesce, gl'Indigeni diedero oro, poiché nelle loro montagne c'erano miniere aurifere, e perle vere. «Ma il detto Colombo ignorava 11 Mnpuaggio di quegli uomini, cosi le transazioni avvenivano mediante segni. Dopo quel viaggio, il re di Spagna mondò dei preti e dell'orzo, insegnò loro a seminare e a raccogliere s 11 fece entrare nella sua religione, perchè ih un certo senso essi non ne avevano nessuna. Giravano nudi come gli animali e si coricavano alla stessa maniera. Oggi questi paesi sonc uperti a tutti e sono conosciuti». Ed è qui che Piri Reis precisa che fu Colombo a dare nomi a quelle terre. - Nota XIII: « E una nave genovese che se ne veniva dalle Fiandre fu sorpresa da una tempesta. Spinta dada tempesta, arrivò davanti a queste isole. Queste Isole sono conosciute grazie a questa nave». 0 o o Nota XIV, che accompagna una graziosissima vignetta: «Il narra che un prete che si chiamava Sanvolrandan (Santo Brandan) fece in antichi tempi il giro dei sette mari. Avendo abbordato un pesce, il detto prete lo scambiò per terraferma e vi accese del fuoco. Quando il dorso del pesce incominciò a bruciare, si tulio nel mare e i nostri uomini saltando in un canotto fuggirono verso la nave. Questi fatti non sono raccontati dall'infedele portoghese. Essi sono attinti nei vecchi mappamondi ». L'infedele portoghese deve essere Magellano, e Piri Reis, che non lo nomina, parla insieme di lui e di Colombo nella nota XXII: « Questo mare si chiama il mare d'Occidente (l'Atlantico), però 1 franchi lo chiamano mar di Spagna. Tale era il nome sotto 11 quale finora era conosciuto questo mare, ma Colombo che apri questo mare e fece conoscere queste isole e l'infedele portoghese che scopri il paese delle Indie s'intesero per dare un nome nuovo a questo mare. Essi lo chiamarono Ovosano (Oceano), che significa uovo fresco. Perchè al principio essi credevano che questo mare non avesse nè confine nè fine e che al di là ci fossero le tenebre. Ma videro poi ch'esso era circondato di coste, e rassomigliando questo mare a un lago, gli diedero il nome di Sàgyumurta (uovo fresco ». Sic,, postilla il commentatore. Italo ZJngarelli