IL LORO SEGRETO di Concetto Pettinato

IL LORO SEGRETO CHE COSA SONO QUESTI INGLESI? IL LORO SEGRETO Dei 25 miliardi di sterline formanti il patrimonio inglese, 19 appartengono al cinque per cento e 14 all'uno per cento della nazione ■ Conciliate questa distribuzione della ricchezza con gli ideali sovietici riveriti da Churchill! La legislatura che volle la guerra, la legislatura che per non perderla fa di cappello a Stalin e raccomanda le delizie del bolscevismo ai buoni uffici della stampa benpensante trae la propria forza da una maggioranza di ben 415 conservatori in una Camera di 615 deputati. Ne questa maggioranza è fortuita, ottenuta una volta tanto per distrazione o dispetto degli elettori e sopravvissuta a se stessa: due elezioni parziali indette ad Hampstead e ad Edimburgo hanno confermata la palma, 11 27 novembre e li 12 dicembre scorsi, a due conservatori contro due laburisti. Egida intemerata della democrazia, faro della libertà dell'uomo e delle nazioni, nonché, da ieri, strenuo mallevadore e longanime sindaco dello Stato sovietico, il Parlamento Inglese si afferma più che mai in saldo possesso delle destre. La cosa non ha di che sorprendere quanti nel bolscevismo da salotto in voga a Londra sanno non manifestarsi altro, di serio, fuorché II genio inventivo dell'anglica arte d'Ulisse. Allorché, durante la discussione parlamentare del dicembre 1941 Intorno all'allargamento degli obblighi militari e civili, l pochi selvaggi del laburismo presentarono quell'emendamento in favore della «coscrizione della ricchezza » .che la Camera si affrettò a seppellire sotto una votazione compatta, 11 Times, a scanso di equivoci, dedicò all'incidente varii editoriali osservando che se le sinistre dissidenti, mercè le loro frasi ambigue, miravano alla nazionalizzazione delle industrie la manovra era da deplorare, nulla essendo più sconvenevole del prender pretesto da alcuni episodici interventi statali consigliati dalla guerra per rimettere in ballo fisime dottrinali che hanno fatto il loro tempo — vedi nazionalizzazione delle miniere — e che non sono se non l'eco incresciosa di lotte superate. L'acido Shaw La doccia fredda versata sulle teste calde dall'organo magno della City palesava, di per sè, 1 limiti prudenti del « bolscevismo » dei conservatori. Per meglio confondere gli apostoli della conacription of wealth 11 Cancelliere dello Scacchiere fece loro presente dal canto suo, in un messaggio affidato alla radio, che in Inghilterra 1 redditi superiori alle 30 mila sterline pagano già più del 97 per cento d'Imposta: 19 scellini e mezzo, esattamente, per ogni sterlina, E G. B. Shaw, cui la professione di portabandiera dell'Intellettualismo radicale non ha ancora tolto la voglia né l'animo di difendere la propria borsa, a rincarare la dose scoprendo, in un'acida lettera allo stesso Times, che 1 redditi in questione pagano in realtà con buona pace del Cancelliere, non 19 e mezzo bensì 39 scellini d'Imposta per ogni sterlina. La postilla del bollente irlandese era, beninteso, di troppo effetto per non dissimulare un paradosso. Nel renderla pubblica, il 24 dicembre, il foglio conservatore rimise pudicamente le cose a posto, spiegando, a onore del fisco di S. M. britannica, che i 39 scellini e mezzo Incriminati esso non li riscuote se non su una frazione del redditi netti: di un'entrata lorda, mettiamo, di 40 mila sterline — 11 Times, a dir vero, non osava squarciare il velo fin 11 — 13.500 sterline restano al contribuente, trattamento alquanto diverso di quello che consisterebbe nel portargli via l'intera somma, più 38 mila sterline da prelevare sul capitale. H gravame, chi lo nega?