Salari e prezzi

Salari e prezzi Un problema di attualità Salari e prezzi Nonostante tutta la • buòna volontà dello Stato, dei /due blocchi, che servono ad ' evitare l'inflazione — prezzi e salari —, quello chp' funziona meglio, e l'esperienza ce lo insegna, è il secondo. Da ciò deriva necessariaménte che la situazione dei modesti consumatori tende," cqh il passare del.tempo, a peggiorare; tanto più quando il rialzo interessa derrate fondamentali e di grande consumo, come, ad esempio, gii alimentari. Quale lì rimedio? Impedire "un rialzo dei prezzi' oltre Un certo* limite non è possibile senza sstacolare l'attività produttiva; aumentare 1 salari è del resto poco proficuo perchè, ben presto, un nuovo rialzo dei prejpzi renderà illusorio l'incremento dei salari., Taluno ha proposto di accrescere soltanto ì -salari di quelle categorie che si'trovano/.'ih particolari condizióni di indigenza; anche ora peio-none .molto agevole BapersT regolare. Tutte le soluzioni presentano, dal punto di vista sociale, numerosi inconvenienti e l'autorità pubblica ;deve perciò contentarsi di scegliere quella che ne prè' senta di meno. E' su questa direttiva- che si devono intendere le. recenti costituzioni dei commissariati nazionali,dei prezzi e del lavoro. > Il fattore umano Dobbiamo quindi guardarci dall'accreditare loro facoltà taumaturgiche tali da scovare « toto .corde » la panacea a tutti i mail che ci affliggono: slamo In guerra — dura guerra — e corrono tempi eccezioni. Ci basta sia bandito ogni dannoso empirismo estemporaneo e venga adottata una -pacata esperienza che sappia elasticamente e, meglio, plasticamente adeguarsi ^alle mutevoli realtà delle variabili contingenze. Solo.cosi si può nutrire, fondata speranza di riuscita. La politica dei prezzi e dei salali è tipicamente una politica sociale nel senso più elevato, perchè attraverso i prezzi ed i salari si determina il valore .del lavoro; ma il valore del lavoro, ossia della produzione, .altro non è che l'espressione del valore della mo ■neta. Livello dei prezzi e vaiore della moneta non sono due fenomeni diversi, ma diverse facce dello stesso problema; l'uno vale l'altra e viceversa, La concatenazione è evidente. L'equilibrio economico può essere attuato qualunque sia ' ti livello dei Balari nominali, purché 11 valore della moneta (in termini di prezzi) sia adeguato a tale livello, di guisa che si tenda il più possibile verso l'identità fra salari nominali e salari reali. E' questo un accertamento di grande portata pratica, per. che mette in evidenza la natura della collaborazione che i lavoratpri possono apportare alla politica economica nazionale. Dei fattori del processo produttivo; natura, capitale, lavoro, quest'ultimo appare oggi veramente determinante, poiché da esso dipende ogni attività produttiva e di scambio. Ancora, compete al lavoro il primo posto fra i fattori della produzione perchè — in effetti — tutto l'intero processo produttivo è un fatto umano per eccellenza; è l'uomo che, valendosi del proprio intelligente volere piega, asserve, plasma e trasforma la materia, avvalorando la produzione con gli strumenti e con 1 servizi che egli stesso si prepara; il lavoro è perciò 11 vero e proprio fattore attivo della produzione, gli altri due non essendo che sussidi: l'uno primigenio statico, l'altro de-, rivato passivo. Ne consegue che il grado di potenza e di perfezionamento dell'uomo e della società determina il grado della elevazione e del progresso della produzione. La concezione del « lavoro nazionale » assume una particolare importanza — oltre che per il suo elevatissimo valore etico-sociale — dal punto di vista economico, perchè porta a determinare le energie disponibili, poste in rapporto alle energie trasmesseci dalle generazioni precedenti ed alle energie da accumulare per le generazioni che seguiranno. Tocca allo Stato, attraverso i suoi ongani e le sue leggi creare un clima economicosociale in cui il lavoro di tutti possa realmente ed utilmente esplicarsi. Questa tutela del lavoro, in ultima analisi, va a vantaggio dello Stato stesso che è il custode, il regolatore e r utilizzatore di quell'immenso capitale di energia produttiva che è rappresentato dalla somma del lavoro di tutti; Fenomeni interdipendenti Si tratta di esaminare le condizioni ed i bisogni del mercato di lavoro per quanto si attiene alla richiesta di mano d'opera qualificata, semiqualificata