Dal Pacifico all'Indiano di Alfredo Signoretti

Dal Pacifico all'Indiano Dal Pacifico all'Indiano e n i - -'ì , , H z o i o o Singapore è caduta! Per quanto il destino della piazza forte fosse stato deciso dalle vittorie nella penisola di Ma lacca che portarono in cinquanta giorni i nipponici sulle coste del Johore, pure la no tizia ha percorso il mondo e lo ha scosso con una veemenza simile all'esplosione di un fenomeno della natura. Singapore e per- la sua felicissima posizione geografica e per le immense fortificazioni costruitevi e per la propaganda incessante degli ultimi decenni era quasi divenuta un mito, un simbolo. Quanti prima dell'intervento nipponico nel conflitto si prospettavano l'obiettivo decisivo del piano di guerra del Comando giapponese, avevano tutti pronta la stessa risposta: Singapore. Oggi, in due mesi di ostilità, quella che appariva un'impresa prodigiosa, densa di incognite, si è compiuta. Il Giappone si è avvalso di alcuni* fattori estremamente favorevoli; in primo luogo l'ag ganciamento da parte delle Potenze dell'Asse delle principali forze britanniche e di parte di quelle statunitensi nell'Atlan tico e nei Mediterraneo; in secondo, luogo l'insipienza politica, l'insufficienza strategica, (l'incapacità organizzativa degli » sgiosassoni : ma lo sfruttamento fulmineo, geniale dei difetti e delle condizioni di inferiorità del nemico è un merito altissimo che, quando si accompagna ad una perfetta preparazione militare come è il caso del Giappone, permette di raggiungere nel minor tempo possibile i più grandiosi successi. Per Singapore la fantasia riandava l'epico assedio di Fort Arthur; ma il nuovo Giappone, pur favorito dalle situazioni a cui abbiamo sopra accennato, ha dimostrato che alle indomite qualità morali di quella eroica generazione ha unito una ancor più vivace elasticità strategica ed un dominio superbo dei moderni mezzi meccanici. La guerra continua e continuerà; con una profonda co scienza dei propri doveri verso il loro popolo, i capi del Giap pone hanno sempre ricordato ai loro connazionali, specie nei giorni più fausti,, che la lotta sarà lunga e dura poiché è una lotta che investe tutto il mondo in un còzzo di interessi e di civiltà, perchè non ci possono essere compromessi o- posizioni di arresto; tuttavia noi osiamo affermare che la conquista di Singapore ha un peso decisivo e risolutivo per la vittoria finale, che non può essere messa in alcun dubbio. Caduta Singapore, dopo che un'identica sorte era toccata a Hong Kong e a Manila, il Mar Cinese Meri dionale, come quello Settentrionale, è diventato un lago nipponico ; ciò significa che non solo sono crollati i piani offensivi degli anglosassoni, ma so no preventivamente neutraliz zati tutti i maparpcdvmprcloro piani controf- fensivi, se si esclude il Pacifico settentrionale dove del resto gli anglosassoni non possono agire che in piena intesa colla Russia e dove il Giappone è pronto a fronteggiare qualsiasi eventualità. Nessuna forza al mondo riuscirà più nemmeno ad intaccare la supremazia nipponica su quei mari in cui si affacciano alcune fra le più ricche e vergini terre del nostra| pianeta. In questo senso veramente la conquista di Singapore conchiu de vittoriosamente e definitivamente una fase della guerra; ma essa ne apre un'altra. L'importanza dell'avvenimento storico, oltre che nell'avere cac ciato i britannici dalla posi zione-chiave del passaggio fra l'Oceano Pacifico e l'Oceano Indiano, è nel fatto che se ne sono impadroniti i giapponesi; saranno essi che da domani potranno muoversi liberamente fra i due Oceani. Tale realtà riluta tutta la fisionomia del conflitto; i nostri nemici, che fondavano tutte le loro speranze sia pure a scadenza lontana sulla supremazia dei mari, non avranno presto più alcuna rot-^ ta sicura per quanto lunga. E' una prospettiva ricca di incalcolabili conseguenze; osservate sulla carta la posizione di Su matra, il cui destino è legato a quello di Singapore; Sumatra da un lato, insieme con Borneo, articolerà la tenaglia su Giava, ma dall'altro lato verso occidente colle isole Nicobare e Andamanè Si incunea nel Golfo del Bengala; a suo tempo l'isola di Ceylon non sarà un obiettivo irraggiungibile. Con quali squadre navali potranno fronteggiare la minaccia sull'Indiano, che ha anche degli aspetti terrestri in Birmania, l'Inghilterra e gli Stati Uniti che tirano già il fiato grosso per resistere nel Mediterraneo e nell'Atlantico? La conquista di Singapore schiude non alla fantasia ma alla' più fredda logica questi nuovi orizzonti nella stretta interdipendenza di tutti i fronti di guerra del Tripartito. Alfredo Signoretti ^Aeroporti + FortìfìcazP! fP.Msty %ocks *j

Persone citate: Fort Arthur