Vasto sdegno popolare di Riccardo Forte

Vasto sdegno popolare Vasto sdegno popolare Madrid, 19 gennaio. Si può dire che tutta la Spagna ha passato questa domenica par. landò della guerra. DI quale guerra? Non della guerra recente del Giappone, che pure appassiona gli animi ed è sentita vivamente per quel profondo Istinto geografico che è proprio degli spagnoli e per le reminiscenze che suscitano qui nomi come quelli di Mindanao e di Luzon, nè di quella che i Pae si dell'Asse combattono In Euro pa ed In Africa, bensì di quella che la Spagna può trovarsi un giorno costretta a fare. L'aggressione a Fernando Po, compiuta con sfacciato dispregio non solo di ogni norma di diritto Internazionale bensì anche del più elementare senso dell'onore, della giustizia e dell'umanità, ha colpito gli spagnoli In ciò che essi hanno di più sensibile: la coscienza della propria dignità ed il sentimento vigoroso della propria personalità nazionale. E cosi viva è la reazione che suscita, l'affronto che non è da stupire che fin dalle ultime ore della sera di sabato circolassero fra il pubblico delle grandi città spagnole voci di gravissime decisioni di carattere politico da parte della Spagna in relazione con gli incidenti dei giorni scorsi Le voci, si badi- bene che serpeggiano nel vasti strati popolari senz'altro fondamento che quello che si può dare ad un diffuso generale clamore; ma voci che dimostrano fino a qual punto la coscienza nazionale razziale e perfino personale di ciascuno spagnolo si senta ferita dall'accaduto. Ad accrescere la gravità dell'avvenimento ed a spiegare soprattutto il dolore che esso ha provocato — dolore di cui è chiara manifestazione il linguaggio tanto mortificato quanto risentito dell'editoriale deU'Arriba — sta il fatto che l'aggressione perpetrata nelle acque di Fernando Po non è stata commessa direttamente contro parsone o beni spagnoli, ma contro quelli che erano gli ospiti della Spagna sacrosantamente custoditi dalla bandiera spagnola. Questa offesa sanguinosa alla ospitalità che la Spagna accordava per circostanze del resto puramente accidentali a degli amici, questa aggressione con le armi in casa sua commessa grazie all'esiguità del mezzi di repressione di cui poteva disporre il presidio della lontana colonia, è giudicata intollerabile. Bisogna ricordare che gli spagnoli si considerano col Padre Vltoria fondatori del diritte internazionale e che 11 rispetto dello straniero e qui gelosissimo. Nella stessa Spagna rossa, in mezzo al dilagare della brutalità e della violenza che travolgeva ogni legge ed ogni freno furono, e giusto riconoscerlo, infinitamente rari 1 casi di aggressione ad un membre qualsiasi delle pur numerose e rie- se paese dove il più modesto rap- Sresentante consolare estero gode el riguardi che ha spontaneamen¬ te er esso lo spagnolo più igno rante. Non può dunque sorprendere nessuno che l'Ira espressa dallo scrittore dell'Amba abbia un autentico fondo popolare, Tutti i giornali di ogni città spagnola riproducevano feri integralmente l'articolo dell'organo falangista e molti vi hanno fatto seguire commenti propri che sarebbe ozioso raccogliere poiché sono semplici e ferme dichiarazioni di adesione totale alla protesta ed alla richiesta formale di riparazioni enunciata con voce autorevole del giornale madrileno. Il popolo riecheggia questo sentimento generale concretando Ipotesi che per ora sono appunto delle ipotesi e che se si verificheranno non è detto debbano avere relazione esclusiva-di causa ed effetto con i fatti deplorati. La Spagna potrà un giorno, facendo uso della sua sovranità, decidere una determinata linea di condotta In difesa del suol diritti o per 11 raggiungimento delle sue aspirazioni, ma è possibile che questo non avvenga come conseguenza immediata ed automatica dell'aggressione di Fernando Po; tuttavia 11 vasto clamore popolare che abbiamo raccolto, e la reazione antibritannica che oggi si avverte costituiscono il segno del diffondersi graduale di quelle Ipotesi alle quali abbiamo accennato, del fatto che gli animi vi si abituano. Riccardo Forte