Silenzio sulla Russia e sulle operazioni militari

Silenzio sulla Russia e sulle operazioni militari Silenzio sulla Russia e sulle operazioni militari e ll a a o r i o è ei ao a e e oe e e e il el e reo d e o a n te e n e ò e o ail o g, o lil o ti e nni e e di ie ea a a i a a a i o a i e iti ge, ra e. i o a l o aere tracciate già fin da ora Cosi mentre Churchill ha sottolineato specialmente l'accordo circa la soluzione del problemi strategici, Roosevelt si è preoccupato prevalentemente della situazione interna del paese ricordando come si tratti di una guerra che abbraccia tutto il mondo e perciò le impazienze e i dissensi sono un grave pericolo per lo stesso svolgimento delle operazioni militari. E' stato notato come sia Churchill che Roosevelt hanno evitato di parlare della Russia mentre hanno avuto cura di ricordare la guerra col Giappone. Churchill prima della sua partenza dal Canada parlerà alla radio rivolgendosi ai popoli degli Stati Uniti, della Gran Bretagna e del Canada; tuttavia si assicura che non farà nessuna dichiarazione sensazionale. Churchill non partirà prima di sabato e si crede che molto probabilmente andrà a Washington con Eden. Roosevelt è atteso per domani alle 11,45 davanti al palazzo del Parlamento a Ottawa. Il Primo Ministro canadese presenterà il Presidente ai parlamentari. Il discorso di Roosevelt non durerà che un quarto d'ora. Parole sul secondo fronte L,'Exchange dice che non potranno essere divulgate le decisioni di Quebec circa le prossime operazioni militari ma che relativamente all'apertura del secondo fronte tutte le speranze dovrebbero essere soddisfatte. L'agenzia parla poi di migliaia di navi da trasporto e di parecchie divisioni di truppe aeroportate che dovrebbero venire mobilitate per l'offensiva contro le coste occidentali dell'Europa, Mentre in Russia lo scontento per le esitazioni anglosassoni per l'apertura di un se condo fronte si fa ogni giorno più manifesto tanto nella stampa come nell' opinione pubblica, in Gran Bretagna si cerca in qualche modo di calmare l'alleato sovietico e di trovare giustificazione a tale indugio. Il Daily Ma» e il Daily Te. legraph per bocca dei loro collaboratori militari fanno presente oggi il fatto che la sola minaccia d'invasione da parte degli alleati tiene legate grandi forze tedesche nell'Europa occidentale. Liddel Hart nel Daily Mail scrive: « Se gli al leati non possono sfruttare la occasione favorevole di at taccare che si presenta in questo momento ciò non dimostra mancanza di buona volontà La soluzione pratica di un'impresa dipende in realtà, dalle risorse che si hanno a propria disposizione. Quando si tratta di moderne imprese d'invasione c'è bisogno di un enorme apparato tecnico e di grandi preparativi. Se questi non 30no stati fatti in tempo è Impossibile adattare 1 piani strategici agli avvenimenti più recenti per quanto promettenti appaiano questi ultimi ». Continuano ancora le speculazioni e le congetture intorno al richiamo di Litvinof e a Londra, in molti ambienti, non si nasconde la preoccupazione e lo scontento per questa misura di Stalin che non promette certo nulla di buono per l'avvenire e che, si dice, aumenta la già scarsa sicurezza intorno al problema di una collaborazione politica libera da frizioni tra la Russia e gli anglo-americani dopo la guerra, collaborazione le cui linee fondamentali dovrebbero es¬ se non si vuole correre H rischio di distruggere l'edificio dell'Alleanza, L'organo comunista Daily Worker continua a raccoman dare caldamente una conferenza a tre come unica possibilità di ristabilire il perico lante accordo. Le manovre di Stalin In ambienti americani si osserva che i russi, quantun que assenti dalla conferenza di Quebec, hanno manovrato cosi abilmente da riuscire ad avere In essa il predominio. Il richiamo di Litvinof rap presenta, secondo questi americani, li culmine di un gioco complicato del quale 11 grande problema è se saranno i russi o gli anglo sassoni controllare il futuro sviluppo degli avvenimenti In Europa « E' più che evidente — scrive 11 corrispondente da New York dello Svenska Dagbla det — che il richiamo venne come un tremendo chok per gli Stati Uniti ed è abbastanza significativo che la notizia sia stata portata a conoscenza del pubblico durante la conferenza ». Quello di Stalin — affermano gli osservatori americani, non è un vuoto gesto e prò babilmente è in accordo con l'atteggiamento di prudente attesa che, già da qualche tempo, caratterizza la politica sovietica e dimostra che nessuna chiarezza è stata raggiunta nei problemi riguardanti una futura politica di occupazione alleata in Europa Grande attenzione si pone negli Stati Uniti a un decreto recentemente emanato da Mosca riguardante il lavoro di ricostruzione delle zone riconquistate dalla Russsia e lo si interpreta come un segno che i Sovietl hanno l'intenzione di mantenere, dopo la guerra, un esercito più forte che mai, il che non è affatto rassicurante. Le disposizioni del decreto circa l'apertura di scuole speciali nelle zone rioccupate, al fine di creare una futura élite militare, denunciano la decisione dei russi di divenire la più forte potenza militare del Continente. Se l'Unione sovietica opererà di sua iniziativa, o meno, dipende dal fatto se essa potrà esser persuasa, o meno, ad approvare gli accordi che sono stati presi a Quebec. In ogni caso non c'è dubbio — concludono questi osservatori americani — che qualora lo ritenesse opportuno, la Russia batterà la prò pria strada senza preoccupar si degli anglo-sassoni. Ricerca del punto debole A parte queste considerazioni, il malessere tra alleati dipende precipuamente dalla mancata soluzione del problema del secondo fronte. Le conversazioni di Quebec dovrebbero tuttavia aver fatto fare un passo Innanzi alle decisioni d'ordine militare. Gli ambienti anglo-americani ritengono a questo riguardo che gli alleati possano attaccare la Francia dal Mediterraneo, dall'Atlantico o dalla Manica. I Paesi Bassi e la Germania possono essere attaccati dalle coste del Mare del Nord. Oltre a queste vi sono ancora altre possibilità. La Norvegia è abbastanza al di fuori della portata del mezzi navali ed aerei alleati che agiscono dalla Gran Bretagna e dall'Islanda, ma non è neppure facile per i tedeschi inviarvi dei rinforzi. U fronte sarebbe breve e le posizioni tedesche potrebbero essere at¬