Il caro-vino

Il caro-vino Il caro-vino a n e , n , o e à à i a o a e i e i i i e a è e a a Siamo arrivati davvero a dei prezzi sbalorditiv\ pei vini. È da ogni parte fioccano proteste e proposte. Oli italiani, giustamente, vogliono bere il loro bicchiere di vino sapendo che il vino c'è — l'annata fu propizia alla produzione viticola — e ben convinti che il vino, lungi dall'essere elemento di lusso e superfluo, è più che mai indispensabile oggi con la razione alimentarie di guerra. Cornee stato fatto rilevare in questo giornale, i capi delle varie Provincie vinicole si sono occupati della questione e hanno emanate disposizioni varianti da provincia a provincia. Si invocavano qui, e si invocano, direttive gisnerali più consone; e può darsi che vengano ora che si è istituito un Commissariato dei prezzi. L'aver bloccato il SO o il SO per cento della produzione (e il blocco è> reale in parecchie Provincie nelle quali non si permette uscita di vino dalle cantine se prima non si è consegnata la quota bloccata) non può risolvere che parzialmente la questione. La risolve per fornire mensis aziendali, comunità, e una piccola parte della popolazione. Ma non la risolve, anzi la aggrava per tutti gli altri. Se u SO per cento dei prodotto è bloccato e ritirato, poniamo soltanto a & lire il grado, prezzo troppo basso e ingiustificato, l'altro 70 per cento lasciato libero si sfoga senza alcun limite, e, volendo piU che coprire la perdita subita dalla frazione pagata poco, rialza i prezzi a-15, 18, HO o più lire il grado. fi che significa, in parole povere, che per servire vino ad una piccola parte della popolazione a 5 o> a <6 lire il litro, cioè sottocosto, si assoggetta l'altra parte più numerosa' a pagarlo 18, 20 e 22 lire o più il litro nelle, grandi citta. Di queste cifre che sono davvero alte, bisogna però obiettivamente considerare gli etementi che le compongono. Causa la difficoltà di trasporti ferroviari, bisogna ricorrere agli automezzi per portare dalle campagne alle città il vino con una spesa di 50 e più lire Z'ettoKtro. Poi vi è il carico dell'imposta di consumo, tassa entrata e, , non si capisce perchè, anche tassa distillazione. Queste imposizioni fiscali sono forti e per una città come Milano, che è il maggior centro di consumo, mentre poco tempo fa rappresentavano soltanto 83 lire l'ettolitro, oggi sono salite *a 296 lire! Soltanto, dunque, fra trasporto, dazio, tasse, si tratta di almeno 3,50 e 4 lire il litro in più! Se l'aver lasciata libera una parte della produzione non ha fatto che stimolare la corsa agli alti prezzi pel rimanentevino cui per forza deve ricorrere la maggioranza dei cittadini, parrebbe miglior cosa agire su tutta la produzione fissando però un prezzo unitario raiyionevoZe, non eccessivamente basso come si è fatto in parecchie prò. vincie, un prezzo che rimuneri davvero le molte maggiori sp,ese dei produttori, ma sia ragionevole e insuperabile. Il prezzo non può essere troppo basso anche in relazione ai salti fatti da tante altre materie alimentari o comunque necessarie alla vita: non si comprenderebbe perchè soltanto i produttori ai vino dovrebbero portare il peso dello stato eccezionale di cose! Per parecchie sostante alimentari si era creduto, erroneamente, di risolvere il problema riducendo le razioni a limiti che, essendo insufficienti, .obbligano a ricorrere al mercato nero. E allora ha ragione V. Danza che in un giornale romano afferma che se il mercato nero non fosse sorto da sè, si sarebbe dovuto inventarlo per l'assurda politica dei pmzzi consigliata da organi che hanno agito fuori della realtà. A parte la questione dei prezzi, pare che una revisione immediata delle reali possibilità della produzione nelle parti d'Italia non invase dal nemico, dovrebbe dare norme più sicure sulla maniera di allargare, come sembra possibile, alcune delle assegnazioni indispensabili alla vita. Le cifre che sono state pubblicate in questo giornale sulle medie di produzione normale nelle terre accennate, alimentano la speranza che si possa fare qualcosa in questa senso. Arturo Marescalchi

Persone citate: Arturo Marescalchi

Luoghi citati: Italia, Milano