- rimane, anche entro tali limiti, ingente: ma, come disse Churchill, l'essenziale è sopravvivere. SI taglieggino pure i patrimoni, a patto di non levar di mano agli Interessati le armi per ricostituirli. I conservatori inglesi non prendono già forse, del resto, le proprie precauzioni affinchè i ricchi non siano soli a far le spese del dissesto nazionale? Alle Impertinenze dei coscrittoti della ricchezza essi hanno bell'e risposto con la coscrizione delle piccole borse, sottoponendo all'Imposta diretta oltre due milioni di contribuenti che sin qui il fisco ignorava. La roccaforte dell'Impero Quando si tratta di difendere la proprietà, lasciate fare alla Camera dei comuni, alleata e ammiratrice di Stalin. Il Parlamento inglese è oggi, come ieri, la roccaforte della potenza finanziaria dell'Impero. Fra 11 1931 e U 1938 morirono trentatre deputati, trentatre deputati qualunque: e la loro successione toccò complessivamente i 7 milioni di sterline. Chi tenga conto che in Inghilterra solo il dieci per cento del redditi supera le 250 sterline annue e solo ti 0,1 per cento le centomila, argomenterà facilmente da quella semplice cifra in quale rara categoria di privilegiati la democratica e filosovietica Albione recluti 1 propri! rappresentanti. Votino pure imposte draconiane e portino pure alle stelle lo Zar rosso: non per questo, stiamone certi, 1 membri dell'aristocratico club di' West mlnster si dispongono a finire sul lastrico. Se la proprietà fondiaria di lusso — parchi, castelli, riserve di caccia e di pesca — passa un brutto quarto d'ora, la ricchezza mobile, in un paese come que sto, ha tali e tante risorse! Sui ruoli della sullodata maggioranza parlamentare figurano, di notorietà pubblica, almeno centottanta presidenti o consiglieri delegati di aziende industriali, commerciali o bancarie in possesso, da soli, di poco meno di ottocento posti direttivi d'alto rendimento nelle principali ditte britanniche. Il resto del personale politico, conservatore o no, si divide i posti minori. Tra colleglli di club, darsi a vicende un colpo di spalla è norma di buona creanza. Un economista indigeno ha calcolato che dei 25 miliardi di sterline formanti 11 patrimonio globale dell'Inghilterra 19 appartengono al cinque per cento e 14 all'uno per cento della nazione. Concilii il lettore, se è bravo, una siffatta distribuzione della ricchezza con gli ideali sovietici salutati e riveriti da Churchill e compagni! Ma saluti e riverenze non fanno illusione se non a chi tiene a lasciarsi Illudere; e uno degli aspetti più esilaranti dell'odierna commedia anglo-russa sta nel vedere il solito Times, rotta la sua platonica lancia in onore del regime comunista, presentare al paese i tredici fiduciari del bolscevismo giunti a Londra da Mosca al seguito di Anthony Eden come delegati della Trade Uniona sovietica, of Soviet Trade Union, quasi a sottindendere che l'Inghilterra, patria del tradunionismo, la sua rivoluzione bolscevica l'ha già fatta da un pezzo e la impersonano i floridi e ben pasciuti borghesi del medesimo, votati alla parla come Walter Citrine, Arthur Henderson, Ramsay Macdo nald e C. R. Attlee! Ma non è questa, tutto sommato, la tesi del Cancelliere dello Scacchiere? Il perchè di una popolarità Quello che aiuta la classe dirigente a mantenersi al potere, indipendentemente da uno pseudo bolscevismo d'occasione paragona bile alle illustri turlupinature del l'india Office verso il nazionali smo indiano, è che in Inghilterra le masse popolari inclinano più volentieri a superarsi diaintegran dosi che non a formar blocco per restare se stesse. Individualista e nemico delle astrazioni, John Bull non possiede una mentalità.egualitaria. L'edificio filosofico,- politico e sociale sorto In Europa sul dogma encicloped latteo dell'eguaglianza e approdato prima a), socialismo, poi al comunismo lo lascia freddo. La soddisfazione e stetico-moralè procurata al fran cose, natura razionalistica, dal riconoscersi eguale d'un altro francese è ignota al-cittadino britannico. E questo non tanto perchè essa dipenda dal predominio del senso di relazione sui senso di autonomia, quanto perché l'eguaglianza procede fatalmente del basso e limita l'individuo più che non lo emancipi. Il francese ha l'odio della superiorità: le classi al te l'offendono, le pompe mondane lo urtano o gli strappano il riso Costantemente insospettito o Irritato dal trionfi altrui, egli è mu¬ t e r i l a a r e o o i l e a e ¬ Talmente sempre sul punto di de cretar l'ostracismo a chi si dimostri più bravo, più forte, più in