La Scuola e Io Stato

La Scuola e Io Stato La Scuola e Io Stato / compiti degli Istituti non regi - • Nuovi criteri e nuove funzioni dell'esame di Stato - • Le responsabilità degli esaminatori ò e e i e a i . a a ù Roma, SI gennaio. I E' Iti eorso di pubblicazione la legge che fissa, le norme sulle scuole non regie e sugli esami di Stato. A illustrazione della legge stessa, il Ministro dell'Educazione Nazionale ha indirizzato al Rettori, Regi Provveditori. Presidi e a tutti gli altri capi degli Istituti d'istruzione una circolare nella quale, premesso che con l'approvazione in corso di tale legge, una zona della vita scolastica e un momento di essa, forse i più delicati, vengono a ordinarsi nel concreto vivere da disposizioni che ripetono le loro rafani ideali dalla Carta della .Scuola, — e si dice « concreto vivere » perchè le leggi, specie quelle che regolano la scuola, vanno considerate come promotrici-* di più intensa vita spirituale — rileva che « è tempo ormai — e questa legge di questo tempo segna il presente — che le autorità scolastiche e i Regi Provveditori, sopra tutto nel governo della scuola e della Provincia, orientino la loro azione a far nascere alla vita dello Stato la scuola non regia, a farle, cioè, sentire la responsabilità che essa assume costituendosi vivaio di educazione nazionale. La scuola non regia viene pertanto a mobilitarsi con questa legge accanto a quella regia per essere, come questa, più pronta a servire lo Stato ». TI Ministro Bottai esamina quindi il capitolo secondo della legge che fissa le norme per gli esami di Stato. « L'insegnante — dice la circolare — è chiamato ad essere testimonio del suo alunno; è chiamato, cioè, a dimostrare che solo col lavoro, l'impegno e Vintelagonza gli è dato stringere alleanza. Alla validità di tale testimonianza serve tanto l'alunno che tesoreggia gli insegnamenti rice- iiMiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii vuti quanto l'alunno che rimase sordo a ogni sollecitazione e a ogni incitamento ». La circolare dimostra poi che è assolutamente necessario intraprendere una vasta opera di delucidazióne, di persuasiqne che valga a chiarire agli Insegnanti i nuovi concetti cui questa legge si ispira. Esaminare è atto dimoile e delicato; esaminare in luogo dello Stato è atto che impegna la coscienza. Occorre quindi intraprendere subito l'opera di formazione degli insegnanti alla funzione ai giudici. Non giova, anzi è dannoso fare affidamento sui vecchi costumi scolastici che consideravano il periodo degli esami come preludio del riposo, delle vacanze. Convegni didattici, conversazioni, riunioni dovranno essere promosse dai Provveditori agli Studi per preparare gl'insegnanti a esercitare codeste funzioni di giudici. Nel primo anno di applicazione sopra tutto è Indispensabile che l'esame di Stato si annunzi coi caratteri di somma responsabilità, di non intermessa severità e di costante serietà. I Rettori delle Università convocheranno i professori, ai quali ricorderanno la nuova responsabilità cui lo Stato U chiama, i nuovi doveri che essi assumono, primo tra essi quello di considerare, oltre che come stretto obbligo giuridico, quale altissimo obbligo morale l'accettare la nomina, valutando non i sacrifici che essa Impone, ma la necessità dello Stato di difendere la scuola negli atti stessi in cui essa compie la funzione più delicata, quella di decidere della sorte dei giovani e della cultura, / risultati dei nuovi esami, conclude il Ministro, nei confronti degli esami sostenuti negli anni scorsi dovrebbero dimostrare che il nuovo sistema offre più solida garanzia allo Stato e alla scuola. Ti

Persone citate: Bottai

Luoghi citati: Roma