I gruppi parlamentari e la stabilità dei governi

I gruppi parlamentari e la stabilità dei governi Uno scritto di Enrico De Nicola I gruppi parlamentari e la stabilità dei governi Napoli, 25 agosto. Stamane il Mattino pubblica un importante articolo di Enrico De Nicola dal titolo « Parlamento e governo ». « Il direttore del Mattino — scrive l'eminente parlamentare napoletano, ultimo presidente della Camera dei deputati dall'abolizione fascista delle libertà costituzionali — riapre, con cortese invito, le colonne del giornale in cui, venti anni or sono, fu inserito l'ultimo mio discorso politico, scritto ma non letto, che, dopo aver additato, con previsioni confermate poi dalla realtà, i pericoli di gravi errori, e di inconsulti eccessi, concludeva rilevando che le libertà, tutte le libertà, civili e politiche, non debbono essere nè licenza,, nè maschera dell'arbitrio, ma non possono non essere considerate come strumento di conservazione sociale e come conquiste « intangibili e sacre » ed attestando che al dogma democratico sarei rimasto sempre fedele». Enrico De Nicola prosegue considerando 1 problemi politici del dopoguerra, un periodo che lo sorittore prevede, « critico e insidioso e di convalescenza dell'organismo sociale», affranto da un lungo, tenace, immane sforzo bellico. Dopo aver ribadita l'esatta comprensione del concetto di libertà, intesa come una consapevole disciplina, il De Nicola si inoltra nella trattazione dell'argomento: « l'adegua mento del liberalismo alle esigenze nazionali del prossimo futuro. In sostanza — ed è questo il nucleo essenziale dello scritto di De Nicola — il liberalismo propugna una congrua stabilità dei governi costituzionali fondata sulla compagine, sulla preparazione, sulla coscienza dei gruppi Earlamentari. A tal fine, sulla ase inalterabile del principio liberale, di per se stesso adattabilissimo ad ogni evoluzione consigliata da più opportuno aggiornamento, De Nicola suggerisce ed enuncia alcune riforme all'istituto del parlamento, riforme atte a neutralizzare il fattore negativo del succèdersi e sostituirsi ininterrotto dei governi al potere L'articolo che termina ripetendo la categorica affermazione dell'intangibilità delle garanzie costituzionali e delle libertà parlamentari, fatta da S. E. De Nicola alla Camera nel 1923, è seguito da un commento di Paolo Scarfoglio, di particolare interesse anche per una circostanza di carat tere storico riferita dal diret tore del Mattino che, personalmente, vi partecipo. Fu Paolo Scarfoglio, infatti, testimone del fermo rifiuto di En¬ rico De Nicola ad entrare nella lista fascista e fu Paolo Scarfoglio per incarico dell'eminente amico a mettere Mussolini al corrente della linea di condotta irrevocabilmente scelta da De Nicola; fu, in brevi termini, una sorta di sfida morale arrecata al Capo del governo il quale ebbe il torto di non credere alla onestà ed al coraggio di De Nicola e ne fece annunciare ufficialmente Ja candidatura; ma, due giorni prima delle elezioni, Paolo Scarfoglio pubblicava sul Mattino lo storico discorso in difesa della libertà che Enrico De Nicola non aveva voluto pronunciare agli elettori ed il giorno prima delle elezioni il Mattino recava la breve lettera con cui De Nicola annunciava che, se eletto, non avrebbe giurato. Sono fatti politici di alta importanza i quali, più che mai nell'ora che volge, andavano rievocati ed anzi rivelati da colui che ha l'orgoglio di ricondurre l'alta figura meridionale di Enrico De Nicola al suo posto di comando politico e morale.

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