Bandiere inutili nella via delle Legazioni di Italo Zingarelli

Bandiere inutili nella via delle Legazioni AD ANKARA, FRA NEMICI E NEUTRALI Bandiere inutili nella via delle Legazioni Pera Palace e Park Hotel Il "viale del mondo che fu,, - " Risate e applausi, ma con dignità - Fra internati e sorvegliati r (DAL NOSTRO INVIATO) ANKARA, gennaio. Al lungo viale che partendo dal centro di Ankara si snoda per chilometri e chilometri fino a raggiungere, a Uiankaya, la residenza del Capo dello Stato, ci sarebbe da dare il nuovo nume di « Via del mondo che fu ». Bui due lati di questo violone — ora ingombro di neve, e che d'estate è battuto da un implacabile sole — si allineano le rappresentanze diplomatiche di due emisferi, e delle bandiere che garriscono sopra ogni tetto, molte ricordano regni e repubbliclw scomparsi ed eserciti vinti. Hai sulla destra l'ambasciata di Russia, coi suo rosso vessillo con la falce e il martello, le ambasciate di Germania e d'Italia — con alle spaile la francese — e poi le legazioni d'Ungheria e di Jugoslavia, che fronteggiano la Svizzera, e l'ambasciata di Polonia; sulla sinistra hai le sedi dei rappresentanti della Komania e dell'Egitto, sulla collina scopri un caseggiato d'architettura moresca che alberga il ministro dell'Iran, vicino deii'irak, e in alto in alto ci sono gii inglesi. Mondo in miniatura Gli americani, i portoghesi, gli svedesi, i bulgari, gli spagnuoli, i giapponési e via via stanno qui anch'essi, che qui ci sono tutti. Viste da un punto elevato, (a domenica e nei giorni di festa te molte bandiere danno l'illusione che fra il centro di Ankara e la collina sia stata aperta una grande fiera. E invece e il mondo che fu riprodotto in miniatura, ti mondo che qui viveva — non offrendo la città troppe risorse — una vita tutta sua; adesso i signori diplomatici che usavano vedersi due e tre volte al giorno, o per parlare di politica, o per mangiare assieme, o per giocare a bridge o per ballare, o per sgranchirsi le gambe sui edmpi da tennis, si salutano in pochi, si incontrano in pochi e spesso, incontrandosi, voltano contegnosi le facce che'giù, st scambiarono cenni e sorrisi. Fanno altrettanto le signore, e ad impedire gl'incontri fra i ragazzi provvederanno, suppongo, le bambinaie. Coi nemici voi potete imbattervi anche a lstambul, e evidente; ma l'antica capitale e pia grande ed ha tanti pubblici locali che ognuno può scegliersi il suo, a seconda dell'ambiente, Per formazione spontanea di correnti, a lstambul, ad esempio, la clientela straniera del Park Hotel ormai si compone quasi tutta di tedeschi, mentre gl'inglesi sono rimasti fedeli al Pera Palane an¬ me che dopo che lo scoppio delle bombe nel bagaglio del loro exministro a Sofia Kendell cagiono la morte di clienti e ut domestici e produsse nell'edificio lesioni che ancora si lavora a riparare. A lstambul c'è poi il caffè degli assolili e il caffè degli anglofili, che i neutri interessati, alle opinioni delle due parti jrequentano assidui alternativamente, ma se in un ristorante una volta si formano dieci tavoli di antagonisti, nessuno ci bada, trattandosi di un caso e porche il salone è di regola spazioso. < Per mio conto — ha detta una signora — io non vedo nella cosa proprio nulla di strano: è tutta gente che vuol mangiare e basta ». Noi del mestiere ci diamo invece a precisare le posizioni e vediamo i giap poncsi a est, gli americani a sud, a nord i tedeschi fra gruppi francesi dcgaullisti e di jugoslavi e poi uno addita un ammiraglio inglese investito di non so quale incarico e un altro spiega che ti signore alla tavola dirimpetto, vicino al tavolo al quale pantano in magiaro, è nientemeno « ti Ulodius britannico ». per vivere in simili ambienti bisogna armarsi di suprema indifferènza, se no la vita si ;» amara e complicata, in quanto oltre che delle nostre passioni c da tenere conto delia «wscetttbtJità, più'che legìttima, dei padroni di casa. Nelle librerie e nei chioschi qui potete comprare le più belle- pubblicazioni illustrate tedesche e inglesi Con ricchissime documentazioni mila guèrra, ma in nessun luogo avete il diritto di fare propaganda, e in nessun modo: il giorno ih cui un bollettino d'informazioni compilato dall'ufficio stampa d'una ambasciata anti-asse si permise un commento inopportuno, vennero di colpo proibiti