LAVORO e collaborazione

LAVORO e collaborazione LAVORO e collaborazione L'esperienza della vita insegna a ognuno di noi che l'unico vero e sincero amico dopo le grandi sciagure è il lavoro. Il solo modo di superare le crisi, o comunque di uscirne, è buttarsi al lavoro con accanimento, vorremmo quasi dire con ferocia. Tormentarsi con riscrtminaaioni, con ipotesi, con dubbi non serve a nulla; ripiegarsi su se stessi è un grave pericolo quando è invece necessaria sorgere e camminare. Avviene per i popoli a un dipresso la stessa cosa. Oggi gli Italiani non debbono fare delle chiacchiere, non debbono voltarsi indietro, discutere, palleggiarsi le responsabilità; la via disila rinascita è la via del lavoro. Di opere ha bisogno, per ritemprarsi, il loro animo sconvolto; di opere ha bisogno l'Italia, per rimediare alle tante rovine della guerra. Chi lavora ubbidisce all'imperativo posto dalle esigenze dell'avvenire della Patria e nello stesso tempo si uniforma alle richiesta contingenti del Comando germanico. Collaboriamo se vogliamo ordine, tranquillità, disciplina, rispetto delle persone e delle proprietà. Collaboriamo per porre hs premesse della nostra vera rinascita. I sabotatori, ciechi e senza senno, vorrebbero procurarci oggi il terrore e le distruzioni che sono ancora lontani e che non giungeranno mai fino a noi. Italiani, abbiate fede! Tutti uniti, tutti al lavoro, respingete le stolte frenesie, credete fermamente nell'avvenire della Patria che non può morire.

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