Qualche sorriso e dodici brillanti falsi pagati un milione e duecentomila lire

Qualche sorriso e dodici brillanti falsi pagati un milione e duecentomila lire Sotto agli acchiappacitrulli ! Qualche sorriso e dodici brillanti falsi pagati un milione e duecentomila lire Le sterline ohe son oastagne, le perle di Madama Beale che son perle giapponesi, i brillanti che non sono brillanti. Il mondo, adun. quo. rinoltmillisce e gli imbroglioni furino afrari d'oro. Le truffe per piccole cifre, chi ci bada più? Sono quelle di moda, truffe di cen. tinaia di migliaia di lire, son truffe di milioni. Nessun imbroglione che abbia una qualche stima d'i sé. si scomoda piri per poco, o son' altre rotonde, o nulla. Anche questa d'oggi: iJ colpo era per due milioni; riuscì per un milione e duecentomila lire. Un facoltoso commerciante, il comm. Vincenzo Zannimi fu Annibale, di quaruntanove anni, sfolla a Possano. In trono, da due mesi, incontra una giovane avvenente, Angola Bertiuetti (sarà poi questo il suo nome?). Il viaggio e lunghetto, e anzichenò noioso. Si chiacchiera, nasc« una pìccola simpatia, l'incontro quotidiano avvicina ancor più. le prime piccole confidenze, lunghi parlari cuore a cuore. Il commendatore narra di redditizi affari, la giovine esalta le meravigliose doti del padre suo, un artista orafo. Dall'orafo ai gioielli- il posso è breve. Kcco qui, un colpo d-i bacchetta magica, un moraviglloso brillante, non meno di centomila lire. La giovane lo porto-.in città per collocarlo. E' veramente stupendo. Il commendatore, uomo dVtfari, s'ingolosisce. Tanto più zne sottoposta oll'osa-me di un periito amico, la gioia vien detta purissima e di un valore ancor maggioro della somma richiesta. Il com mondatore si è detto, s'è ingolosito. Oe ne sano degli altri « Ne ho per due milioni » ammicca la ragazza. Due milioni sono una parolai In una settimana il commendatore racimola un milione e duecentomila lire che cambia, nelle mani della fanciulla, con dodici brillanti forse non tutti ■eguali, ma formanti tutti assieme una collana regale. Ma ohe accadeP Al treno 11 commondatore non incontra, più la ra> gazza ohe s'era detta sfollata a Villanova Mondovl. Nascono i primi sospetti. Piglia i brillanti in fascio e corre dal gioielliere di fiducia Jil resto slmiliIsec; si tratto, in realtà, di pietre chimiche e vai. gono. all'lnc.frca, quasiché biglietto da mille. La corsa dal gioielliere continua alla Polizia per lo dentinola.

Persone citate: Beale, Villanova Mondovl, Vincenzo Zannimi