Altri cinque ministri eliminati dal Gabinetto

Altri cinque ministri eliminati dal Gabinetto LA CRISI DEL GOVERNO INGLESE Altri cinque ministri eliminati dal Gabinetto Il Segretario del War Office sir James Grigg prende il posto di Margesson ol ministero della guerra Lisbona, 23 febbraio. L'operazione chirurgica a cui Churchill i si è accinto prima di affrontare i l'inquietudine della Camera dei' Comuni, pallida espressione deli vasto malcontento popolare, non\è ancora finita. I colpi di bisturi \e le ricuciture con cui il Gabinetto era apparso giovedì scorso non sono bastati e ieri sera si dava notizia ufficiale che a tarda ora della,notte sarebbe stato diramato un «importante comunicato ». Neghi ambienti politici si ebbe subito la sensazione che si trattasse di ulteriore cambiamento nel Ministero perchè un simile preannuncio dato appunto giovedì scorso aveva! preceduto di poco i noti cambiamenti. I nuovi' ministri A mezzanotte infatti è stato diramato il comunicato dal quale si è appreso che il Primo Ministro con spietato atto chirurgico aveva eliminato dal governo ben cinque ministri, compreso il ministro del la guerra Margesson alla cui sostituzione è chiamato, per la priina volta, sir James Grigg. Oltre ohe Margesson, sano sta' ti eliminati dal gabinetto Churchill il ministro senza portafoglio Greenwooa, il ministro dei lavori ed ex direttore della Brìtlsh Broadcasting Corporation, lord Relth, il segretari» alle colonie lord Moyne, il ministro della produzione aerea Moore Bribazon. La nomina di air James Grigg ha recato qualche sorpresa in quanto costui aveva finora occupato la carica di segretario permanente al War Office ed e la prima volta che un funzionario ci' vile occupa il posto ài ministro della guerra. Il Re ha approvatela nomina dei nuovi ministri che; sono: se gretario di stato per. le colonie Cranbome; segretario di stato per la guerra sir James Grigg; presidente del Board of Trade Hugh D alt mi; ministro (lei lavori, e commissario per i lavori, lord Portiti; ministro per la produzione aero nautica Llewell; ministro per la guerra economica, ^visconte Wormer. • Churchill sì presenterà domani ai Comuni con questi .nuovi ostaggi alla sua politica cil etnica spavalderia con la speranza che essi valgano a porre una "diga all'ondata di malumore che si è sollevata minacciosa. Ma se nell'ambito parlamentare la cosa è possibile, non sembra che altrettanto possa avvenire nel paese da cui si sollevano voci sempre più alte di inquietudine e di angoscia. L'allarmismo e il turbamento non sono limitati del resto alla folla anonima ma sono estesi agli ambienti più qualificati dell'intellettualità, del censo e del commercio, di cui si fa autorevole interprete la nota rivista britannica VEconomist. la quale scrive che l'Inghilteira è in procinto di perdere la guerra. La rivista prosegue: «Probabilmente gli Stati Uniti si preparano a vincere la fuerra; l'Inghilterra però la pererà; e questo rintocco di campana a morto non ha un'eco ristretta. Suppliche al Nord America Ma non sono solo le considerazioni politiche o strategiche che inducono l'opinione pubblica ad essere sempre più diffidente dell'avvenire e a dubitare della ca parità e della competenza dei governanti, ma altresì quelle terra terpa «he si riferiscono alla gra. ma vita quotidiana. Un indice di questa estesa diffidenza lo si può dedurre dalle suppliche che vengono quotidianamente inviate attraverso la radio al Nord Ameri- dpapsiddluetaH«ngtunuvrzccdrcmmBdnvaièlasvmqacmCmbesrqcsgppDcfzcpcpcpslepsgdcvcpuqnQndtpcmsqchsuhcalieri, ad esempio, ve n'era una| a i ò di Elisabetta Kllng intitolata ap-iEpunto: «La Gran Bretagna parla gali America », supplica d'una lim-1 saliamo o no, dobbiamo pensare tutto in casa. Per la spesa si pida eloquenza nei riguardi della situazione alimentare del popolo degli ex cinque pasti, il quale credeva forse di conservare ancora a lungo il privilegio di imbottirsi egoisticamente la pancia, sfruttando gli altri popoli del mondo. Ha detto Elisabetta alla radio: «La nostra razione di latte giornaliera è di 22 once, quella del grosciutto cotto di 2 once ed abiamo un uovo se abbiamo la fortuna di poterlo trovare. La razione di zucchero settimanale è di un pound a testa. Coloro che bevono 11 caffè o il té senza zucchero sono fortunati. A queste restrizioni siamo abituati fin dal dicembre 1940. Di un chilo di zucchero ne facciamo due aggiungendo, quando la troviamo, la saccarina. Di un etto di burro ne facciamo due mescolandolo con la margarina. E' un problema oggi mandare avanti una casa in Gran Bretagna. Non vi sono più donne di servizio, poiché esse lavorano nella industria di guerra. Che lo vor" a impiega tutta la mattina e" questo è terribile per coloro che debbono lavorare. Ci si deve munir! per la spesa di una valigia perchè si deve fare economia di carta. La prima cosa che si fa la mattina è quella di accendere il fuoco. Ma anche qui bisogna economizzare la carta, economizzare anche i fiammiferi di cui abbiamo scarsezza. Ci serviamo degli accendisigaro ma con parsimonia affinchè la benzina non finisca troppo presto e si possano accendere anche le sigarette. Chi ha sufficiente denarosi reca per i pasti in trattoria quando la dispensa è vuota, ma chi non ha denaro deve ingegnarsi con quello