Romanzesca vicenda di 160 mila lire e di 50 monete d'oro che scomparvero

Romanzesca vicenda di 160 mila lire e di 50 monete d'oro che scomparvero Truffa o commercio clandestino? Romanzesca vicenda di 160 mila lire e di 50 monete d'oro che scomparvero // curioso arresto di un figuro - Il falso industriale e il falso agente di P. S. - Un insolito dilemma . e e e e i a a n i e o o o eoo a, ò eno, ù o ci io iora ai te re Tempo fa, i connotati di un certo Crispino Ferrari, vecchio pregiudicato, erano stati din usi in ogni Commissariato di P. B- di Torino e non pochi crono gli agenti sguinzagliati alla sua ricerca. Ma la palma della vih'oria la doveva riportare un brillante funzionario il quale a questa caccia s'era veramente dedicato con le migliori energie. Tastando qui, frugando la, era venuto a sapere che il Ferrari completava sempre l'eleganza del suo abbigliamento con un colossale colletto duro, da cui mai, per neBsuna ragione al mondo, si voleva separare. Ed ceco 11 funzionarlo scrutare con occhio sospettoso tutti coloro che corrispondendo e grosfo modo » ai lineamenti del Ferrari, giravano ornati di colletti duri. Ma i suol sforzi sembravano destinati a jerire, quando una sera in via delle Ghiacciale, bravili, gl'i l'ombra della sera fosse calata, si trovò faccia a faccia con un Individuo ili cui il grande collctto riluceva: era il Ferrari? Anche i connotati erano all'lncirca quelli del ricercare II funzionario «senti» che era il suo uomo: sapendo di avere a che fare con un soggetto pericolosissimo, estrorse di tasca una grossa pistola e. puntandola sul figuro, gli intimò di arrestarsi domandando nel contempo, con voce rude, se veramente egli era Crispino Fer rari. Al che il briccone disorientato rispose subito di si 11 colletto, l'amaro colletto, l'aveva tradito. .Ma (inali cruno le ragioni per cui il Ferrari era cosi attivissimamente ricercato? Kgll era Età. to denunciato quale complice in una gl'uve truTfa ordita ai danni di un certo Antonio .Mattioli, che, aìl'uutorii'ji Inquirente, aveva lamentato una perdita di ben 160 mila lire, avvenuta nppunto per i loschi intrighi di un gruppo, ben noto, di compari. Al 'Mattioli si era un giorno presentato tale Giacomo .Mattia di Giacomo proponendogli un vantaggiosissimo accruiefo di una cinquantina di monete d'oro: egli era in relazione, tramite l'amico Gian Battista Sfossino, con certo Fortunato Bailatore 11 quale conosceva un industriale che, in possésso di oro coniato, intendeva disfarsene. « Be. ne» assenti 11 Matrloli incautamente « mi fido di voi. Contrattate voi l'affare. Ditemi la cifra che devo sborsare». La cifra non era piccola — 160 mila lire — ma si i-ede che i cordoni della borsa del Mattioli eruno facili ad allentarsi poiché In somma passò nelle inani del Matfia. seduta stante. Il giorno dopo 11 'Martla, accompagnato dal Bnllatore e dal Mossine in qualità di testimoni e di... agenti di fiducia del Mattioli si recorono in corso Italia dove sarebbe avvenuto l'abboccamento con 11 presunto industriale. Mentre' il Mattia faceva rimanere i due acconipagnnrori nella Tratto, ria d'Alba, spariva, dichiarando di uudur ad incontrare l'industriale — che altri poi non era che il Crispino Feriwri — nella vicina Osteria del ime Merli. (j.:i, comf1 la folcendo, hi svolse nei dettogli, unti si sa di preciso. Ad ogni modo, dopo un certo tempo, il Ba'lnture e.il .Mussino, che du quel commèrcio d'oro speravano di trarre lauti compensi, si videro dinanzi il .Mattia, raggiante. «Ho le monete!» sussurrava. .Ma ecco il colpo di scena. .Mentre il terzetto si allontanava chiacchierando ilallit locanda, un individuo, qualificaudORÌ ageut-e di P. S., II fermava e ordinava loro senz'altro di seguirlo al più vicino Commissariato Durante il ttagitto. mentre l'agente, con dura giinta. apriva la marcia, il Mattia, in via JBianzc, gettava con le. stri«trstBaldisabepsarezaucetereinafacsspItosèsndSHltnspfrrtnltMbcldfrmmspzv o a . e a i l i stezza qualcosa in un angolo e, rivolto ai compugni mormorava: «ile ne sono liberato! Non ci potranno accusare di nulla!». Se strano e sibillino era stato por 11 Ballatoro e il Mosslno II fermo, altrettanto incomprensibile fu, dinanzi al portone del Commissariato, Il rilascio «Va bene, va bene!» borboti'ò 1 agente «ho capito che siete brave persone. Scusate e arrivederci. Potete andare!». Bizzarro ilngungglo e bizzarro comportamento per un uomo della legge, r due — non certo il Mattia — ne erano for. temente stupiti: mail loro stupore si sarebbe dileguato e cangiai'o in tremenda ira se fossero venuti a conoscere che si trattava di un falso agente, tale dello Mussi, complice del Mattia-e che l'arre sto era tutto un trucco per far sparire elegantemem'.-e 4e monete. Infatti quando il terzetto, guidato dal Mattia, che pareva fuori di sè, corse in via Bianzè dove dallo stesso erano state gettate le monete In un angolo onde liberarsi da un inequivocabile atto d'aceti. a, non trovarono naturalmente dcrrasddsrR«MdvesrtsvlSHSff noet°i?ì"n roro la ferale notizia: loro era peruu-Utoon.nh.te erano pure le 160 nule lire, già in mano dell indù- striale... Il Mattia, che ilfoiHrtliorapoi Stj^^JVKJ^jmfalso Industriale, il Crispino ier-|rnr.1, era riuscito cosi od«lnnestn- re una truffa sulla già poco pulì-to faccenda del commercio di monete. Ma il castello edificato dal lui, d'accordo col Ferrarli con tónta cura, crollò od un tratto. Il: Mattioli in Beguito, ripensandoci | bene, non vide chiaro: dopo qnal- che informazione assunta e rive-] lozione spifferatagli, si convinse!di essere stato vittima di una truf- fa. Sporse denuncia. Furono o«pcjrite indagini. Venne arrestato, co- me sappiamo, 11 Ferrari. Trotta-1 mento non diverso subirono il Mo«-1sino e il Mussi. Il Bnllatore lu pu- re arrestato ma mori poco dopo.ILntitnnte è tuttora il Mattia: .proprio a causa di questa latltnn- za il funzionario Inquirente si trova in grave ed insolito imbarazzo. Due accuse possono essere elevato; se 11 Mottio ha vernmente ricevuto dal Ferro ri le monete, quella di commercio clandestino di oro; in coso contrarlo, quella di truffa. Qiftislto che sarà risolto quando si fnrh parlare il Mattia, sulle cui tracco e in buona strnda, si è lanciato l'infaticabile funzionario.

Persone citate: Crispino Fer, Crispino Ferrari, Gian Battista Sfossino, Mattioli

Luoghi citati: Ferrari, Torino