Cosa è rimasto nell'Ucraina orientale

Cosa è rimasto nell'Ucraina orientale La erisi alimentare russa Cosa è rimasto nell'Ucraina orientale In poco meno di un anno, ' tla guerra che sul fronte orlen- ctale era arrivata al Don, al CVolga e al Caucaso, è tornata ssul Nipro. Senza dubbio, il rsuccesso delle armate sovleti-ilche è grande sia dal punto di!avista politico e militare sia tda quello economico. Dal pun-, tto di vista politico, per la risonanza avuta nei paesi amici o neutrali e nella stessa U.R.S.S. dove risollevò mol ati entusiasmi sopiti e molte speranze tentennanti; milita- re, par la riconquista di posi-1 aloni - chiave come Rostov, Orci e Smolensk • e per gli i sforzi a cui venne sottoposto l'esercito germanico; economico, per la riconquista di territori, la cui ricchezza agri cola e mineraria è immensa, Consideriamo, per 11 momento, solo l'aspetto economico delle riconquiste russe e, particolarmente, la loro Importanza agricola e vediamo quale po trebbe essere l'apporto di tali territori alla soluzione della crisi alimentare che, a detta almeno dei corrispondenti anglo - americani da Mosca, è quanto preoccupa maggior- mente le autorità sovietiche e costituisce una specie di 1 tallone d'Achille del colosso russo. i , ... Campi sterminati ù a l a i o , a i n l a a ole rd l ud ne er 0 ri roi: di uoDe el to; irnsrpa oire Anzitutto, però, è bene mettere ln rilievo che la propaganda anglo-sovietica ha esagerato l'importanza dei territori rioccupati e, senza darlo a vedere, ha lasciato e lascia volentieri credere che 1 sovie- 1 tici abbiano riconquistato la intera Ucraina. Nel 1941-42, io ho avuto la j| ventura di potere constatare * de visu » le enormi ricchezze dell'Ucraina per avere fatto Farte del Corpo di Spedizione tallano in Russia e percorsa a piccole tappe tutta quella regione dal Nlstro al Donez. Le colonne italiane entrarono in Ucraina dalla Bessarabia nel luglio '41, attraversando il Nistro a Jampol. Per giorni e giorni camminarono fra siepi di grano alto come un uomo e dalle spighe lunghe una spanna. Quando il grano finiva, c'erano sterminati campi di girasoli, di granturco e di barbabietole. E poi riprendeva il grano. Verso la fine di agósto, arrivarono al Nipro. Le rive del Nipro; lungo tutto il gomito da Romankovo a Saporoje (160 chilometri) erano fiancheggiate da un'unica siepe di officine, di alti forni, di ciminiere. Qualcosa di colos- tesale e di spaventoso nello stesso tempo. Era il primo gran- ; de agglomerato industriale ucraino, quello che estraeva sfruttava e lavorava il fèrro di Krivoi-rog e il manganese di Nlkopol per mezzo della energia elettrica del « Niprognez ». Gli italiani passarono il Nipro sulla fine di settembre con obiettivo il bacino del Donez, il secondo grande agglomera-, to industriale ucraino, quello del carbone, del ferro e della chimica. Entravano, cosi,.nell'Ucraina Orientale. E nota- rono subito che il paesaggio .cambiava se non nella strut- tura topografica, almeno ln quella geologica. Le monta-;.gnole russe (che nell'Ucrairia occidentale, cariche com'era- 1 no di grano, sembravano del-^ile dune di sabbia), continuavano ad urtarsi, a scavalcar- si, ma sui loro fianchi le coltivazioni si facevano più rare. La terra appariva più asprigna, con acquitrini e lunghi tratti di steppa. Il paese della terra nera e grassa a poco*» poco finiva e senza che etristesse una frontiera, un punto netto di demarcazione, ,un limite geografico naturai^; E, quando nell'estate del '42 i nostri raggiunsero Voroscllovgrad, trovarono le terre bianche e sabbiose della steppa. Tattica distruttiva I sovietici hanno riconquistato questa parte dell'Ucraina, la meno coltivata perchè meno feconda. Difatti, nel '39 (ultima statistica ufficiale sovietica) su di un'area di 7.900 mila ettari coltivati a frumento nella Kepitbb/ica Sovietica Ucraina, solo «.100 mila appartenevano all'Ucraina Oricntale, e del raccolto di 104 milioni di quintali di grano l'Ucraina Orientale ne prodjtv ceva soltanto 24. Le cifre xB^ produzione della segala, dell'orzo, del granturco e delle patate stavano nelle identiche proporzioni, vale a dire di circa un quarto del raccolto totale, precisamente 13 milioni di quintali di segala contro 56; 11 di orzo contro1 49; 12 di granturco contro 47; 3 di patate contro 8. La produzione delle barbabietole da zucchero e dei girasoli per gli olii vegetali superava 'la metà della produzione totale:, su 23 milioni di quintali di bar- babietole, 13 milioni erano prodotti dall'Ucraina Orientale che forniva inoltre 7 millp-v, ni di quintali di olio vegetate su 11. Nel '39, sempre secondo le cifre ufficiali sovietiche, la Repubblica Sovietica Ucraina disponeva di 104 mila trattori, 32 mila trebbiatrici e falciatrici e di numerose seminatrici a trazione, nonché 41 un capitale zootecnico di ,3 no R. he o a a. ) ,, ro », ne ta ne milioni e 200 mila equini, 10 milioni e 300 mila bovini, 5 milioni e 200 mila suini, 5 milioni e 200 miia ovini (capre, in maggioranza) divisi fra i vari kolkoz o fattorie collettive. Quando nel 1941, i tedeschi conquistarono l'Ucraina,(nell'autunno di queir anno arrivarono fino agli estremi limiti orientali ) che cosa trovarono delle sue immense ricchezze agricole? Trovarono "}. grano quasi tutto da raccogliere (almeno i nove decimi)., ma non trovarono falciatrici meccaniche e trebbiatrici; trovarono i girasoli e le bar-t baibielole, ma non le fabbri»che per la loro lavorazione. X sovietici, ritirandosi, nell'impossibilità di bruciare 11 grav no (il grano per quanto maturo non brucia nei campi) è di distruggere i raccolti non ancora effettuati, distrusàewo sabotarono tutte le macchi-ne (trattori, falciatrici, tre)», biatrici, ecc.) e gli stabìUV menti industriali agricoli Ih modo che il raccolto non potesse avvenire e che, se fosse avvenuto, non potesse esseresfruttato nel sufi ciclo lavo» rativo. Portarono inoltre via due buoni terzi del capitale equino e una metà circa di quello bovino. Nel 1941, i con-

Persone citate: Orci