Un romanzo storico di Francesco Bernardelli

Un romanzo storico Un romanzo storico Vasto, avventuroso, mUorei eco, il nuovo romanzo di Raffaele Calzini, edito da Garzanti,, ha un titolo che, con quél tanto di corrusco e di inquieto, ben gli si addioe. Lampeggia al Nord di Sant'Eletta. Er romanzo storico, (tutti ricordano i grandi successi t. nel .genere, del Segantini * della Commediante venerano), ai primi dell'Ottocento, aniiy per fare il puntò, diciamo 1817, mentre Lord Holland tenta invano di opporsi alle tristi vessazioni esercitate dal Governo inglese, per mano di Hudson ko*e, su Napoleone prigioniero, e ali ombra grande dell'Imperatóre ferve ovunque ttna strana vita piena- di presàgi. Epoca che a Calzini va a genio; ne percepisce iL tono\ il colore, coglie bene !a qualità dei paesaggi, dei costumi, degli animi. Su quello sfondo di nebbiosa Inghilterra, nell'intrico basso e fìtto dei quartieri popolari; lungo il Tamigi, tra case da gioco, salotti aristocratici, botteghe e taverne, o pei l'ampie solitudini marine, Calzini immagina l'intrecciarsi di casi straordinari, di accidenti curiosi, drammatici, di quelli che levano il fiato, e che fanno capo .*' due .imprese : l'una,' adempiuta, del còrso Natale Santini, domestico di Bonaparte, che da Sant'Elena riesce a portare nelle mani di Lady Holland, bella creola devota all'Imperatore, un'imperiale «Protesta» ai vincitori: l'altra, vagheggiata, di una liberazione, di una ruga dell'uomo fatale dall'isola. I com- fdotti, le macchinazioni hanno a prima oscura origine nella e Locanda con Stailazzo: Al Porto di Livorno » in White Chapel, tenuta >da una numerosa 'famì- f;lia di livornesi, i Imperi, e falìscono poi, malamente, tra gelidi e perfidi inganni polizieschi, e nell'ambiente turbolento, geloso e ingenuo, dei mezza-paga e dei senza-paga, dei reduci, ancora audaci e gloriosi, o soltanto torbidi e zingareschi, degli esèrciti napoleonici. _Vivonoi costoro, bizzarramente, .iti terra nemica, solitari, riottosi, sospettosi e sospettati, e pur sempre mossi,: nella miseria e nel capriccio, da> irrequietezze e inquietudini, rivoluzionarie. Tipi 1 pjù'van e diversi, d'ogni parte' d'Europa, non senza tratti e: baleni ohe già preannunciano e delineapo \sgemente l'uomo nuovo, ideile zioni nuove. E'gli: Italiani, gag.iàrdamente, nell'impeto 6 nel la romantica riflessione, . forse conferivano a questi* affascinanti inizi una particolare, .appassionata nobiltà d'anima è di fantasia. Calzini ciò ha sentito con sì ^pirjtosa vena 'che•il miglior suo personaggio ci pare proprio un Italiano, di questi: l'ex-etfpitano Maoeroni, delle truppe di ■ Murat, maestro di scherma quasi come Foscolo1, insegnante d'italiano,, illiistratoró di.Dante, in Londra. * .*- Non v'è dubbio ohe il taglio dei capitoli, il loro carattere, l'intrecciarsi e sciogliersi degli episodi sul filo della narrazione, quelle sospensioni astute, quei tocchi di sorpresa nell'avvio del le avventure o nel disegno ra pido dei personaggi, proprio' sia no fatti per sollecitare la letto ra, per attraroi/e legarci al rao conto, con una specie di ansiosa e crescente simpatia. Si fa leggere, il'rpmanzo di Calzini', senza interruzioni, e vi _ lascia anche, a libro chiuso, il nostalgico gusto affettuoso delle cose e delle creature fantasticate. Che muoia l'eccellente, l'onesto e franco capitano Maoeroni, dispiace davvero. Che i suoi amori* con la bella Elisabetta non abbiano felice coronamento, vi desta, conniventi e complici, un certo rimpianto. Come nei ; romanzi, dell'altro secolo. E un po' di quell'aria spira qui. Il cortile della locanda « At Portq, di Livorno» non è certo una Corte dei.Miracoli, ma è ben popoloso, brulicante, variato d'ombre" e di luci;, i mezza-paga napoleonici, certi figuri, birri,; delatori, ló- schi avvocatimi, non si può dire che siano propriamente balzachiani, ma ricordano quel mondo ardito tragico e lievemente assurdo, con i violenti chiaroscuri, e il piacerò dei contrasti e delle antitesi morali sociali pittoresche. Dei maestri del romanzo ottocentesco, Balzac, magari Hugo, e via dicendo, non è detto ohe soltanto l'eccelso e il durevole abbian fatto presa sulle folle dei lettori: ma anche, e forse soprattutto, la bizzarra invenzione romanzesca,, l'appassionatezza e parzialità nella rappresentazione dei personaggi e della vita, quel 1 enfasi, è quel vento rettorico che gonfiava la velatura barocca* delle loro