Gli sfollati e i treni

Gli sfollati e i treni Gli sfollati e i treni Numerose lettere continua- le difficoltà che gli sfollati incontrano nei loro viaggi da, e per Torino. Ognuno pensa a se stesso e fa il suo caso particolare; ma una prima considerazione d'ordine gèfe ^ Q f subito, ed è questa.- il sevizio ferro „„-„^„ «„oi „,™„ a t„tt„ viario, così come è fatto oggi, non soddisfa i desideri del pubblico. Si tratta molte volte di desideri modesti e legittimi: nessun sfollato si lagna di viaggiare male, senza posto, quasi all'aperto; ma molti dicono: fateci restare a casa almeno otto o nove erre, non fateci rinunciare persino alle necessarie ore di sonno, dopo giornate così faticose. A costoro non ai può dare torto; e per quanto noi si comprenda che le Ferrovie hanno a loro volta dinanzi difficoltà gravissime, pure no.n possiamo non farci interpreti di aspirazioni tanto umane ed eque. Si cerchi di rivedere gli orari, in modo di riportare i lavoratori in famiglia al più presto; tra tante difficolta le Ferrovie cerchino di superare anche questa, non la trascurino come se riguardasse i fatti personali dei viaggiatori. Con l'occasione, ai rivedano anche i treni che sono, per così dire, dei ritardatari abituali. Perchè, ad esempio, gli sfollati di Casale debbono trovarsi a Porta Nuova alle sedici e cinquanta, se poi abitualmente il treno parte mezz'ora dopof Ma non vogliamo entrare nell'esame di casi particolari, poiché non è compito nostro. Ricordiamo soltanto ancora le esigenze degli operai che lavorano di notte, e che vorrebbero sfollare al mattino. E poniamo, per riassumerci concludendo, un interrogativo:.di fronte a tanti disagi, a tanti sacrifici, a così coraggiosa fatica quotidiana, le Ferrovie sono sicure di aver già fatto tutto, proprio tutto il possibile?

Luoghi citati: Casale, Torino