a non qualificata; e, ancora, di studiare le necessità delle varie attività professionali e distinguere le particolari attitudini fisiche ed intellettuali da ciascuna richiesta. Vi sono ogni anno ottocentomila individui d'ambo i sessi che entrano in età lavorativa; c'è il lavoro che si offre in seguito al contrarsi di un ramo dell'industria o al cessare di un'azienda;. c'è 11 lavoro di chi non ha mai la vorato; c'è 11 lavoro di chi finora ha lavorato male e potrebbe o vorrebbe essere valorizzato meglio e di più, per salire verso più elevate qualifiche e categorie. Le associazioni sindacali hanno al riguardo un'importanza fondam^tale, in quan to funzionano , ili organi se lezio natoli ed educatori delle msvmmCvadlvnf'pidlabpvanpznpiintdpTldcn«tpcsnzz o o a e i 1 o e o -, i o a o e e i i i e i o i l i e l o ; à e e o i i l 1 r li e masse operaie. Inoltre, « la disciplina delle condizioni di lavoro, del salari, del collocamento e del movimento della mano d'opera è affidata al Commissario nazionale del lavoro il quale vi -provvederà avvalendosi, -' principalmente, delle associ-?izioni sindacali ». Di questa collaborazione delle organizzazioni sindacali si varrà anche il Commissario nazionale del prezzi per « la formulazione o revisione dei 'prezzi dei prodotti agricoli ed industriali, nonché dei prezzi dei trasporti e dei servizi, delle prestazioni professione;!! e artigiane e delle condizioni bancarie ed assicurative ». Chiara appare quindi l'importanza delle funzioni che vengono, fra l'altro, attribuite ai sindacati di categoria: essi non si limitano più al soli compiti giuridici di rappresentanza, nel cui angusto ambito finivano con l'aùtòsòffocare là propria azione; ma spaziano in più amptei sfera, investendo in .pieno anche il settore economico produttivo e distributivo. P/ure qui è impossibile scindere 1 due fenomeni; l'interdipendenza è palese ed operante. Tanto che, da una parte « qualunque variazione dei salari dovrà essere previamente concordata col commissario nazionale éei prezzi » e, dall'altra, « qualunque variazione in materia di prezzi dovrà essere previamente concordata anche col commissario nazionale dei salari ». E' difatti decisivo, per il benessere di un popolo, l'esistenza attiva di un rapporto d'equilibrio fra il salario ed il prezzo. I prezzi devono cioè, essere tenuti ad un livello che sia in armonia con la situazione dei settari esistente e con una circolazione regolare delle merci. , Giusta distribuzione In questa guerra che i nostri nemici hanno impostato, oltre e più che sulle armi, sul fattore economico, 1 prezzi stàbili hanno grande importanza ai fini di un ordinato andamento dell'economia nazionale e della sua salvezza. Secondo questa verità riteniamo che la revisione, fissazione e formazione dei prezzi attraverso l'accerteimento dei costi — ossia realizzando un'analisi identincativa di tutti gli elementi che compongono il prezzo finale — rappresenta un fattivo passo innanzi rispetto al rigido blocco dei prezzi stabilito per legge nel giugno 1940. Bloccò la cui fragilità' consistette soprattutto nel tendere ai crista llizzare una situazione di equilibrio statico che non potè mantenersi a lungo poiché, con la guerra, si verificano radicali modificazioni nella struttura produttiva, commerciale, distributiva e finanziaria della Nazione: attività cessano, altre rallentano soltanto, altre ancora sono spinte al massimo, nuove sorgono e si sviluppano. La popolazione lavorativa muta consistenza e potenza (donne e fanciulli sostituiscono alle macchine gli uomini); i redditi variano; le categorie sociali si frammischiano; le limitazioni, le rarefazioni e gli accantonamenti ingeneremo il bisogno di nuova produzione e, al caso,- di numerosi surrogati e succedanei sempre meno redditizi; le fonti di approvvigionamento delle materie prime mutano con la cessazione e lo spostamento delle correnti estere di importazione. Sicché tutti i rapporti fra produzione e consumo e fra offerta e domanda si alterano rapidamente definendosi in uno speciale « moto ondoso » di rialzo dei prezzi, propagantesi fino ad Interessare tutti i punti e tutte le direzioni del sistema. Né valse a contenerne le manifestazioni più gravi l'ercìone del Comitato interministeriale di coordinamento per gli approvvigionamenti, la distribuzione e<f i prezzi, che- vanamente cercò- di fronteggiare i numerosi problemi dettando una gamma infinita