Valorizzazione dei paesi orientali di Giorgio Sansa

Valorizzazione dei paesi orientali LA GERMANIA NELLE TERRE OCCUPATE fr Valorizzazione dei paesi orientali Mentre procede rapida l'organizzazione delle terre baltiche necessariamente più lenta è quella delle terre d ' Ucraina Berlino, 25 febbraio. Quando incominceranno a rendere economicamente le terre occupate? In un'epoca in cui tutte le energie tedesche sono tese in uno sforzo supremo per aumentare 11 prodotto industriale affinchè i soldati abbiano le armi e le munizioni indispensabili - alla vittoria, e per aumentare il prodotto del suolo affinchè siano nutriti il meglio possibile l'esercito e la popolazione, la domanda è naturale. Quando cominceranno a rendere l'Ucraina, la Russia, le regioni baltiche? Ad essa rispondono vari scritti comparsi in questi giorni nella stampa tedesca, ma in partìcolar modo ìjn articolo della Deutsche Zeitung im Ostland, che si pubblica a Riga, e uno nella National Zeitung di Essen, organo del maresciallo Goering. In entrambi viene sottolineato che i dirigenti dell'economia del Reich non nanno perso tempo e hanno gettato le basi per lo sfruttaménto agricolo ed eventualmente industriale delle regioni occupate. A questo riguardo si precisa nel primo articolo come specialmente nelle zone baltiche, dove il dominio bolscevico fu breve e quindi il capovolgimento di sistemi non potè mettere radiai, l'opera di raddrizzamento economico procede con ritmo promettente- l'artigianato, la piccola industria, il piccolo commercio, ma soprattutto l'agricoltura sono ormai sulla via del risanamento secondo principi economici e sociali europei; la rete di comunicazioni viene riattata e sviluppata; si costruiscono strade nuove con un occhio ai bisogni dell'esercito e con l'altro ai bisogni della vita locale allacciata alla vita dell'Europa centrale; si sfruttano le sorgenti di energia, si rifanno le città distrutte. In un momento come quello che attraversiamo, nel quale — lo si è detto — le energie economiche occupano un posto di primo piano, gli sguardi sono rivolti però specialmente all'Ucraina, questo paese che molti hanno additato come il granaio dell'Europa, come la terra donde potrebbero essere attinti tuti i quantitativi di derrate che si vogliono, in modo da soddisfare appieno ogni richiesta Idei continente. Del problema si occupa l'organo del maresciallo Goering. La National Zeitung rileva in proposito che occorre tuttavia impoI stare il problema in questione te¬ nendo conto di due punti di vista realistici. Il primo e questo: non si tratta di sostituire col prodotto ucraino quello che possono dare il suolo tedesco e altri suoli euro pei. Al contrario, è principio fondamentale tedesco e italiano e di tutti i giovani popoli alleati che la parte vitale dell'alimentazione debba essere ottenuta dalla propria terra. Non si vuole essere più dipendenti per gli approvvigiona' menti da nessuno; dagli altri si attingerà soltanto il sovrappiù quella quota di viveri cioè che costituisce già un lusso. Il secondo punto può essere cosi enunciato: l'Ucraina di oggi non è quella dell'epoca zarista quando la sua pq polazione era rada e quando la « terra nera » lavorata estensivamente pur dando un prodotto unitariamente basso bastava non solo a nutrire gli abitanti del luogo ma anche ad alimentare un ricco flusso di esportazione; l'Ucraina di oggi produce unitariamente " presso a poco cóme un tempo, ma deve nutrire una popolazione locale enormemente accresciuta, mantenere in vita cioè le zone industriali create dal Sovieti; e perciò l'eccedenza esportabile ..oi. è Immensa. Il giornale ammonisce a non farsi idee romantiche quindi sul raccolti di questa regione, a non pensare che si tratti di paese dalla potenzialità sconfinata. L'Ucraina non è paese di cuccagna. Un ettaro di terra ucraina dà un raccolto inferiore a quello di un ettaro di terra tedesca o italiana, perchè in Europa la coltivazione è Intensiva quasi dovunque. Non è nemmeno vero che in Ucraina ci siano due o tre raccolti all'anno, come molti affermano lasciandosi trasportare dalla fantasia. Di tutti i territori orientali occupati quelli che rendono di più proporzionatamente alla superficie sono i paesi baltici; l'Ucraina produce molto in cifra assoluta, ma senza lasciare eccedenze errarmi; e le zone boscose del nord-ovest producono meno del fabbisogno locale e venivano alimentate con importazioni dalla Siberia occidentale é dall'Ucraina stesa*}. Questo, naturalmente, non significa che non sarà fatto tutto l'umanamente possibile per sfruttare' le vaste province conquistate dal valore delle truppe germaniche, italiane e alleate. Si farà lo sforzo massimo per farle rendere e y lavoro preparatorio, come dicemmo, è già in pieno corso. Abbiamo riferito del resto in altra occasione che 400 mila contadini della Podolia e della Volinla si sono messi in marcia verso sud per accudire al momento opportuno ai lavori delle campagne ucraine che, avendo i russi distrutto le macchine agricole, dovranno in buona parte essere compiuti a mano con la zappa e con la falce. Ogni sforzo possibile sarà, compiuto senza lesinare i mezzi e pensando tanto al presente quanto all'avvenire, I tedeschi naturalménte inten¬ dono sbolscevlzzare il paese e per prima cosa abolire quelle istituzioni che rispondono ai nomi dì Colcose e Sovcose, specie di cooperaUve statali dei Sovietl, legando con altri vincoli il contadino alla terra. Senonchè oggi questa sbolscevizzazione non potrà essere eseguita perchè essa turberebbe }1 regolare andamento della produzione, come avviene ogni qualvolta si realizzano improvvisamente delle riforme. In omaggio a ragioni pratiche si è perciò costituito uno stato maggiore agricolo di contadini tedeschi, pochi di numero ma bene allenati, e a costoro è stata affidata la direzione delle imprese sovietiche come furono trovate. La mano d'opera non manca, dichiara' il giornale di Essen, e questo fatto compenserà la mancanza di macchine; e-la guida dell'opera è in buone mani. Ma quando comincerà a rendere l'Ucraina? In considerazione delle difficoltà che abbiamo finora elencate e della realtà produttiva che è un po' inferiore a quella delle iiù diffuse opinioni, qui non si ritiene che nell'anno in corso il contributo cerealicolo ucraino all'eco nomia di guerra europea sarà no tevole. Come dioe l'organo di Goering, il prodotto di quest'anno « non significherà una svolta nell'approvvigionamento complessivo dell'Europa e non potrebbe significare ciò anche perchè ci sono difficoltà di trasporto ». Ma con l'aiuto di misure lungimiranti potranno essere create « favorevoli premesse — termina il giornale — per il raccolto del 1943 ». La cosa era già risaputa. Dall'organo del Maresciallo Goering essa ottiene ora una autorevole conferma. Giorgio Sansa

Persone citate: Goering