LA SITUAZIONE

LA SITUAZIONE LA SITUAZIONE • La convenzione militare firmata fra le Potenze del Tri' partito dimostra che l'alleanza e una realtà operante non solo nelle supreme direttive politiche ma nelle necessità e negli sviluppi immediati della situazione militare. Lo svolgimento delle operazioni ha provato la stretta interdipendenza di fronti sia pure lontani migliaia e migliaia di chilometri: la debolezza degli anglosassoni nel Pacifico è stata la conseguenza delle vicende della lotta in Europa, in Africa, nell'Atlantico e nel Mediterraneo. Ma i risultati saranno tanto maggiori quanto meglio saranno coordinati i piani togliendo ai nemici ogni possibilità di classificare i fronti per una graduazione dei loro sforzi. Inoltre attraverso l'Oceano Indiano si stanno aprendo delle prospettive che permettono di intravedere delle possibilità di Siù vicini contatti tra le forze el Tripartito. • La pressione degli alleati e clienti del Pacifico per ottenere più vasti aiuti dall'Inghilterra e dagli Stati Uniti assume aspetti preoccupanti per gli anglosassoni. Ciung King ammonisce Londra e WsuBbington a ritenere che il più grave pericolo è quello dell avanzata giapponese: presto Tokio attuerà in larga misura l'autarchia e praticamente sarà esso a bloccare econòmicamente i suoi nemici. Le esortazioni cinesi, olandesi, australiane sono accompagnate da critiche aspre contro la direzione joolitica della guerra. E i dissidi sono penetrati negli ambienti londinesi che appaiono sempre più divisi. • Wavell si rende conto che l'abbandono della Malesia significa la fine di Singapore e cer ca di arrestare l'avanzata nipponica. Ma ormai è troppo tardi; uno sforzo nel Johore è inutile mentre forse sarebbe stato tempestivo nel Kedak e nel Perak. Ancora una volta sono gli inglesi ad aver perduto l'autobus. Le divisioni australiane che appena sbarcate sono entrate in azione sono già minacciate di distruzione; gli abitanti di Sidney e di Melbourne le rimpiangeranno per la difesa delle loro coste, come debbono rimpiangere amaramente le divisioni sacrificate in Cirenaica e in Grecia. In quanto ai rinforzi indiani essi si liquefanno prima di entrare in contatto coi giapponesi. La crisi indiana più che attraverso gli atteggiamenti dei gruppi politici si rivela in tale sfaldamento morale delle trup- pe assoldate; l'Inghilterra non può contare sulla sua più immensa riserva di carne da cannone. • L'aggressione contro la baia spagnuola di Santa Isabella a Fernando Po è un'aggressidfle di pretta marca britannica; hanno agito gli scherani degaullisti ma gli ordini sono partiti da Londra. E giustamente la protesta di Madrid non si è rivolta a delle bande mercenarie sènza patria e senza onore ma è stata indirizzata là dove è stato organizzato il crimine, a Londra. Questa probabilmente cercherà di schermirsi, cosi come è avvenuto per l'occupazione delle isole francesi presso Terranova. Ma le responsabilità sono precise. Gli aggressori sono ih agguato lungo tutto l'Atlantico ; non c'è da dubitare che altre imprese piratesche sono in preparazione. • In Libia la fine dell'eroica resistenza dei presidi di Sollum e di Halfaya era già scontata; la funzione di quelle truppe isolate fu essenziale nella prima fase della battaglia marmarica fin quandovfu reso possibile lo sganciamento del grosso delle Armate dell'Asse dal piano di stritolamento del gen. Auchinleck; la resistenza successiva fu utilissima ai fini della campa gna ma non era più un fattore indispensabile. I vantaggi che il nemico ritrarrà dalla resa di quei capisaldi non potranno avere un influenza decisiva sulle sorti della battaglia della Sirti ca; le unità che hanno assedia to Sollum ed Halfaya debbono! aver bisogno di essere riorga nizzate e il loro trasporto nella zona attuale di combattimento creerà gravi problemi logistici Comunque sono trascorsi due mesi dalla campagna che doveva esser vinta in due ore ; calcolando obiettivamente tutti gli elementi in giuoco si può concludere che per il comando del Cairo tutto è da rifare in condizioni non migliori di quelle del 18 novembre, « a. s.

Persone citate: Terranova