Le strade di Torino

Le strade di Torino TOPONOMASTICA Le strade di Torino Riprendiamo la chiacchierata interrotta. (La Stampa, SI agosto). Abbiamo percorse le strade delti vecchia città parallele a corso Vittorio Emanuele: vediamo ora quelle ad esse normali, soffermandoci, come per le precedenti, a quelle che hanno subito delle variazióni di denominazione. Corso Vittorio Emanuele da Porta Nuova al Po si chiamava Stradale del Re: Via Mazzini era la contrada di Borgo Nuovo e via dei Mille quella di S. Lazzaro: le at~ tnali vie XXIV Maggio ed Andrea Dorìa costituivano la contrada dei Carrozzai. La via dell'Arcivescovado che giungeva sino a via San Francesco da Paola, dopo tale incrocio prendeva il nome di contrada dell'Esagono dulia omonima piazza alberala. Via Maria Vittoria si intitolava a S. Filippo ed oltre piazza Carlina aveva il nome di via del Soccorso e poi dei Tintori. Durante la dominazione francese essa fu intitolata ulta battaglia di Marengo. Via Bertela partendo da via Stampatori si chiamava secondo i vari tratti, contrada del Gambero, dei Due Bastoni, della Barra di ferro e della Verna, intitolandosi poi, oltre piazza Carignano al teatro d'Angennes: quest'ultimo tratto durante il governo francese fu detto di TUsitt. L'antica via dei due Buoi andava dilla Chiesa di San Tommaso a via Viotti. Peccato che la denominazione di via Barbaroux sia ormai radicata; essa aveva in antico due nomi assai suggestivi che sarebbe stato bello riudire. Il imito sino a via S. Francesco d'Assisi si chiamava contrada della Madonnina e contrada dei Guardinfanti qui Ilo facente capo in piazza Castello, Altre tipiche vecchie denominazioni erano quelle di contrada del Gallo, del Cappello d'oro e dei Calzolai, portate dalla via irregolare di cui non resta che il lato affacciantesì all'aiuola di via 4 Marzo. L'antica via del Senato ha seguito il nuovo nome, del Pa- lazzo donde l'aveva assunto, cìoè Corte d'Appello. La vecchia tortuosa con- trada dei Fornelletti fu rioaf tezzata col nome di Franco Bonelli, e la prossima contra- ea, delle Ghiacciaie con lai- utale di via e piazza Giulio. Molti altri nomi potremmo esumare e tanto più risalendo nei 3ecoli, quali quelli di via dei Panierai aperta nel 1619 frd la chiesa del Corpus Do-mini e pi-izza Castello, di con-trarla dell'Anitra che fu pòi lu via della Caccia, di contrada del Giardino, di contrada dell'Anello d'oro detta poi dei Canestrelli ed in seguito della Palma (attuale via Viotti): e ancora, co"trada di S. Carlo poi via Al ri, piazza del Le gno che era parte di Pl«««« Solferino; ma e meglio moji allungare di troppo l'elenco. Da questa ratpida scorsa toponomastica ed esaminando le condizioni attuali delle singole vie si potrà constatare che i oasi in cui riesca oppor- tuno il riprendere le denomi-nazumi anteriori a circa un secolo fa. sono praticamente l>ocìn o nessuno. . Potranno invece essere pastinati v-a,i norni degni eche le imposizioni politiche avevano del passalo regime fatto abolire. Le denominazioni nuove rispondenti con maggior rigore a tali direttive, sono una trentina, ma di esse soltanto un terzo ha usurpalo nomi preesistenti che dovranno rivivere, quali via Saluzzo in luogo di via L. BaesaniJ, via dell'Ospedale fili. Giodu) ed un tratto di corso Casale (Italo Balbo), o che si potranno riadottare 0 mutare a seconda dell'opportunità, quali strada di Lunzo (Gustavo Doglia) e via Superga (Martiri Fascisti) di cui esistono vie omonime; corso Parigi (N: Benserviti) e corso Inghilterra (C. Ciano), un tratto di corso Palermo (M. Sonzini), il cosidetto Girone di Cavoretto (viale Littorio), via Caraglio (Amos Muramotti), La Thuile (Porla Littoria). Le rimanenti, denominazioni fasciste furono attribuite a vie nuove che potranno assumere altre denominazioni, oppure vennero assegnate a piazze o larghi che, a non moltiplicare eccessivamente la nomenclatura, potranno css-ere indicali col nome stesso della via che li attraversa, ciò secondo un criterio già saviamente adottalo in vari casi. Opportuna direttiva sarà quella- di non suddividere inutilmente le denominazioni delle strude in settori che non siano topograficamente e flsio. nomicamentc definiti, come invece avvenne per l'ex-corso Francia, per yurte di corso Vinzaglio, ecc. Questo argomento richiede rebl/e considerazioni piuttosto ampie che lo spazio ora. ci vieta. Siili' indirizzo da dare alla toponomastica cittadina onde renderla modernamente agevoie ,„ rapporto al suo continuo progredire, aurei in capo un .programma piuttosto vasto drastico, per il quale occorre rebbe un certo coraagio corn .<lto tuttavia rapidamentene sono certo — da risal¬\ Chissà che un giorno io non jshotfi fuori a confidarvelo, intati permanentemente beneficima questo non sarebbe certo i momento per attuarlo. gran segreto, naturalmente. Arturo Midana

Persone citate: Andrea Dorìa, Arturo Midana, Canestrelli, Ciano, Franco Bonelli, Gustavo Doglia, Italo Balbo, Sonzini, Tintori, Verna

Luoghi citati: Assisi, Francia, La Thuile, Torino