di norme: norme per il blocco dei prezzi di distribuzione al consumo pur riconoscendo al produttore aumenti; norme che concedeveino un identico aumento percentuale al produttore e al venditore; norme fissanti prezzi diversi allo stesso prodotto smerciato in luoghi diversi, eccetera. Si verificò cosi, ad un certo momento, che 1 prezzi fissati per le derrate agricole, pure remunerando in sé e per sé il. costo incontrato dall'agricoltore, non. garantivano a questi di poter comprare ad un prezzo giusto e proporzionato ai suoi proventi le merci di cui necessitava: ed era questa una grave sperequazione, perchè in una sana politica dei prezzi si deve cercare di assicurare a tutti una giusta distribuzione di beni economici pure obbligando tutti ad equamente contribuire ài costi della guerra. Nella pratica degli scambi il prezzo rappresenta • per 11 compratore né più nè meno che un costo integrale, assoluto; ma per il venditore- è comprensivo Tlel costo da lui sostenuto, e che giustamente deve essergli rifuso, e dell'utile che intende conseguire. Ora, è necessario che questa frazione di prezzo — l'utile — non si tramuti in un utile cosi eccessivo da divenire lucro. Utile e non lucro Il lucro del produttore è una maggiore spesa a carico del consumatore; ma, in-definitiva, rappresenta una anomalia patologica che grava su tutto il complesso'della collettività per quella concatenazione che lega l'un fattore all'altro nel campo economico. L'efficacia delle determinazioni di prezzi e di quantità con cui si attuano le distribuzioni di generi di consumo di origine agricola ed indu- psrvtpalclblcslctp striale, dipende oltre che da elementi di ordine tecnico, organizzativo e psicologico, anche da elementi di ordine economico. Cosi, la generalizzazione della disciplina del prezzi, cioè l'estensione della disciplina stessa alla maggiore quantità possibile di prodotti, porterà ad evitare la divisione in settori di merci bloccate e di merci non bloccate. Si è difatti visto che la coesistenza di un mercato libero accanto ad un mercato disciplinato produce alterazioni anormali nel rapporti di prezzo a favore dei' beni del primo; difatti, sotto l'influenza dell'elevato livello dei prezzi dei prodotti liberi, che per fenomeno di simbiosi mimetica agiscono vicendevolmente nella corsa al rialzo, i prodotti immessi sul mercato controllato tendono a declassarsi in qualità e a diminuire in quantità. Praticamente un aumento di prezzo si estrinseca anche nel peggioramento della qualità delle merci ottenibili a prezzo invariato. Nel settore agricolo, poi, l'effetto si aggrava con l'alterazione dei rapporti fra le colture, poiché quelle a smercio libero tendono a sostituirsi a quelle controllate. Anche nelrindustria si riscontra una anormalità nella produzione di merci a prezzo libero, che tendono ad incrementarsi in una proporzione non rispondente aHe effettive necessità della domanda. A lungo andare la copertura del fabbisogno dea prodotti controllati e socialmente più importanti finirebbe coll'essere seriamente ostacolata. Vi si aggiunga poi la deleteria azione della « borsa riera », dato che il mercato nero esiste, » è una realtà dura e inattesa; ma è una realtà. E se esistè il mercato nero è segno che esistono delle merci che possono alimentarlo. I cosiddetti * sottomano », gli arbitrari aumenti di prezzo per certi generi voluttuari, l'accaparramento effettuato da chi ha maggiori disponibilità finanziarie, la corsa all'acquisto per il gusto dell'acquisto purchessia, l'accentramento della domanda su particolari beni immobiliari, la diffusa convinzione che trattenendo presso di sè le merci si riesce a realizzare più tardi guadagni maggiormente elevati, sono i fenomeni stii quali è» impostata la speculazione della * borsa nera ». La generalizzazione del blocco del prezzi, ottenibile risalendo alle fonti, cioè ai costi primari, oltre che garanzia che a tutti toccherà una porzione equa di merci rappresentanti non il minimo necessario, ma il « necessario normale » compatibilmente con il complesso delle possibilità, economiche del momento, signi fica pertanto naturale stron camento di ogni mercato clandestino, e per ciò stesso, stabilità del valore della moneta, Ossia: difesa tìel potere di acquisto dei salari e dei sudati risparmi delle classi lavoratrici. Ed è ciò che, in definitiva importa; almeno per ora! Alfio Titta

Persone citate: Alfio Titta, Salari