Re Pietro tenta l'estrema difesa dopo il tradimento dell' Inghilterra

Re Pietro tenta l'estrema difesa dopo il tradimento dell' Inghilterra Lotta di comunicati fra i "governi,, iugoslavi Re Pietro tenta l'estrema difesa dopo il tradimento dell' Inghilterra Ankara, 24 dicembre. Secondo quanto informa l'Exchange Telegraph dal Cairo, la prima reazione del « Governo d'esilio » jugoslavo all'appello di Tito si è manifestata ieri con la seguente dichiarazione: « Non possiamo perdere il tempo a rispondere a gente che ciancia, attaccando In modo-vergognoso la nostra monarchia ed il governo legittimo. Potranno intervenire gli alleati, sempre che essi vogliano intervenire. Ricordiamo solamente che, due anni e mezzo fa, quando incominciammo la nostra resistenza, non c'erano sul nostro suolo nè aeroplani, nè carri armati, nè soldati alleati. Nei combattimenti fra i monti del nostro paese, noi abbiamo sacrificato nella guerriglia, per la causa comune, più vite umane di qualunque altra fra le Nazioni unite, eccezion fatta dell'Unione sovietica». Un portavoce del governo esiliato ha, poi, detto che questo «ignora di essere stato messo alla porta e non dà importanza alcuna alle vedute di. Tito in merito all'avvenire della monarchia jugoslava». «Vi è un certo numero di governi locali in Jugoslavia — ha detto il portavoce con ironia — e, se Tito lo desidera, anche lui ha il diritto di formarne uno per proprio conto. Ma 1 ministri stretti attorno a re Pietro si considerano come il solo governo legale, governo che non ha 11 tempo di occuparsi di traditori ». Circa l'attitudine dì Washington e di Londra verso il governo fantasma jugoslavo. Il portavoce ha dichiarato che il suo' governo di Perle « con. tàmia a combattere con o senza l'aiuto degli alleati a cui si era unito in guerra». Nuove complicazioni politiche Circa la posizione assunta dal Governo britannico nel confronti del dissidio fra il Comitato degli emigrati della Jugoslavia e il Governo di Tito, il collaboratore diplomatico dell'Exchange Telegraph osserva che il Governo di Londra continuerà a mantenere relazioni politiche con re Pietro ed i suoi ministri, fin tanto che Pietro rimarrà « costituzionalmente » re di Jugoslavia, D'altro canto, i rapporti con Tito sono fondati su considerazioni militari e Londra è fermamente decisa a dare» a Tito e ai suoi seguactutto il possibile appoggio« Londra — precisa l'agenzia— non lascierà sviare, in nessuna circostanza, da questa linea di condotta. Negli ambienti diplomatici britannici si è del parere che dipenderà completamente da re Pietro assumere un atteggiamento più o meno conciliante, che, in caso negativo, gli metterà a repentaglio la corona ». I corrispondenti dei giornali segnalano, frattanto, daLdPdrta Londra che le aspre e dure dichiarazioni fatte contro re Pietro dal capo del governo dei partigiani jugoslavi, maesciallo Tito, hanno sollevao non poca sorpresa negU ambienti competenti della capitale britannica. Un corrispondente scrive che l'aver messo Tito allo stesso livello degli altri comandanti alleati avrebbe dovuto avere solamente un'importanza militare, ma il fatto «he Tito ha tratto da ciò delle conclusioni di carattere politico, ha dato origine a delle nuove complicazioni politiche che potrebbero mettere in pericolo il piano alleato d'attacco nei Balcani. Secondo un altro corrispondente, è diffusa a Londra la mpressione che il governo britannico non è stato bene informato su quanto avviene in Grecia e in Jugoslavia. Il tradimento britannico Da Berna si ha, poi, che il corrispondente del giornale svizzero Tat segnala da Londra che nella capitale britannica è sempre più avvertita' la crescente buona volontà del governo polacco esiliato di intendersi con Mosca, anche sulla difficile questione dei confini orientali della Polonia. Ma le concessioni polacche, soggiunge il corrispondente svizzero, non raggiungono ancora il livello delle domande di Mosca, la quale pretende che in tutti 1 paesi confinanti con l'Unione sovietica sia instaurato un governo filo-sovietico. Tutti i giornali pubblicano poi, la nota berlinese del DJN.B. che dice: «La notizia diffusa dalla Reiiter sulla destituzione di re Pietro e del suo governo emigrato da parte del nuovo « Capo del Governo » maresciallo Tito viene giudicata negli ambienti politici berlinesi come una nuova prova dell' abbezlone della politica inglese. La politica della Gran Gretapna, si constata a Berlino, col riconoscimento del maresciallo Tito e del suo governo che, ormai, logicamente, dopo il riconoscimento da parte inglese della deposizione dell'ex-re Pietro, viene sostituito dal nuovo regime, completa il tradimento britannico verso il secondo alleato, dopo l'abbandono della Polonia. A parte la perfidia, che è alla base di tali mostruose manovre, c'è da chiedersi quali più profondi moti, vi abbiano potuto Indurre la Gran Bretagna a cedere l'Europa all'Unione sovietica, cessione che è inseparabile da un'enorme perdita di prestigio per i britannici. Le risposta non può essere che una: la situazione sul fronte orien. tale e la posizione politica, militare ed economica dell'Unione sovietica hanno dato il colpo di grazia alla politica continentale seguita dall'Inghilterra per due secoli ». IpfitarprlpcrzlecrdteItpnPtnspd

Persone citate: Perle, Re Pietro