Le cause profonde della crisi egiziana di Italo Zingarelli

Le cause profonde della crisi egiziana Le cause profonde della crisi egiziana Si tratta di un avvenimento di vasta portata internazionale Istanbul, 7 febbraio. Lo scoppio repentino della crisi politica egiziana e la sua rapida composizione con l'avvento al potere del Gabinetto wafdista presieduto da Nahas Pascià non è un semplice fatto interno e nemmeno è possibile che l'intero rivolgimento sia stato provocato, stando a certi telegrammi di fonte inglese, da una dimostrazione di studenti al Cairo. Ulkdam, il quale è informato che Nahas che non è neppure deputato ha messo come condizione di formare il governo lo scioglimento della Camera e nuove elezioni, scrive che la situazione in Egitto non è cosi semplice come si vorrebbe far credere, trattandosi di un paese in certo senso occupato, sulle cui frontiere occidentali dal giorno dell'ingresso in guerra dell'Italia si svolgono battaglie. Il canale di Suez è una delle più vitali vie d1 comunicazione dell'impero britan nlco, mentre l'Egitto intero forma la base più importante delle forze terrestri navali ed aeree inglesi incaricate di assicurare la protezione di questa via e il dominio del Mediterraneo. Impedire che l'Egit to cada nelle mani delle Potenze dell'Asse — prosegue il giornale — è molto più importante per gli inglesi che per gli stessi egiziani, giacché simile occupazione significherebbe il crollo dell'intero fronte britannico nel Mediterraneo e nel Levante. Dato dunque che l'Egitto rivegte per l'Inghilterra dal punto di vista strategico tale importanza, ì mutamenti del Gabinetto non possono interessare solo la politica interna egiziana, e gli articoli dei giornali inglesi provano che la Gran Bretagna non è soddisfatta dell'ultima crisi. L'avvento al potere di Nahas Pascià potrebbe trasformare questo malcontento in inquietudine, giacché il capo del Partito del Waf d, pur essendo firmatario del Trattato anglo-egiziano del 1936. non é precisamente conosciuto come amico dell'Inghilterra, Il governo di Londra, che all'inizio pareva disposto d'accordo col governo egiziano a chiamare «die armi il popolo egiziano per la difesa del territorio nazionale ed a creare a tale scopo un moderno esercito egiziano, in seguito non ha più voluto questa partecipazione dell'Egitto alla guerra e constatando la presenza nel paese di uomini di Stato favorevoli all'Asse, ha perfino ritirato le armi moderne che aveva ceduto all'Egitto. E' certo che gli inglesi proprio mentre sono costretti a ripiegare in Cirenaica, alla cui frontiera tornano a delinearsi i pericoli, non saranno contenti di veder ritornare al potere un uomo di Stato il quale sanno non essere loro amico. Se Nahas Pascià adotta una attitudine ostile all'Inghilterra, la situazione, secondo la stampa locale, potrà ricordare quella delineatasi nell'Iraq nella primavera scorsa e cagionare all'Inghilterra molte ansie, senza contare che al¬ l'Inghilterra l'Egitto preme molto più dell'Iraq. E' per questo che Londra nell'Interesse della sicurezza della sua posizione strategica e del suo esercito esigerà in Egitto la presenza di ministri sul quali possa pienamente fidare. La stampa locale però si é sbagliata nel supporre che, Londra, diffidando di Nahas Pascià!, non gli avrebbe permesso di costituire il Gabinetto. Viceversa è risultata esatta la sua previsione che Re Faruk mirava a formare un governo che godesse la sua fiducia anziché quella di Londra e che per questa crisi egiziana è un avvenimento di grande portata internazionale. Ad una situazione simile, ripetiamo, evidentemente non si arriva per effetto di una manifestazione studentesca oppure a motivo di un enorme rincaro della vita né per il fatto che i rapporti diplomatici fra l'Egitto e VIchy sono stati rotti senza avere consultato il Sovrano; le cause occasionali sono una cosa, le cause vere un'altra e l'attenzione oggi si rivolge alle vere. • Italo Zingarelli Una stazione radio-campaio sul fronte russo, al lavoro notturno. (Foto Kraayvanger Transocean).

Persone citate: Nahas