Inizio sfolgorante del terzo mése di guerra

Inizio sfolgorante del terzo mése di guerra Inizio sfolgorante del terzo mése di guerra i i e n , a e e i ) l uo pli a rdi a l n e (NOSTRO SERVIZIO PARTICOLARE) Tokio, 9 febbraio. Le forze nipponiche hanno iniziato il loro terzo mese di guerra, condotta in modo sfolgorante ed a ritmo indiavolato, col passaggio dello stretto di Johore avvenuto ieri secondo quanto informa in questo momento il comunicato ufficiale del Quartiere imperiale. Il silenzio da vari giorni mantenuto da tutta la stampa circa l'andamento dell'assedio di Singapore si è risolto ora col sobrio comunicato ufficiale annunziaste che le forze giapponesi, superando la resistenza nemica e malgrado un fuoco infernale, hanno trovato il modo di attraversare il canale di Johore e di portarsi sull'isola di Singapore dove evidentemente la battaglia continua avviandosi tuttavia verso la fine. Quelle fanterie nipponiche che secondo notizie qui giunte dai fronte attendevano impazienti che le artiglierie aprissero la breccia attraverso la quale si sarebbero lanciate, sono ora certamente entrate in piena azione su quello stesso terreno di Singapore che fino a pochi mesi fa sembrava una remota invulnerabile roccaforte della potenza britannica. Può darsi, anzi, che la battaglia di Singapore in un certo senso sia già superata da quegli stessi avvenimenti che hanno avuto il loro inizio nei giorni scorsi nel mare e nel cielo di Giava. Non è ancora finito il capitolo della guerra nella Malesia britannica che già un altro di attuale più grane importanza ha avuto inizio. Sono o«a le Indie Olandesi che esperimentano la potenza delle armi giapponesi le quali, dopo di essersi stabilite nei punti più importanti della costa del Borneo Olandese, dopo aver neutralizzato Celebes nelle sue basi più vitali, dopo aver raggiunto il Mare di Banda con l'occupazione di Araboina ed essersi spinte fino alla Nuova Britannia e alla Nuova Irlanda, hanno investito in pieno il cuore atesso delle Indie Olandesi, cioè Giava e la parte meridionale dell'isola di Sumatra. n numero degli aeroplani nemici distrutti e abbattuti in questi ultimi giorni si è accresciuto ancora ieri con la distruzione di altri 63 apparecchi a Palembang; ciò è prova evidente che l'aviazione giapponese, dopo aver esaurito praticamente il suo compito su Singapore ha già concentrato la propria attività sull'obbiettivo immediatamente successivo. Quanta importanza avrà la caduta di Singapore e la rapidissima azione, in corso contro l'arcipelago della Sonda apparirà in rutta la sua ampiezza quantii prima, ma una cosa è certa ed è che ormai i nemici dovranno rendersi conto che 11 Giappone non potrà più essere fermato e potrà colpire dove e come vuole sia a Nord che a Sud, sia in Birmania — dove avremo nei prossimi giorni l'annunzio di un altro importantissimo avvenimento — sia nelle Indie Olandesi e nella stessa Australia che già sente la guerra in casa sua, sia all'Est che all'Ovest, su questo teatro delle operazioni che supera ogni preventiva immaginazione per la sua estensione e per la configurazione delle aree che ne fanno parte. E' stato detto che c l'uomo della strada > giapponese, se Inter- IarTarml rogato quando sarebbe caduta 'Singapore rispondeva « Kigensetsu > che è ni febbraio, grande festa nazionale nipponica commemorante l'ascesa al trono, più di mille anni fa, del primo Imperatore del Giappone. Se questo avverrà non è ormai che di poca importanza che il canale di Johore sia stato superato. E' molto corrente oggi il motto « lei oku lascio », che significa « Cento milioni, un cuore », e infatti cento milioni di nipponici attendono con un solo cuore non solo la caduta di Singapore che avverrà fra poco, ma l'esito della guerra tutta per la quale combatteranno fino alla fine e veramente con un solo cuore. C. V.

Persone citate: Banda