narrazioni; Con 'garbo, con spirito, giustamente Cal- • *ln,l.na, lasciato ohe un soffio di quelle burrasche d'allora si ingolfasse tra capitolo e capitolo, sospingendo il racconto sull'alte e rotte increspature di una fortunosa navigazione. Accorgimenti di Ministri e poliziotti, irruzioni della sbirraglia, astuzie di «conndenti», vi procurano agi- : tato commozioni ; e vi sono duol. • h, brillantissimi, alla moschet, tiera, fughe per intrichi di viuzze oscure, galoppate di cocchi . provvidenziali ; v'è tutto un fer- mento di vita, che vi sorpren, dev provocante e animoso. E pur qui si può scorgere qualche trac-' eia di quell'interferire, nascosto . e un po' fantasioso^ delle varie classi, dei mal compressi, strati sociali, qualche tratto di quella "scoperta di un mondo per dir così sotterraneo, cui si scende dalle soglie degli insignì palazzi, e dove si riversano piccole folle plebee: gran signori e.avventurieri, cortigiane e monelli, poliziotti e sognatori, caste fanciulle e birbanti ritrovandosi, in segretissimi intrighi, per amore o per contrasto, a intrecciare e A scambiarsi' avventure e destino. LuoF° misterioso e suggestivo, che è / Il luogo proprio del romanzo, del véro, intrepido," avventurosissimo romanzo ottocentesco. Ricordi letterari, e una società in moto: -la società post-napoleonica, che qui tumultua. E il fiorire di quell'amore di una gran dama apparentemente inaccessibile, e dell'ufficiale povero, che vive di ripieghi, è, poi, anch'esso, noi gusto.e nello stile del sentimentalismo Medio ottocentesco. M# per ritornare ad alcunché di più strettamente nostro, e caro nella tradizione,' e nella, memoria paesana' di caratteri, tipi e ''avventure, 9i veda come l'amore or fa via via, nell'animo di Maoeroni, sempre più ardente, generoso, ma severo e idealistico, con un cfle di amaro e di meditativo, pur nell'intemperanza psichica e nel fuoco della fantasia. Amore violentissimo, come allora usavasi, e tuttavia dignitoso, con una punta di sentimento eroico, con uno struggimento virile, ov'entra tanche qualcosa d'altro, o almeno il presentimento, di un'altra sorte. La donna ispiratrice, a forti coso: patria poesia sacrificio ; la donna legata alla nostira fede o alla perdizione. Non Eer nulla Maoeroni è lettore di t 'ante, ed a Londra è sbarcato, in /quel frattempo, l'autore di Jacopo Ortis. ' " . .' * * Si sono nominati, romanzieri dell'Ottocento, per lontano e vago riferimento, e .altri si' sarebbero potuti, nominare, e per altro verso, che sol Nievo, Rovani... _Ma basti così. Eche^giamenti arguti, -svelti, aderenti e superficiali? No, piuttosto un rifare a modo nostro, - e con brio nuovo di intenzioni e di spirito, vecchie esperienze umane' e letterarie. Il romanzo storico può essere anche iin po' questo:'fertile, rapido, sorvolato richiamo di_ un .clima' narrativo, che meglio caratterizzi e individui remoto avventure e fantasie. Calzini con il suo estro naturale di scrittore moderno, con quell'incalzante dono di narratore ' che si trasferisce nei personaggi, negli ambienti» e 11 fa vivere con drammatica prontezza di tratti, dì voci, di atteggiamenti, ha trovato così il giusto mezzo per darci, in un'opera quanto mai animata e mossa, una sua pertico? lar visione storica, un sentimento della vita tipicamente, diremmo cavallerescamente romantico. Romanticismo gagliardo e inventi vo, che partecipa, con calore al racconto, che parteggia, con cuore ilare appassionato malinconico affettuoso scherzoso, cori fan tasi a sensitiva ed espansiva, al destino, dei personaggi, siano èssi burberi soldati bonapartisti, < ragazzi- avventurosi, o nobili ca valierjL'.tinpo' svagati tra il.giuoco e, Te .donno. Vivono, in ta" fuisa, pittoresca e romantica, le gura, dal romanzo,, e se alcune sono jpiù concrete e compiute, il capitano Macererai, il 'maggior fenerale Wilson, Frik; "Vasco, Elisabetta, la signora Guiness Amelita, tutte ci sono- subito familiari nella mobilità spiritosa. Passano, nel crepuscolo lungo e tenace della gloria, napoleonica, fremiti, furori repressa , entusiasmi, stanchezze mortali, e fiamme .trasvolanti. E nel susseguirsi delle scene, turbinose, o divertenti, Calzini conduce il lettore felicemente dal gusto' ubertoso, variato, del racconto, alla malinconia di un mondo scomparso, di un romanzesco ricordo, Francesco Bernardelli m| di RAFFAELE CALZINI

Luoghi citati: Europa, Inghilterra, Livorno, Londra, Sant'elena