La riparazione degli immobili danneggiati dalla guerra

La riparazione degli immobili danneggiati dalla guerra La riparazione degli immobili danneggiati dalla guerra Basta dare uno sguardo in giro per convincersi dell'importanza del problema della ricostruzione o riparazione degli stabili abbattuti o danneggiati dai bombardamenti. Si oppongono difficoltà gravissime. E' evidente a tutti che si fa molto per superarle. Tuttavia noi ci domandiamo: quanto si ha da fare lo si fa nel modo più semplice e pratico? A nostro avviso una maggiore semplicità sarebbe realizzabile. Òggi chi ha uno stabile sinistrato deve cercare un'impresa che goda la fidu- eia del Genio Civile. Fatto il preventivo ed approvato che esso sia, sempre dal Genio civile (il quale solo così rimborserà la spesa), il paziente — come c/iiawiaiio altrimenti? — attende poi che l'impresa si metta all'opera. Difficoltà? Intanto trovare ì'impicsa che si assuma, il compito delle riparazioni. Se una qualunque d'esse ha già dei lavori in corso, ci penserà due volte prima di assumerne degli altri; perchè assumerli significa accettare il prezzo fissato dal Genio civile; edv impegnarsi oggi per fare'un certo lavoro doìnanì ad un prezzo x può non essere un buon affare, in una situazione di prezzi incerti, con netta tendenza al rialzo. (Basta fare un caso: come si troveranno oggi le imprese che debbono pagare le ictribuaioni con l'aumento del trenta per cento?) Ma le difficoltà non finiscono qui. Le imprese debbono lavorare a prezzi — come chiamarli? — legali. Ora gli affari sono affari; .e bisognerebbe prendere le cose come sono e non come dovrebbero essere. Se no che cosa avviene? Che appena l'impresa deve comperare al prezzo y un chiodo segnato dal Genio civile al prezzo x, incrocia le braccia e sospende i lavori. (Chi ha bisogno delle tegole ne sa qualche cosa.) Oppure — ed è infatti quel che piii spesso capita — le imprese evitano addirittura di cacciarsi in simili guai; e con un pretesto qualunque si rifiutano di assumere i lavori, così che chi ha bisogno di ricostruire, o riparare, non sa dove battere la testa. A tutto, è vero, c'è rimedio: si passa sottomano all'impresa la differenza tra x ed y. Ma l'impresa è sempre tranquilla a lavorare in questo modo? E in tutti i casi è questa la strada più semplice per giungere alla riparazione dell'immobile; e per giunger' vi, si noti bene, non al prezo cosidetto legale, ma al prezzo di mercato? Perchè se il proprietario dell'immobile sinistrato non pagasse so- bd e e - vrapprezzo, avrebbe solo la beffa della paziente ricerca e dell'attesa ; ma se lo paga aggiunge alle beffe il danno. E si fa insomma la strada più lunga, più tortuosa, più difficile, per arrivare a un Minto che — aprendo poi Tiene gli occhi — ci si accorge che era a poi tata di mano. In che modo? Ecco come. Intanto, ognuno faccia il suo mestiere. C'è da accertare un danno? Un perito faccia la sua biava perizia, particolareggiata in tutti i dettagli. Se essa vale in Tribunale, potrà valere anch: petit Genio civile. Senza troppe formalità si accredita la somma al danneggiato, il quale ha una vastissima scelta per i lavori. Questo è già un vantaggio, perchè sì chiamano al compito di ricostruzione tutte le energie disponihiii del Paese. Il danneggiato non ha fretta? Aspetta le tegole anche uit anno, pur di averle al prezzo legale. Ha invece fretta? Si arrangia come può, senza tanti sotterfugi. E se lo crede, per le porte e le finestre cerca un falegname; ver gli impianti elettrici, un elettricista; e cosi via, senza che tutto sìa affidato in blocco a un'impresa unica,-preoccupata soltanto — appena fatto il contratto — del suo tornaconto; addirittura tormentata, in molti casi, dall'assillo di non stare nel prezzo fissato, con quali conse guenze per l'esito dei tauori è ben facile immaginare. Prevediamo un'obiezione: ottenuti i quattrini, Tìzio potrebbe anche non ricostruire un bel nulla, e intascarseli. L'interesse nazionale, che il Genio civile si propone di tutelare, esige invece che si riparino o ricostruiscano quante più case è possibile. Ma ad una simile obiezione persino mia nonna buon'anima direbbe, se la sentisse. « santa ingenuità! >. O non è risaputo che per la costruzione di immobili è in atto una attivissima speculazione? E' questo il momento che la. gente si può divertire a gettare tegole e mattoni nel Po invece di usarli a far case? E comunque non potrebbe il Genio civile seguire i vari lavori in corso, e magari anche far pagare soltanto a mano a mano che procedono? Tutto ciò cercando sempre di non rendere complicate, le cose semplici; e soprattutto lasciando libero campo all'iniziativa, senza percorsi obbligatori e strade proibite. Si possono tirar fuori — è vero — le solite esigenze di controllo. Già. come se poi ora tutto andasse nel migliore dei modi. Che cosa pensiamo? Oh, nulla! Abbiamo soltanto sorriso.

Persone citate: Minto