"Il Cieco di Gerico" di Mulè, al Torino

"Il Cieco di Gerico" di Mulè, al Torino Teatri e Concerti "Il Cieco di Gerico" di Mulè, al Torino Cosa nuova per Torino nel concerto d'iersera era II cieco di Gerico di Giuseppe Mule. Avendo più volte notato che 1 compositori ' d'oggi trascurano la cantata da camera o per orchestra — una specie di componimento, che con la sua sintesi poetica e musicale tanto giovò nel Seicento allo sviluppo espressivo e tecnico del nascente melodramma, e ancora oggi potrebbe vivere da «6 e, ci sembra, anche addestrare alle più complesse forme dlalogicbe sia 1 giovani operisti, sia -quelli, non più giovani, che male risolvono 1 problemi dell'opera — segnaliamo questa cantata per tenore, soprano, coro e orchestra, la cui data, 1910, ricorda le prime esperienze dell'autore di Dafni, e la cut ampiezza e significazione si mostrano proporzionate, coerenti. Oli stacchi del recitativo dall'aria, del coro dal pezzo orchestrale, vi appaiono elementari, e tuttavia l'accento.della musica, se l'esecuzione non lo esageri, rendendolo tronfio, risulta ben definito, addlcevole al sentimento dell'episodio, giustamente espressivo. Si sa che fra 1 compositori nostri soltanto 11 Mule ama ritentare una certa popolaresca musicalità meridionale, senza citazioni nè rifacimenti nè manierismi, ma con una intima assonanza di remote cantilene e Time, di echi modali, ritmici, timbrici, e ne ha dato buoni saggi di tono tragico e di tono comico. In questa cantata siffatte rievocazióni 0 reincarnazioni son già notevoli, nei flebili e nostalgici assoli strumentali, raelopee che fluiscono o..non han bisogno di corredo armonlstico, nella melodia a bocca chiusa del soprani, in quel passi corali e strumentali, che paiono laudate sicule, e non lo sono, e pur ricordano, nella sostenutezza, li processionale e, nella varietà metrica, le inserzioni, si frequenti nel canti oralmente tramandati. E un altro eie mento del ripensamento del, tono popolaresco 0 la sobrietà, anche la brevità, che lascia all'ascoltatore 11 compito di completare, Immaginando, gli accenni drammatici, come per esemplo nel punto In cui 11 Cieco, premiato della sua fede, cui la Maddalena lo ha esortato, riacquista la vista, e grida la sua gioia. Prolisso ed enfatico 6 nel confronto il coro osannante, un'evidente esercitazione contrappuntistica del giovane musicista. Insomma, una cantata dimostrativa, nel senso ebe di c.omnio. e piacevole. Piacque infatti e 111 applaudita. Rivedemmo lersera l'eccellente Edwln Fischer e lo riascoltammo, con entusiasmo non minore di quello che lo anima e accende, nel primo Concerto di Branms, si pieno di spirito sinfonico. Un'interpretazione ammirevole per l'Intensità drammatica a per la tecnica elevatissima. Un gran successo, naturalmente. Il maestro Zllno diresse anche il Concerto in sol minore di Vivaldi (solisti egregi il Gramegna e 11 Brun) e Morir trasfigurazione di Strauss. Il giovane maestro, che per la prima volta guidava l'orchestra torinese dell'Eia»-, mostrò buone, pregevoli qualità di concertatore, conoscenza tecnica delle par* t! ture, precisione ritmica, vigore e foga, e un'accentuata predilezione per le sonorità piene e un poco rudi. Il pubblico gli fece a ogni parte cordiali feste. a. d. 0.

Persone citate: Brun, Edwln Fischer, Gramegna, Mulè, Strauss, Vivaldi

Luoghi citati: Gerico, La Maddalena, Torino