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La «prima» dei Trofeo Nadi La «prima» dei Trofeo Nadi o I torinesi dominano a Torino Nella mattinata la squadra torinese del Guf-Circolo di Scherma si è, per prima, incontrata con l'animosa squadra del Guf Pavia. Potremmo aire che, per t torinesi, l'incontro si è risolto in una salutare passeggiata, basandoci sul risultato: 9 a 3; invece tutti gli incontri seno stati combattuti, e qualcuno fin sul limite del « quattro a quattro ». Nel pomeriggio il Guf Pavia è di nuovo sceso m lizza contro i milanesi della Cassa di Risparmio. I pavesi hanno tentato l'impossibile per ottenere la vittoria, ma il loro tentativo è risultato vano- Finalmente siamo arrivati all'incontro più interessante ed in deciso: quello tra torinesi e milanesi. Questi ultimi ponevano molta parte delle loro speranze sui due fiorettisti, e specialmente su Di Rosa, e su qualcuno degli spadisti. I torinesi, più omogenei alle tre armi, risalito un lieve svantaggio iniziale, hanno cominciato subito ad imporsi, terminando incontro con un convincente 8 a a loro favore. Diamo ora una rapida occhiaai singoli schermitori. I pavesi hanno, tutti, fatto il loro dovere, e forse un tantino di più. Dei milanesi, il migliori è stato Di Rosa, che ha vinto da par suo tutti gli incontri di fioretto. Alla spada, Domenicani ha sovente ottenuto successi lusinghieri, spalleggiato validamente da Pontiroli. I due sciabolatori Lune e Kosterholz, completamente « chiù- / torinesi devono essere elogiati in blocco. Filogamo, al fioretto, è stato quel tiratore di classe che conosciamo, anche se qualche volta un po' nervoso. 8orma~ no, pur chiudendo neaativamente la partita, ha mostrato ai giovani cosa vuol dire aver cuore, anche se i cavelli sono grigi. Nella spada Picchi, non in gran giornata, ha avuto un valido aiuto in Corvo, sempre puntiglioso ed efficace. Dei due sciabolatori De Martino, in gran forma, ha svolto un gioco brillante, meritando applausi a scena aperta. Masciotta, benché lontano da oltre due anni dalla pedana e con un piede che ancora risente di una lesione per cause di guerra, ha vinto i suoi incontri contro i milanesi. Dobbiamo elogiarlo? Lettori, guardate la firma e, capirete, la modestia... Aldo Masciotta