LA COCCINELLA E GLI AMERICANI

LA COCCINELLA E GLI AMERICANI LA COCCINELLA E GLI AMERICANI J comunisti diffidano delle virtù eroiche dei loro alleati borghesi, vorrebbero meno elogi ed un maggior contributo di sangue per la cosiddetta causa comune. Già per Hong Kong e per 1 primi ripiegamenti nelle Filippine l'organo ufficiale del Cremlino aveva accusato gli anglo-sassoni di battersi «alla francese ». L'abbandonò di Manila, dichiarata città aperta, per ordine del Governo di Washington, viene giudicato senza perifrasi « un atto di viltà ». L'articolo della Pravoda è suggestivo: « I difensori di Manila hanno agito come la coccinella, questo insetto quando sta per essere preso si stende supino ed alza le zampe. Non si può accusare là coccinella di viltà: la natura non le ha dato le corna per difendersi. Ma che cosa si deve pensare di un uomo armato che si stende supino appena il nemico si avvicina? Costui è un vigliacco. Questa definizione merita anche lo Stato che imita la coccinella, malgrado mascheri la viltà con la formula altisonante di città aperta. Manila non si difende; la capitale sta supina, affidata alla volontà del nemico, del nemico che non si lascia certo influenzare da questo patriottismo da coccinella ». Il maresciallo Mac. Arthur doveva distruggere col fuoco e la dinamite la capitale delle Filippine come i russi hanno distrutto decine di grandi e piccole città per non consegnarle intatte al nemico ? La questione non ci riguarda. Ci interessa rilevare che questo articolo, evidentemente ispirato da Stalin, non è soltanto un mònito diretto agli alleati capitalisti e borghesi, ma un chiaro indice d'uno stato d'animo.

Persone citate: Stalin

Luoghi citati: Filippine, Hong Kong, Manila, Washington