Dietro lo schermo

Dietro lo schermo Dietro lo schermo Mezzi e tappe di un'affermazione - Un film boemo • Croce e delizia per tifosi di calcio Nell'ultima «Settimana nazionale del documentario », tenutasi a Uonaco, il sottosegretario di Stato atta Propaganda, Leopoldo Gutterer, ha rievocato le fasi dello sviluppo del film culturale in Germania. Questa rievocazione ha un suo particolare colorito anche per noi; siamo ora infatti agli inizi dell'affermazione del documentario sul nostri schermi, e non si deve credere che la stessa affermazione sia avvenuta molto facilmente su quelli tedeschi, oggi certamente i più favorevoli al documentario fra tutti gli schermi esistenti. Stabilita l'obbligatorietà di quei film nel 198$, fu così eliminata l'ostilità di molti esercenti che non li volevano includere nei loro programmi. Si trattava poi di risolvere un ben altro problema, Snello di renderli gradevoli e gratti al pubblico. Occorreva quindi un loro alto livello di produzione. Si cominciò con l'eliminare il troppo parlato, che andava degenerando nel pesante e nel pedante; si .eliminò l'eccesso di elementi didattici; e contemporaneamente si aumentarono i mesei posti a disposizione dei documentaristi, dai 5000 marchi iniziali di costo medio per film si giunse abbastanza rapidamente a 10.000 e poi a 80.000: e questa di 80.000 inarchi è rimasta la cifra base per il documentario medio, che esiga dai quindici ai quaranta giorni di lavoro; per altri di durata o portata diversi si stanziano mezzi e somme anche imponenti, basterà ricordare che Raggi X pretese più di due anni, e quasi tre milioni di lire. Istituiti premi, incoraggiata in opni modo la produzione, oggi il film culturale tedesco ha una sua fisionomia e una sua innegabile efficacia, le stesse, ha definito il Qutterer, che ha o dovrebbe avere, in un giornale, il cosiddetto articolo «ai fondo»: chiarezza divulgatrice di problemi, ben conosciuti e assimilati da ehi scrive, Wolfgang Liebeneiner, il giovane regista del Bismarck, ha poi fatto un'interessante comunicazione sui contributi che il documentario e il film culturale in genere, con le loro ricerche, il loro stile e il loro rigore, hanno dato al film spettacolare con apporti tutti significativi. Si è iniziata negli studi di Tir renia la lavorazione di Don Cesa re di Basan, dalla commedia di Dumanolr e Denery, per la regia di Riccardo Froda: Gino Cervi, •Anneliese Uhlig, Enrico Glori, Paolo Steppa, Enzo Bilioni, Giovanni Grasso e Carlo Duse. — Alla regia di Arriva domani con Gherardo Gherardl collaborerà Mario Ferrari. — La pulcetla senza jmloeUaggio, 11 noto romanzo di Paninni, apparirà su gli schermi, Annette Bach nelle vesti di Fani, regista, paje, Poggioli. — L'Istituto Luce ha In lavorazione tre documentari tutti dedicati a nostri Enti d'ietruzlone artistica: l'Accademia di Belle Arti di Firenze (reg. Raffaello Pacini), il Conservatorio di Santa Cecilia di Roma (reg. Giovanni Paolucci) e il Centro Sperimentale di Cinematografia (Teg. Fernando Cerchio). — Laura Solari e Karl Ludwig Dlehl saranno 1 protagonisti di G.P.U., diretto da Karl Rltter. — Enrico Fulchlgnoni, Il noto e apprezzato regista teatrale, dirigerà / due Foscari, da un soggetto di Antonionl, Doletti e Fulchlgnoni, con fra 1 protagonisti Ermete Zacconl e Rossano Brazzi. — Emilio Cecchi sarà il supervisore del Don Giovanni che sarà diretto da Dino Falconi, protagonista .Adriano Rimoldl; Il soggetto è di Fabrizio Sarazanl e dello stesso Falconi; 1 quali si propongono, su di un nucleo'principale desunto del Don Giovanni al Molière, al fondere spunti e sviluppi tratti anche dalle precedenti e dalle successive opere che rievocano la leggendaria figura. * * Da fonte autorevole (Bianco e nero) si annuncia che l'accento sùUa i di qui,' clie a lungo deliziò i «Prossimamente qui» dette nostre presentazioni, dopo essere scomparso per alcuni mesi tornerebbe ora a felicemente riapparire. Ma non sarebbe opportuno, dotte stesse presentazioni, far scomparire, con l'accento, finche qualche paroletta, come capolavoro, meraviglioso, passionale, perfetto, indimenticabile? * * La casa incantata è un film che sarà prodotto nel Protettorato di Boemia ad opera di Otakar Va-fiata, boemo, dopo l'eclisse dÌre^. Machaty e la scomparsa di Rovensky. L'eroina del film sarà una donna dalla duplice vita. Smarrita la memoria in seguito a un incidente, per lei il passato non esiste più, è come sospesa nel presente; e quando, con la memoria, tornerà anche il passato, sarebbe una crisi assai dolorosa, se l'amore non la risolvesse in una nuova luce, in una nuova speranza. 'Saranno fra gli interpreti Adina Mandlova e Zdenek Stepanek. ✓ La ricerca di soggetti più o meno inediti, e di ambienti idem, si fa talvolta affannosa. Poi si torna, più o meno rassegnati, ai soliti, che corrispondono, su per giù, alle « situazioni » teatrali di buona memoria-; e ai cerca di i»tessere un'opportuna Variazione. Ma sul tema film sportivo la variazione che sta per apportargli Steinmle è certo ai quelle più audaci e... ottimistiche sui fervori del pubblico. Fa leva, decisamente, sul « tifo » calcistico, vuole presentare la squadra ideale, la squadra sempre imbattibile, quale nemmeno Vamico Pozzo si è forse mai sognato di... sognare. B il soggetto de La grande partita racconta allora come alcuni. minatori di una miniera di carbone, giocatori arrabbiati di oaloio, decidano di costituire una squadra che in breve porti vittoriosi per il mondo i suoi colori; e lo scopo è raggiunto, dopo una serie di incontri uno più emozionante dell'altro, fino a quello finale che nello stadio olimpio1 nico di Berlino consacra ta conquista del campionato. Belle ripre se di momenti sportivi ravvivano il film, condito anche con gli in gredienti patetici del caso, m. g.

Luoghi citati: Berlino, Boemia, Firenze, Germania, Roma