tutti i bollettini del genere e adesso gl'inglesi ne stampano uno ad uso e consumo dei connazionali. Beghe ed intrighi i turchi non ne tollerano, ed ecco perchè ad lstambul possono stare in una stessa casa i consolati di Polonia e dell'Iran, e in un'altra un console, un addetto navate e un addetto militare at tre diversi Paesi tn guerra. ciò che a prima vista sembrerebbe assurdo diventa dunque normale. Tanto peggio per i nervi deboli che a questa normalità non' si adattano. La moglie di un tale che fra il Governo rimasto in patria e il dissidente ha preferito l'esule, vede persecutori, nemici e spie dappertutto ed in ogni passante, tn istrada, un gangster incaricato di rapire, se non lei, il marito. A motivo della strada ch'io vorrei intitolare al mondo che fu, e che per se stessa 6 indizio d'una brtpralgfsdDgusi ù e a o n o n o i e o d o n t à o , n n e e ben diversa situazione, ad Ankara l'ambiente è molto più'ristrétto; e siccome di ristoranti ce n'è praticamente uno solo, il riservare, per tacito accordo, dei locali all'uno o an'altro aei gruppi in lizza, non è possibile. Durante ia guerra Ankara presenta, net confrónti di lstambul, l'unico, non lieve vantaggio, che qui non et sono fabbriche di voci: a lstambul ai parla ogni giorno di minaccia-bulgara o di comparsa della flotta russa all'ingresso dei Dardanelli, e ogni giorno si segnala l'arrivo o la partenza <un ambasciatore à di un inviato straordinario, mentre ad Ankara i palloncini non resistono all'aria pura della capitale costrutta a 900 metri di attitùdine, e poiché ìe voci false non si raccolgono, non è neppure necessario andare alla ricerca delle smentite, n freddo intenso e le bufere di neve avendo interrotto o turbato prima i traffici fra la Turchia e l'Europa e poi quelli fra Ankara lstambul, qui afe vissuto per giornate intere in ima beata solitudine appena interrotta dall'arrivo fuori orario ai un treno. Ragion per cui gli amici ed < nemici, in si angusta e forzata convivenza, debbono stare bene accorti a non pestarsi, per errore, piedi, e a non cozzar di gomiti. Qui si deve, ad esempio, contenere le risate in giusti limiti, assistendo, all'in/cara Paia ce, all'esecuzione d'una parodia del modo in cui danzano francesi, inglesi, americani e tedeschi, perchè una risata troppo grassa, come anche un troppo caloroso applauso all'indirizzo dei comici — che sono ebrei — pud apparire, a un fian? cose, a un inglese od a un amerU cono, dimostrativa. Ridere ed applaudire a volontà è lecito solò ai turchi — che però non eccedono — e non vi parlo della dignitosa serietà con la quale nella sala si segue il numero dedicato alle Hawai, dove le ballerine e i mimi fingono di recarsi in comitiva. tnvcmterrctmgc, Firmare per non fuggire Strani ed eterogenei i rappresentanti del mondo che già fu. armonioso (cosi lo si credeva) riuniti ad Ankara. Gii anglosassoni li vedete di solito riuniti al banco del bar, ed è forse li che fra i giornalisti avviene'lo scambio di notizie basato sul criterio di riservare agli inglesi la parte politica e più seria, lasciando àgli americani il compito di diffondere notizie grosse e senzazioni. Pure vedete aviatori internati che per essere stati costretti da mancanza di benzina, difetto dei motori o sbaglio di rotta, ad atterrare in Turchia, dovranno aspettate qui la fine della guerra, ospiti del Governo turco, ma obbligati a rispettare certi orarii di vita e certe norme e a non uscire, nottetempo, dalla casa che non è ne prigione nè pensione: alcuni hanno dato la parola che non tenteranno di fuggire, altri si ripresentano ogni'mattina.a firmare una dichiarazione in senso analogo. Cè poi una categoria d'individui, che credo non esista in nessun altro luogo ed è composta di stranieri che condannati per attività giudicata pericolosa per lo Stato turco hanno ottenuto, invece della grazia rimandata a quando la guerra sarà finita, il diritto di abitare sotto sorveglianza una casa o una speciale albergo, e di uscire e di mangiare in pubblici locali. Quando vado a patteggio per quella che vorrei intitolare « Via del mondo che fu », rifletto sovente su intransigenza e rigore dei turchi, e concludo che questo paese vuole per primo imporre la regola: dopo è tollerante se può, se leggi ejnteressi lo consentono. Italo Zingarelli rt

Persone citate: Strani