Il dominio dello Stretto di Messina obbiettivo iniziale degli attaccanti
Il dominio dello Stretto di Messina obbiettivo iniziale degli attaccanti Il dominio dello Stretto di Messina obbiettivo iniziale degli attaccanti Le forze nemiche rivelerebbero la tendenza a puntare verso l'interno solo per raggiungere salde posizioni montane difensive (DA UNO DEI NOSTRI INVIATI) Base navale X, 6 settembre. Le forze anglo-americane sbarcate sull'estrema costa calabrese con la protezione dì centinaia di bocche da fuoco poste sulla costa siciliana, di naviglio sottile e di uno strapotente « ombrello aereo », non sono riuscite, dopo tre giorni di duri combattimenti contro 10 nr.strc ir»»n;i*> di pr>*yrrtura ad estendere sensibilmente le iniziali teste di ponte. Dall'esame della situazione e dal computo delle forze nemiche sbarcate sull'estrema punta del nostro continente si giudica, in questi ambienti navali, che l'azione intrapresa dal nemico abbia un carattere locale ed eminentemente marittimo. Infatti gli angloamericani, in vista di operasioni di più vasta portata, hanno voluto impossessarsi dello stretto di Messina per abbreviare — avendo a loro disposizione una preponderante massa di velivoli di ogni tipo e di ogni specialità — le rotte per le basi orientali della Sicilia che, rispetto alle altre, hanno un'importanza bellica strategicamente maggiora. Quando avevamo ancora il possesso dell'estrema costa calabra era sufficiente un nostro modesto cannone per disturbare 11 traffico del nemico nel Canale di Messina; e poiché gli inglesi, in qualunque operazione bellica, hanno tenuto sempre in primo piano le esigenze marittime, così anche questo sbarco sull'estrema costa calabra ha carattere eminentemente navale. Le forze sbarcate, quantunque in numero superiore alle nostre forze della difesa e dotate di grandi mezzi motocorazzati, si sono fermate in direzione nord sii una linea che da Bagnara raggiunge, verso l'interno, il monumento a Garibaldi sulla parete dì Aspromonte; e in direzione sud sono state fermate a pochi chilometri olire l'abitato di Mento. Le forse nemiche rivelerebbero la tendenza a puntare piuttosto verso l'interno perraggiungere salde posizioni montane per uno sco2>o difen- siyo locale, piuttosto che sfa- ciale lungo la costa per risufi- re verso settentrione oppure girare intorno al promontorio Calabro per spingersi verso la costa jonica. Apparirebbe di conseguenza manifesta, per ora, l'intensione del nemico di tenere la sola testa di ponte sull'estrema costa calabra in vista del dominio assoluto del Canale di Messina, indipendentemente da altre operazioni di più larga portata, che, quantunque collegate con questa attuale, potrebbero iniziarsi fra breve tempo. Vero Roberti
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