La questione del Conservatorio

La questione del Conservatorio La questione del Conservatorio Si riapra la Scuola - Le sale e i concerti Un lettore ci prega di pubblicare: « Illustre Direttore, « Animato dal giusto articolo di A. Della Corte pubblicato sul Vostro giornale del 5 ottobre, mi permetto anche io, padre di un'allieva del Conservatorio di Torino, di attrarre l'attenzione sulla situazio- ne particolare del nostro Conservatorlo. «Risparmiato' dal danni dell'incursione, occupato in .minima parte da uffici facilmente trasferibili; non potrebbe essere esso riaperto per l'utilità scolastica, culturale ed artistica ? « Reputo che una maggiore solerzia della Direzione del Conservatorio ed un più vivo interessamento di una parte dei professori troverebbe terreno favorevole presso le autorità cittadine che sempre hanno dimostrato di saper superare i problemi più complessi. « Cosi a parecchi volonterosi allievi, disorientati e<l abbandonati, si eviterebbe l'inconveniente di dover cercare presso altri Istituti musicali più solerti o presso insegnanti privati, il mezzo per proseguire quegli studi involontariamente troncati. Inconvenienti che potrebbero compromettere l'avvenire del nostro benemerito Conservatorio » o £ a n i - Che si fa al Conservatorio di Musica? Perchè è chiuso? Sarà riaperto? Domande frequenti da sette e otto mesi, e più urgènti da qualche (/torno. Occorre discuterne le eventuatt risposte. Com'è noto, il Conservatorio è sede di studi vigilati dal Governo e altresì di mani/exlu-ioni pubbliche. Per questa seconda funzione l'istituto dispone di due sale, la grande, capace di 1000 posti, là minore, di 300. Sospese le lezioni dopo i primi bombardamenti, la maggiore fu concessa dal Comune a un ufficio del Consiglio delle Corporazioni. La restituzione della sala alla sua naturale destinazione è condizione necessaria alla ripresa ^ei concerti. Strumentisti troppo a lungo inoperosi vorranno certamente riunirsi sotto la guida di valenti direttori, studiare con zelo musiche importanti, anche nuove, e offrire buoni concerti sinfonici e da camera, avvertendo che l'alta qualità della esibizione è la sola attrattiva che valga, in ispecie nel momento presente, a stimolare gli amatori, a indurli, anzi a 'costringerli a intervenire. dcgmrmislmdclcss e e n a e , i a a L'altra, funzione cittadina del Conservatorio, la scolastica, merita un'attenzione maggiore, perchè al suo ricominciamento son connessi molti interessi, quelli degli studenti di musica, delle loro famiglie, e indirettamente quelli degli insegnanti privati. Qual'è lo stalo delle cose? Cessate le lezioni per ordine minisi eriale, l'amministrazione dell'Istituto venne trasferita, con la biblioteca, gli istrumenti e le suppellettili, ittuna non lontana cittadina. Corsero voci contradditorie, come tutti ricordano, sulla ripresa dell'inseqnamento, sulla sessione estìva degli esami, sull'autunnale; non avvenne nulla. Molti studenti, che s'erano rpeati in provincia, avrebbero potuto venire, qualche volta, e lo desideravano, per non «perdere l'anno *. Qualcuno studiò, come poteva, in attesa degli esami a Torino o altrove. Più in1 .«insta fu la sorte degli studenti costretti per condizioni familiari a restare nella città esposta alle incursioni; corsero i rischi e perdettero l'anno Intanto gli insegnanti, regolarmente' stipendiati, rcstuvano inutili. Religio depopulata. Accogliendo l'invito d'una circolare ministeriale, qualcuno di essi radunò volenterosi discepoli di Torino e delle vicinanze, e die lesioni, s'intende, gratuitamente, a casa propria b fuori. Mancati ali esami, s'è giunti alla vigilia dell'anno scolastico. Resterà ancora chiuso l'Istituto ? Desiderio e necessità degli studenti che dimorano a Torino o nei paesi limitrofi coincidono nel sollecitarne la riapertura. Le difficoltà per ciò consistono da una parte nella garanzia di un saldo rifugio, dall'altra nel trasporto del tqribIntadpli materiale indispensabile alla i pratica scolastica (strumenti, banchi, eccetera), in relazione al ridotto numero delle classi; difficoltà non lievi, queste, come quelle degli orarti, del riscaldamento, eccetera, che le autorità governatiti e scolastiche vorranno superare. Sappiamo che in questi giorni il Provveditore agli Studi e il Direttore del Conservatorio han già discorso di tali argomenti, di cui entrambi sono esperti. Si attendono dunque soluzioni delle importanti questioni, come contributo al modus vivendi in questo eccezionale episodio dell'esistenza nazionale e cittadina.

Persone citate: A. Della Corte, Corsero

Luoghi citati: Torino