La disastrosa esperienza inglese del 12 febbraio di Guido Tonella

La disastrosa esperienza inglese del 12 febbraio La disastrosa esperienza inglese del 12 febbraio Nella Manica fa essenzialmente nna vittoria delle ali del Reich - E fa la ripròva di on principio jiYolnzionario: Superiorità assolata del mezzo aereo snlle unità navali iiiiitiiiiiiiiiiiiniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiriiiiiiititiiiiiiiiiiiiH Berlino, 16 febbraio.La parte preminente avuta dall'arma aerea tedesca nello svolgimento della grande battaglia della Manica e nella determinazione dell'esito vittorioso di essa, ci ha indotto a cercare più ampi chiarimenti presso una personalità qualificata della Luftwaffe. (La cronaca del fatti dimostra d'altronde, come già abbiamo rilevato, che la battaglia della Manica è stata soprattutto, se non esclusivamente, una battaglia aerea). Perchè la Raf mancò? Per comprendere quale è il vero significato della prova fornita dall'aviazione tedesca nella giornata del 12 corrente — cosi ci è stato dichiarato — è bene riferirsi a quanto la Luftwaffe ha saputo dimostrare sin da due anni or sono nel duello che l'ha opposta alle forze navali britanniche. Di importanza particolare sono stati in proposito, come tutti ricorderanno; gli scontri aero-navali avvenuti lungo le coste di Norvègia: dall'esperienza fatta allora, è sca^ tujita la tesi rivoluzionaria riguardante la superiorità assoluta del mezzo aereo sulle unità navali da battaglia. Là tesi è stata da parte tedesca cosi formulata: l'aviario-' ne moderna è atta a imporsi, in operazioni marittime svolte in prossimità delle coste, a qualsiasi flotta da guerra per potente che essa sia. La Luftwaffe ha però ora for- nito brillantemente la controprova di questa tesi. II risultato è per i britannici an che più disastroso di quello che sia stata l'amara esperienza da essi fatta nell'aprile 1941, nel mare di Norvegia. Da parte tedesca si è infatti dimostrato, stavolta, che delle unità da battaglia possono tuttora avventurarsi in bacini marittimi ristretti, e persino per passaggi obbligati come quello del passo Dover-Calais, purché, l'aviazione a cui è affidato il compito di difenderle sia tatticamente superiore all'avversario. Per la R.A.F., a cui la presenza di grosse unità navali tedesche in prossimità immediata delle sue basi offriva una occasione insperata di sfruttare a suo favore i nuovi prlnclpii della guerra marittima; per la R-A..F., la battaglia della Manica non poteva riuscire più disastrosa. Occorre sottolineare anzitutto come l'aviazione nemica abbia mancato in pieno al suo compito, prima ancora che la squadra tedesca iniziasse le sue operazioni attraverso il canale. Le due navi da battaglia germaniche erano state infatti da tempo 'inindividuate dal nemico nella loro base atlantica situata entro il raggio di azione della R.A.F. Il failunento dei tentativi fatti dall'aviazione da bombardamento nemica per distruggere la Qneisenau e la Ècharnhorst nel porto in cui esse si trovavano alla fonda, assume un carattere clamoroso, anche se si dovesse fare astrazione dalla figura veramente pietosa ohe hanno fatto i servizi di informazione britannici coll'aver strombazzato una quantità di volte dei pretesi successi e delle pretese centrate in pieno contro le nostre due navi. I tentativi fatti dal nemico contro le unità tedesche riunite nel porto di Brest sono stati effettivamente molto numerosi. Non uno però è. riuscito: la prontezza- è la precisione di tiro della Fiale ha impedito al nemico di realizzare, nonché l'obiettivo supremo della distruzione, neanche quello più modesto del danneggiamento delle unità di Brest. E' interessante rilevare come ancora la sera precedente all'impresa della Manica, i britannici abbiano rinnovato vanamente un attacco aereo contro il porto di Brest. E' facile immaginare quale delusione debba aver provato il pubblico inglese Dell'apprendere Im- Srovvlsamente che la Q-neiseixau e 1 Scharnkorst, date tante volte dalla loro propaganda per colate a fondò o per lo meno tramutate in cadaveri galleggianti (il termine è quello usato ancora recentemente da, un giornale britannico) non solo sono improvvisamente resuscitate, ma si sono dimostrate talmente attiva da riuscire a realizzare di primo acchito ciò che, per due secoli e mezzo, nessuna flotta nemica dell'Inghilterra aveva saputo realizzare. L'impressione suscitate in Inghilterra dall'impresa della squadra navale tede sca è tanto più profonda in quanto tutti sanno ormai che le tre unità della marina del Reich, da Brest non hanno cercato di « fuggire > attraverso la Manica, sfruttando lcnmssttlnttcacagcaEmiemssurlsptsnUFntNbs i o - e e e e ) e , a o à t > o l'oscurità della notte o le cattive condizioni di visibilità. Fu di pieno giorno e con un cielo perfettamente limpido che esse si accinsero alla loro audacissima impresa, attraverso il Canale. Fu soltanto a percorso considerevolmente inoltrato che sopravvenne all'Improvviso il cattivo tempo. Dalle 13 alla 18 E' comprovato che la squadra navale tedesca ha deliberatamente affrontato il rischio di un attacco in massa delle forze nemiche, navali e aeree. ,. Per quanto riguarda il