CHI LO SA E CHI NO

CHI LO SA E CHI NO CHI LO SA E CHI NO paro ohe, alla morto di Marc'Aurolio nessuno piangesse, giaoohè non si trattava di un mortalo ohe lu-.ci.ava la terra, bensì di un Dio che tornava in Cielo. Proprio per quest'ultimo motivo sarobbe stato il oaso di piangore, anoho considerando le lagrime un semplice omaggio al defunto o non l'espressione di un dolore personale. * * I vari popoli non sono mai andati (raccorcio nemmeno sulle piocolo cose. Lo stregherei Francia volavano a oavallo di un bastono più o meno unto di grassi (la lubrificazione dell'epoca), quelle italiano non si muovevano se non a eavallo di un eaprone. * * La zucca é cosi zuooa ohe si ignora persino l'etimologia della parola. * * I poeti moderni si compiacciono di adoperare sovente il verbo a smagaro ». Non crediate però ohe lo abbiano Scoperto, è appena un vestilo vecchio tolto dalla naftalina. Nella 33" dissertazione sulla antichità, il Muratori scriveva <r Smagare, verbo disusato ». * * La dolcezza e la madre della persuasione. Pitagora, avendo veduto un bue in un campo di fave, lo accostò a gli disse due paroline all'orecchio. Il bue smise immediatamente quel pasto e preso — pare — da fervore filosofico, visse il resto dei propri giorni oon elemosine. Come esempio di adulazione postuma, va citato il oaso di Augusto. Dopo la sua morte, fu detto ohe noi suo intestino oi fossero tante perla quanta erano lo stelle dell'Orsa Maggiore e disposte nella stessa maniera Ant.

Persone citate: Pitagora

Luoghi citati: Francia