Norme e disposizioni per la disciplina dei consumi

Norme e disposizioni per la disciplina dei consumi Norme e disposizioni per la disciplina dei consumi NESSUNA ECCEZIONE nella politica dei prezzi Il Popolo d'Italia (v. n. 10-1) pubblica un importante articolo sulla politica dei. prezzi. Questa politica non può esser re che unitaria, non deve ammettere eccezioni né per i pro: dotti di prima necessità nè per 'quelli superflui. In regime di economia controllata lo Stato, ,se lo ritiene opportuno, può lvieta.ro la produzione delle meri'él non necessarie, non può e non deve permettere, come in Tegime liberale, altissimi prezzi di questi beri per limitarne l'acquisto. ì Scrive il Popolo d'Italia: « La rotulea di disciplina e di collimilo ■della, produzione, attraverso il meccanismo del costi e dei prezzi, o è totalitaria ed investe il controllo di .tutti i prodotti e di tutte le attività retribuite, o praticamente diviene inoperante c per conseguenza grava sull'economia come una pesante e paraliziatrtcc struttura ». > Non è pertanto da una parziale soluzione del problema, che si possono attendere benefici di ordine politico od economico. Se non si è convinti della necessità di integrare in maniera permanente l'ordinamento economico di un Paese con un sistema total» di- controllo e di intervento nel mondo del costi e del prezzi, meglio ó abbandonare decisamente questa strada, die, accanto a numerosi e ben noti vantagtit, presenta pure evidenti difficoltà. Ma se — come noi riteniamo — c Inconcepibile clic l'economia di un Paese a base totalitaria in genere, ed in particolare di un Paese a struttura corporativa come il vostro, rinunci a servirsi di questa arma indispensabile per assicurare il mantenimento dell'ordine tra t Iattori della. produzione, per garantire a difesa del potere di acquisto della moneta e permettere. l'Intensificato sviluppo della propria attrezzatura economica, in questo caso non c'è dubbio che occorra battere tutta l'area del rapporti economici, senza fermarsi a mezza strada o lasciare delle sacche, preoccupandosi inoltre di non separare, nè dal punto di vista istituzionale e tanto meno dal punto di vista dell'esecuzione, quest'attività (che t una parte, se pure molto importante, della direzione politica dell'economia) dal resto. Queste direttive totalitarie j sono state negli scorsi mesi parecchie volte esposte e difese anche da La Stampa. H blocco dei prezzi in regime di economia controllata non è un calmiere, persegue invece lo scopo di creare un equilibrio atto, tra l'altro, a- difendere la moneta e la sua capacità d'acquisto. Se per questo equilibrio fosse sufficiente frenare i prezzi dei prodotti o servizi di prima necessità, perchè si dovrebbe sbarrare la strada alla speculazione sul valori azionari, le terre, le case, l'oro, le pietre preziose e cosi via? Esisterebbero, se questo principio fosse accettato, due monete nell'interno del Paese: una di valore inalterato per l'acquisto delle merci e dei servizi di prima necessità e l'altra svilita per i prodotti superflui o per l'Impiego di capitali nei cosidetti « beni reali ». Non sono certo queste le direttive economiche e finanziarie dello Stato. L'equilibrio economico e la difesa della moneta non possono essere raggiunti che con il controllo totalitario di tutti 1 prezzi, delle merci e dei cosidetti valori reali.