Matematica certezza nella vittoria dell'Asse

Matematica certezza nella vittoria dell'Asse LA PAROLA DI HITLER NELL'ANNUALE NAZIONALSOCIALISTA Matematica certezza nella vittoria dell'Asse Italia e Germania unite per la vita e per la morte - Il comandamento dell'ora: per i soldati, lottare 0 vincere; per la popolazione civile, lavorare e produrre - L inverno è quasi superato e con la primavera si inizierà la catastrofe definitiva del bolscevismo - La guerra che l'Europa combatte non è soltanto per sè ma per l'intera umanità Berlino, 30 gennaio. Ricorrendo oggi l'anniversàrio dell'avvento al potere del Nazionalsocialismo, il Fuhrer ha pronunciato un grande' discorso'. Come altre volte egli ha parlato nel la storica arena del Palazzo dello Sport dinanzi a una folla immensa. Tra gli Invitati erano l'Amba sciatore d'Italia Dino Alfieri, il rappresentante del Giappone oltri a tutti i rappresentanti diplomati ci delle Potenze aderenti al Tripartito e all'anticomintern. Vi era pure una larga rappresentanza di feriti mutilati e invalidi di guerra. Era presente anche la missione del P.N.F. giunta in mattinata a Berlino guidata dal Ministro De Cicco. L'Ambasciatore Alfieri e la missione del P.N.F. al Loro apparire nella sala sono stati fatti segno a un'imponente manifestazione di simpatia. La folla è scattata in piedi inneggiando al Duce e all'Italia. Il FUhrer ha parlato al suo popolo ma anche, come sempre, al mondo, riaffermando la sua incrollabile fiducia nel trionfo finale dei popoli scesi in campo per liberare l'umanità dai due mortali pericoli: la steppa e l'oceano, il bolscevismo e 1 imperialismo giudaico plutocratico. La manifestazione si è aperta con brevi parole del Ministro della propaganda Goebbels che nella sua qualità di Gaulelter di Berlino ha rivolto al Fuhrer parole di saluto. « E' una profonda gioia — ha detto tra scroscianti applausi dell'assemblea — vedervi oggi tra noi cosi fresco di forze, così pieno di salate ». Goebbels ha ricordato poi che l'avvento al potere era stato preceduto da lunghi anni di lotta, anni di grandi vittorie, di manifesti successi, ma anche di occasionali scacchi e ricadute. « Nessuno di noi ha mai dubitato che avremo finito per vìncere. La nostra fiducia è Impersonata dalla figura del Fuhrer ». Goebbels ha quindi indirizzato tra vive acclamazioni della folla un caldo saluto alla delegazione del Partito fascista. Le due guerre mondiali Hitler ha incominciato col rilevare, con allusione a Churchill, che ciascuno parla davanti all'uditorio che gli sembra più indicato. « C'è chi parla davanti a un Parlamento la cui essenza e struttura sono anche troppo note. Io invece parlo davanti al popolo dal 3uale son venuto ». Hitler ha quini proseguito: « Questa guerra viene definita la seconda guerra mondiale e a buon diritto non solo nel senso che essa comprende tutto quanto 11 mondo, ma anche perchè identici sono gli obiettivi dei nostri nemici, identiche sono le forze che scatenarono a suo tempo il primo conflitto mondiale e ora hanno provocato quello in I corso. Identiche sono le cause e anche le persone dei responsabl Nessuno può contestare che già prima del 1914 Churchill fosi se un fanatico guerraiolo e che ì Roosevelt fosse un fiduciario di rccvansddtcttclvdttIWilson. I capitalisti di allora hanno anche oggi gettato tutto il peso delle loro forze in favore dello scoppio della guerra ». Il Fuhrer ha sottolineato a questo punto che la Germania del '14 era una monarchia a regime democratico e parlamentare; non può essere quindi la forma di regime del Reich che indusse allora le plutocrazie ad aggredire la Germania tanto più ohe esse, quando fa loro comodo, sono pronte ad associarsi ai regimi più ributtanti. « La ragione dunque è diversa: essa è quella stessa che ha ispirato tutta quanta la politica bri- htatmfisgna tannica degli ultimi secoli: impea dire che venga turbato il cosid detto equilibrio europeo, comodo [strumento di'perpetuazione deik ricchi, frutto delle secolari rapine commesse dagli inglesi; impedire che un popolo europeo possa diventare forte ed aspirare esso atesso alla soddisfazione del propri! legittimi vitali bisogni; eternare ! a discordia europea onde la Gran Bretagna pòssa esercitare un'incontrastata funzione -di comando sul continente; eternare lo stato di minorazione economica del paesi nullatenenti. Chi è ricco deve rimanere ricco per tutti i ' per deve tempi; chi è povero deve acconciarsi alla povertà per tutta l'eternità. « A questa massima della plutocrazia il Nazionalsocialismo contrappone la dottrina dell'evoluzione, logica e naturale, della valorizzazione dei migliori. Ogni determinata situazione è, in ogni tempo, il risultato di un incessante processo di evoluzione che non può mal avere termine, né subire sterilizzazioni pel fine stesso della vita». . A questo punto 11 FUhrer passa a parlare del metodi adottati in ogni tempo e in ogni occasione dalla piutocraKìa anglosassone, allo scopò di realizzare i suol obiettivi imperlai istlco-reazionari. L'opera di pace interrotta Il Cancelliere parla quindi delle terribili conseguenze dell'armistizio e della successiva « pace di Versaglia » ricordando che la Germania era stata trascinata sull'orlo di. un abisso in cui ùarebbe certamente precipitata se qualcuno non si fosse reso conto del tremendo pericolo e non avesse deciso di affrontare l'immane compito della ricostruzione. Il FUhrer precisa a questo punto la. grandiosa opera di rlcostru zlone e ricorda poi le varie tappe nel campo della politica estera, il ripristino della sovranità militare, il completamento della unto ne nazionale tedesca. « Voi vedete ovunque oggi nel Reich — prosegue il FUhrer — grandi opere di pace che lo scop pio della guerra ha interrotto. A vevo in animo un programma enorme che soltanto in minima parte è stato possibile attuare per colpa appunto della guerra ». Hitler ricorda poi gli essenziali obiettivi di politica estera: « Volevo arrivare a un accordo dice — con tre Potenze: l'Inghilterra, l'Italia e il Giappone. Con l'Inghilterra, malgrado i miei sforzi tenaci, non sono riuscito. Pieni di preconcetto e di boria, gli inglesi non ne hanno voluto sapere. Volevano la guerra e per essa lavoravano insieme con la cricca giudaica internazionale Gli ebret ci odiano a buon diritto e a buon diritto sono corrisposti da parte nostra di eguale sentimento. Questa guerra pud termi nare soltanto collo sterminio dei popoli europei ariani o con là A* straziane degli ebrei: ma io vi dico che terminerà con l'annienta, mento degli ebrei e per la prima volta verrà applicata alla lettera la legge biblica del taglione: " occhio per occhio, dente per dente '■ (scroscianti applausi). - < Quanto pia la guerra dura e si estende, tanto più dilagherà l'antisemitismo: ogni famiglia che soffrirà sa che la causa delie sue sofferenze, i responsabili di tutto sono gli ebrei. Questi ultimi saranno liquidati per almeno un millennio!