che trova. Alcuni negozi sono aperti nel pomeriggio per le madri di famiglia che non possono fare la spesa di mattina. Dopo l'oscuramento i negozi sono chiusi. E' vero che le madri di famiglia passano spesso notti senza dormire nella ricerca di quel che possono fare l'indomani per pranzo, ma la donna britannica cerca di escogitare molti mezzi per risolvere questi inconvenienti». La burocrazia nei comandi A questa geremiade femminile, che lascia intravedere quel che pensa e soffre l'uomo della strada, si aggiungono le ragioni di malessere che toccano l'organismo più delicato del paese in guerra, cioè l'esercito. Alcune di esse sono francamente indicate dal giornalista Clifford, il quale invia dal Cairo al Daily Mail un'ampia corrispondenza nella quale scrive tra l'altro, testualmente: « I combattenti hanno trovato soprannomi spregiativi per quegli ufficiali che lavorano al Cairo i quali si recano due volte al giorno nelle loro automobili al Gran Quartiere generale, giocano a golf nel pomeriggio, vestono eleganti divise e forse non hanno mai sentito lo scoppio di una bomba. D punto di vista del combattente è comprensibile. Egli sta continuamente affrontando la morte e lo sconforto forse per mesi interi quindi considera che questi ufficiali dello Stato Maggiore che hanno lo stesso stipendio e lo stesso grado di anzianità degli ufficiali che sono in linea, non hanno il compito abbastanza duro ed hanno troppa sicurezza e troppi conforti. E' una critica che si sente qui spesso rivolta contro il Gran Quartier general* del Medio Oriente ». Il Clifford cosi prosegue: « Sono convinto che il Gran Quartier generale corre il pericolo di nupnsficstcpgtdrsctcnbncngcsfszsntQncdppa|sere intralciato dalla burocrazia. E' un pericolo al quale un troppo gran numero di nostri istituti è soggetto. Ma il Gran Quartier ge- nerale del Medio Oriente è certo un esèmpio di formalismo. Tempo, energia, abilità e denaro sono dispersi senza profitto con un sistema troppo complicato. Le difficoltà maggiori sono provocate continua il Clifford — dall'avversione a cedere autorità ai rispettivi reparti e ufficiali. Se un ufficiale subalterno ha bisogno di un paio di viti per qualsiasi impiego, egli deve scrivere un rapporto relativo alla sua richiesta, mandando al suo superiore e aspettare. Durante intere giornate e forse settimane il rapporto fa il suo cammino da un ufficio ad un altro prima di raggiungere l'ufficio competente al Gran Quartier generale e poi tornare indietro, probabilmente troppo tardi e senza nessuna utilità ma coperto di commenti, firme e note sui margini come, per esempio: « si appoggia la domanda - non vedo la necessità - va bene - eccetera ». Nessuno sembra essere autorizzato a fare la elisa più semplice sotto la sua responsabilità, in conseguenza intere ore di tempo preziose sono sprecate. Brigadieri e colonnelli prendono decisioni che spetterebbero a tenenti e capitani. Quindi inevitabilmente ne risultano confusioni e ritardi. Le pratiche meno importanti sono mandate alla decisione dei più alti capi, pratiche che un qualsiasi impiegato di Londra avrebbe risol¬ to senza un secondo di dubbio, assumendone la intera responsabilità ». Nè qui ha termine la precise, requisitoria del Clifford il quale prosegue rilevando corat il Gran Quartier generale dei taccio Oriehte si e estero attraverso appartamenti, alberghi, ville diventando la più stravagante collezione di uffici che si possa immaginare. Il giornalista cosi conclude: « Occorrerà molto arduo lavoro per semplificare questo sistema, ma bisognerà farlo. La Gran Bretagna non può permettersi il lusso di avere in questo periodo ufficiali occupati nella rete della democrazia, « Un altro fattore che, secondo la mia opinione, ha contribuito all'attuale stato di cose è il numero degli uomini che sono addetti ai lavori nei quali essi non sono specialisti. Conosco giornalisti che servono nelle batterie contraeree ed ingegneri specializzati che si occupano di pubblicità. Conosco un agricoltore che ha passato la sua esistenza dietro un aratro e che ora sta conducendo un autotreno, nonché un conducente di autocarro in tempo di pace che ora è stato promosso cuoco. Vi sono numerosi esempi di simili fatti in tutti i gradi e tutto questo costituisce uno spreco. Ammettiamo che. vi è troppa gente al Gran Quartier generale che non ha l'esperienza pratica della guerra. Forse ■ la sicurezza ed il lusso del Cairo rendono loro difficile di rendersi conto sul serio delle necessità della guerra ed impediscono loro di applicare a froposito la vera energia. Ma se giusto accusarli di non svolgere un lavoro abbastanza duro, il maggior biasimo dev'essere rivolto al sistema stesso del lavoro che si è sviluppato In modo tanto Impercettibile che le sue vittime si rendono difficilmente conto che vi sia necessità di miglioramento ». Non sono grandi rivelazioni, ma sono motivi che si aggiungono ai molti che aumentano la sfiducia. Non è quindi un rimpasto governativo che può modificare uno stato d'animo che ha la sua radice nel fatti, 'e non sono certo nè Churchill nè i suol nuovi compagni di ventura che possano determinare una nuova svolta nei fatti stessi. L'ispezione a bordo di un posamine dai colpi di un sottomarino. sovietico immobilizzato (Foto Kirsclie - Ari.").