nemico. a che cosa è da attribuirsi la sua clamorosa diserzione da quella che avrebbe potuto divenire anche una grande battaglia navale? Alla incapacità morale del comando o all'assenza delle forze necessarie? E' probabile che tutt'e due questi motivi abbiano esercitato la loro influenza. , La battaglia ha avuto inizio esattamente alle .13,42. Fu in quel momento, quando la squadra tedesca già si stava inoltrando nella strozzatura di Dover-Calais, che una formazione britannica di uerèosiluranti cercò di buttarsi all'attacco. La caccia tedesca però si teneva pronta. E infatti agì rapidamente. Apparecchi nemici tentarono lanciare i loro siluri, ma senza effetto. Gli attaccanti furono messi fuori combattimento. Una intera squadra di < WordFish », secondo quanto ammettono gli stessi britannici, fu distrutta nel corso di questa prima fase. Nessuno degli aereosiluranti impegnati dal nemico tornò alla sua base. La battaglia si andò quindi spostando a nord-est, oltre il Passo di Calala propriamente detto, arrivando all'altezza di DunkerqUe. Erano le 14,30 quando i bombardieri nemici tentarono di sferrare un nuovo attacco contro le navi tedesche. Una parte di questi bombardieri britannici tentò di attaccare anche in picchiata. Ed anche stavolta l'Intervento della caccia germanica fu rapido, decisivo. Alle 14,45: due'nuóve squadriglie da bombardamento, accompagnate da possenti formazióni di caccia, ritentarono l'attacco. Gli aviatori tedeschi si impegnarono di nuovo a fonda E fu qui il culmine della battaglia aerea. La Flack intervenne con efficacia. Verso le 16 questi attacchi nemici venivano definitivamente respinti e gli apparecchi inglesi, quelli che non erano stati distrutti, cercarono scampo nella fuga. Dalle 16 il nemico attaccò con apparecchi singoli. Ma la difesa predisposta dalla Luftwaffe si manteneva in continua efficienza. Alle 18. le condizioni di tempo fecero difficile il decollo degli apparecchi nemici dai terreni della parte sud-orientale dell'isola. Anzi, da quell'ora i decolli poterono considerarsi*addirittura impossibili. Ma la squadra navale, a quell'ora, si trovava ormai già su una rotta sicura, in prossimità alla mèta. Il bilancio del nemico? Si calcola in 49 apparecchi abbattuti Con tutta probabilità il totale catùnlatrfasvpraraInCtadretogtudSdstidte—l'taRshleaEsSffglltvNlbnsLtpDi o a i o a i n e e o ri ti cn a a, ni p nvu ni ie no rla za mma aba, te ci di però più elevato, arrivando a 62 apparecchi. Le perdite tedesche, nel combattimento, sono invece minime: due navi-vedette e sette aerei. Giornata di gloria La Radio di Londra, la quale ammette la perdita di 42 apparecchi, cerca di falsare il bilancio delle perdite germaniche, dicendo che esso è di «almeno. 16 apparecchi >. Ma - se anche cosi fosse, se anche fosse l'inverso, ed i tedeschi avessero perduto 42 apparecchi, e gli Inglesi 16 soltanto — fa osservare un giornalista di sincere e-larghe vedute — ciò non muterebbe per nulla la sconfitta britannica; > Il rapporto delle perdite, come il rapportò dello fòrze impegnate, può esaere quel che si vuole; esso rimane-sempre quello che è. Il fine propostosi dal Comando nemico « non è stato realizzato minimamente ». I britannici si sono lasciati battere, sia nella "organizzazione, che in campo tattico. In Inghilterra si cerca ora di confondere le idee della gente con la pubblicazione di ogni sorta di rapporti del. comandanti che hanno partecipato alla battaglia. Non vale. Ogni qua! volta 1 servizi propagandistici britannici son costretti a fare il nome delle navi tedesche che erano già-state date come distrutte, gli inglesi si danno la zappa sui piedi. La superiorità della Luftwaffe si è dimostrata in tutta la maggiore evidenza. Merito di questi successi va attribuito in massima alle « Luftnachrichtentruppen *, cioè alle truppe complementari che collaborano nel campo delle» Informazioni e del collegamenti al l'opera delle formazioni di volo Se la caccia tedesca ha potuto essere efficace ovunque, ed al mo mento giusto, ciò lo si deve a] punto, élla prestazione di quesl corpo specializzato • ed ' alla sua opera altamente tecnica La Luftwaffe ha tratto tutto l'Insegnamento possibile dai duelli sostenuti precedentemente col nemlco. Londra finge di Ignorare tutto questo per non offuscare la £retesa superiorità della R.A.F. ondra afferma che « te definitiva non è cosa di grande importanza se alcune navi tedesche sono passate attraverso il Canale » La Luftwaffe risponde semplicemente Invitando la Home Fleet in blocco a fare altrettanto. Oli aviatori tedeschi sanno quale sia la loro superiorità nei confronti della R.A.F. Fino dal 1041, quando si sono imposti in centinaia e centinaia di combattimenti, piloti e macchine hanno sempre riportato brillanti successi. Il 12 febbraio del 1042 è divenuto poi una giornate di gloria imperitura per l'arma azzurra e navale tedesche. E, per ciò, agli aviatori che hanno partecipato a questa grande battaglia Goering ha espresso il suo alto elogio. Guido Tonella MarisddmSpato bpcdtpmp Aerei-trasporto in arrivo su un aeroporto del fronte orientale. ■ (Foto Ulrich - Weltbild).

Persone citate: Flack, Foto Ulrich - Weltbild, Goering, Raf