Il balzo che vesciò i piani del nemico

Il balzo che vesciò i piani del nemico Il balzo che vesciò i piani del nemico Ma le colonne dell'Asse, jn mancanza dell'attacco inglese, presero l'iniziativa il 21 e sorpresero le truppe inglesi in piena esercitazione di addestramento. Le batterono facilmente subendo poche perdite. La manovra d'inizio dei comandi dell'Asse fu a tenaglia, con congiungimento a Bir Bilal. Il nemico, schierato davanti a noi tra Morsa el Brega e l'uadi El Faregh (a sud dell'uadi El Faregh il terreno è impraticabile, impossibile quindi transitarvi in forze) fu sorpreso e cercò riparo soltanto nella fuga, abbandonando i depositi e le basi avanzate. Le colonne dell'Asse poi si ricongiunsero dopo aver operato felicemente a ventaglio nonostante che le avverse condizioni atmosferiche avessero ridotto in pessimo stato le piste. Nella notte del 22 e durante quel giorno la via Balbia, da El Aghetla ad Agedabia, fu tutta un incessante nastro rombante di carri armati e di macchine. Le formazioni dell'Asse, la sera del 22, si erano già portate sulla linea Zuetina-Antelat-Saunnu, chiudendo la prima sacca di forze inglesi a sud di Saunnu. Le forze nemiche avevano ripiegato verso Msus, Il 23 sera aveva termine la battaglia di annientamento della sacca a sud di Saunnu. Gl'inglesi si erano arresi combattendo poco. Il bottino è stato ingente specie in automezzi immediatamente utiliz zati. Nella notte tra il 27 e il 28 in pessime condizioni atmosferiche e su terreno bagnato ha inizio l'azione per la conquista di Bengasi. Un raggruppamento marcia da Msus su Regima che si trova a una trentina di chilometri a oriente di Bengasi. ìtostre unità motocorazzate da Antelat marciano su Sceleidima, posizione chiave sulla via di Bengasi e impegnano duri combattimenti cogli inglesi colà fortemente trincerati e appoggiati da una mobilissima artiglieria dal tiro assai preciso. Cina Iesi oppongono una tenace resistenza ai capisaldi, ma le nostre forze attaccando da due lati, occupano Sceleidima il pomeriggio del 28, facendo prigioniero un intero battaglione di indiani. / nostri soldati sono stati esempio di fùlgido valore che ha strappato l'ammirazione dei comandanti. Occupata Bolliteli la sera del 28 e Ghemines il mattino del successiva 29 vengono lanciate subito colonne di punta a nord su Bengasi dove entrano lo.stesso giorno. Il giorno SO l'unità italiana ha proseguito la marcia altre Bengasi su Tocra e Barca insieme ad altre truppe nostre che sembra abbiano ali atte ruote. ■ B mentre scriviamo la marcia continua rapidissima sul Gebel e olii* U Gebel. Le nostre formazioni avevano operato fulminee, e quindi di sorpresa, incuneandosi nel dispositivo del nemico, scompaginandolo, scardinandolo, spezzettandolo, frantumandolo. In parole profane si può dire che noi siamo riusciti a impedire che gli inglesi ai unissero e facessero massa, anche 2umido essi credevano di riunirei. Hvidere, tagliare, isolare, annientare, ecco la manovra che è riu¬ scita compiutamente, frutto ad un tempo della genialità degli Stati Maggiori dell'Asse e del superbo valore dei camerati italo-tedescM; genialità e virtù eroiche, che segnano — e ne abbiamo prove, qui, giorno per giorno, anzi si può dire ora per ora — una netta, indiscutibile superiorità sul nemico. Intanto ad Alessandria... Mentre le nostre colonne operanti lungo la costa occupavano Bengasi, altre poderose formazioni dell'Asse avanzavano ormai a sud del Gebel. Diciamo espressamente € poderose formazioni » per smentire ancora una volta la propaganda inglese, la quale aveva dato per distrutte le forze motocorazzate italo-germaniche che in dicembre avevano operato il ripiegamento tattico. A questo riguardo ci piace aprire una parentesi per informare che, in base a concordanti affermazioni e testimonianze di prigionieri britannici, l'azione meravigliosa dei nostri arditi del mare nel munitissimo porto di Alessandria, già citata nei bollettini di guerra, ha seriamente danneggiato il nerbo della squadra di air Andrew Cunningham, che forse si sarà salvato per miracolo. Infatti risulta che la corazzata Queen Elizabeth è stata colpita in maniera tale da potersi considerare fuori combattimento, mentre U grande incrociatore corazzato Vallant poggia addirittura sul fianco. Ark Rovai Barham, Queen Elizabeth e vallant, per rimanere al grosso tonnellaggio, sono perdite gravi per la Marina inglese nel Mediterraneo. La maggior parte dei prigionieri appare atterrita dagli assalti dell'aviazione. Durante i combattimenti del sud-ovest cirenaico, qualche reparto di carristi inglesi è stato còlto da panico, forse perchè sorpreso dall'ap'■ parizione improvvisa di possenti unità corazzata %talo-germaniche che ai soldati inglesi erano state date per distrutte. I nostri hanno trovato entro le autoblindo delle splendide coperte di lana sud-africana che ora fanno molto comodo, insieme ad eccellenti scorte di viveri. Si sono dati casi in cui i soldati dell'Asse, saliti sulle autoblinde nemiche che avevano ancora il motore caldo, le hanno immediatamente impiegate contro gli inglesi. Pure intatta fu catturata una colonna di rifornimenti, preziosa preda di camionette viveri e carburante. A Msus i camerati dell'Asse sono arrivati ad un campo d'aviazione dove non era stato ancora dato l'allarme ed hanno catturato intatti dieci apparecchi facendo prigionieri t loro equipaggi. Carristi e artiglieri inglesi in fuga, la fanteria si è arresa. I fanti inglesi combattono soltanto se sostenuti, accompagnati, protetti da carri di rottura e da automezzi blindati. Mentre si procede al rastrellamento netta zona di Bengasi, nel sud-ovest gebelico le operazioni continuano in pieno deserto. Antonio Lovato

Persone citate: Andrew Cunningham, Antonio Lovato, Barca, Barham, Brega, Queen Elizabeth