L'annuale dell'annuncio del programma nazionalsocialista
L'annuale dell'annuncio del programma nazionalsocialista L'annuale dell'annuncio del programma nazionalsocialista Rosenberg parla del concetto della libertà nel nuovo Reich - Il riconoscimento degli spazi vitali e dei vitali diritti delle nazioni creatrici r à • Berlino, 23 febbraio. H 24 febbraio ricorre 11 22» annuale del giorno in cui Adolfo Hitler annunciò solennemente il programma del Partito Nazionalsocialista. In ricordo di quel fausto giorno, che tutta la Germania esalta con particolare fierezza si è svolta ieri a Berlino una grande adunata nell'Opera di Stato, alla quale sono intervenuti oltre a moltissime autorità rappresentanti del Partito nazionalsocialista e delle organizzazioni dipendenti, delle Forze armate e del Servizio del lavoro del Reich. Dopo la esecuzione della prima parte della terza sinfonia di Riccardo Wagner, il Ministro del Reich, dott. Alfredo Roaemberg, Reichsleiter del Partito nazionalsocialista, ha pronunciato un vibrante discorso nel quale soprattutto ha esaltato il concetto di liberta per la vita di uno Stato e di un popolo. Stigmatizzando la forma di vita dei popoli basati sulla tirannia e sul libero arbitrio, il dott. Rosemberg ha esaurientemente chiarito il concetto di libertà inteso questo non come la possibilità di potere fare tutto ciò che ai singoli piace nel senso più esteso dell'espressione, ma in quel, lo di potenziare al massimo le vlrtù creatrici dei popoli. Un piccolo paese come la Grecia — ha detto tra l'altro l'oratore — ha potuto diventare la culla dell'antica civiltà) mentre popoli grandi e potenti che sembrava fossero sul punto di abbattere e travolgere tutte le frontiere, non ci hanno lasciato che un fosco ricordo. Ecco perchè l'educazione politica della nazione germanica deve obbedire all'ini perativo della moderazione; per la nazione germanica non è Infatti un'onta 11 riconoscere spazi vitali e vitali diritti di altre grandi nazioni e di assecondare e promuovere le loro forze creatrici. Proseguendo nel suo discorso, il dott. Rosemberg ha anche soggiunto che è necessario poi trattare con il dovuto riguardo i piccoli popoli che si trovano sotto la protezione del Governo del Reich. Ne consegue in linea generale, che l'idea delle libertà deve presupporre più doveri che diritti. L'oratore ha quindi affermato che il popolo germanico è uno dei popoli meno rivoluzionari d'Europa e che nello, stesso tempo la Germania è la nazione da cui sono scaturite e continuano a scaturire le lidee più elevate della libertà Interiore. « Potenza e idea, libertà e dovere, ha concluso l'oratore, debbono formare da noi una indistruttibile unità. La gran de ora dei germanici deve essere nello stesso tempo l'ora della rinascita anche per le altre nazioni creatrici d'Europa ».
Persone citate: Adolfo Hitler, Alfredo Roaemberg, Riccardo Wagner, Rosemberg, Rosenberg
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