tclligente, più bello, più ricco di lui. L'inglese è snob. Lungi dall'offenderlo, la superiorità altrui 10 incita ad emularla. Se non potrà emularla, cercherà per lo meno di somigliare a chi gli sovrasta. L'Inghilterra è il paese dove 11 marchese si specchia sul duca, 11 conte ricalca il marchese, il barone riproduce il conte, il baronetto imita 11 barone, 11 grosso borghese scimmiotta il baronetto, il piccolo borghese copia il grosso borghese, l'operalo specialista rifa 11 piccolo borghese e l'operaio comune si modella sull'operaio specialista. Il Re è il solo inglese che non abbia nessuno al di sopra di sè da imitare, e a tale prerogativa deve forse il meglio del suo prestigio. Ma, di gradino in gradino, la monarchia serve, feudalmente, di archetipo all'intera piramide della nazione: e qui riposa la sua popolarità. Arricchirsi per dominare Conscie e partecipi del vizio comune, le classi alte ne hanno fatto il puntello della loro fortuna, adattandosi prima e ingegnandosi poi a funzionare, nel meccanismo sociale del paese, da pompa aspirante anziché da repulsore. Nessun potentato Inglese è mal andato a dire al propri! connazionali che gli uomini sono eguali, tranne, forse, davanti a Dio, cosa che del resto avrebbe fatto loro un mediocre piacere: tutti, però, hanno badato a convincerli che dipende unicamente da loro eguagliarsi ai più fortunati. E poiché di tanto in tanto la speculazione riesce, tutti ci credono. Capiterà, si e no, a un operalo su centomila di diventare un signore: ma la metamorfosi non è esclusa, e tanto basta. Accade, insomma, come col biglietti di lotteria. Si sa bene che non. vincono tutti: qualcuno, tuttavia, vince, e 1 biglietti si vendono. Superfluo dire che chi indice le lotterie conclude un ottimo affare. E ottimi affari ha conclusi la classe dirigente britannica. Le Trade Ùnions, che il Times pretenderebbe confondere col Scvieti degli operai, contadini e soldati, non somigliano nemmeno al sindacati socialisti del continente, per la buona ragione che l'operalo Inglese non vede In esse le proprie colonne d'Ercole bensì una semplice tappa sul cammino di un'ascesa Individuale che, se la sorte e il coraggio lo assistono, potrà spingerlo molto più in su di un salario e d'una pensione. Whitworth, uno dei primi costruttori di macchine a serie, finito fabbricante di cannoni e baronetto, era figlio di un maestrino elementare di campagna. Nasmyth, altro magnate dell'industria meccanica, usciva da una famelica nidiata d'undici figli. Harmsworth, diventato lord Northcliffe, fece le sue prime armi da cronista sportivo. Fearson, proprietario del Daily Express e dell'.E'uenin<7 Standard, entrò In carriera quale fattorino d'un ebdomadario popolare. La tattica del bastone di maresciallo nello zaino del fantaccino ha portato su in Inghilterra non pochi avventurieri, da lord d'Abernon a sii- Basii Zaharoff, e molti ebrei, da Disraell a Rothschild e da Hore Belisha a Duff Cooper. Ma ha soprattutto tenuto su la classe dirigente, la quale, con l'ammettere di quando In quando nel proprio seno un plebeo, ha fatto credere di aver ripudiato i privilegi di casta come i nobili francesi del Quattro agosto e si è battezzata democratica, mentre in realtà non praticava se non una egoistica politica di annessioni diretta ad alimentare con forze fresche un'oligarchia tre volte secolare e a sguarnire i quadri del popolo portandogli via gli uomini più capaci di renderlo pericoloso. H segreto del conservatori è stato ed è ancora il segreto classico degli Inglesi: corrompere per conquistare, conquistare per arricchirsi, arricchirsi per dominare. Mercè sua Westminster ha addomesticati, gli uni dopo gli altri, whigs, liberali, radicali .laburisti e socialisti, lasciando il mestolo saldo in pugno ai « signori ». Questi «signori > si ripromettono ora di addomesticare, grazie allo stes so segreto, anche i comunisti. E l'operazione non sarebbe impossi bile. Ma ad un patto: che l'Inghilterra vinca la guerra. Se la perde, gli oligarchi di Westminster pagheranno in una volta sola tutti i debiti di tre secoli. -, . „ ... Concetto Pettinato