L'assalto alla fortezza europea e le pretese sovietiche
L'assalto alla fortezza europea e le pretese sovietiche L'assalto alla fortezza europea e le pretese sovietiche Stoccolma, 23 agosto. La conferenza di Quebec deve essere considerata come praticamente terminata,' secondo quanto affermano i corrispondenti dei giornali svedesi. Roosevelt ha tuttavia passato il pomeriggio di oggi in continue conferenze con Churchill. Egli ha anche ricevuto il ministro degli esteri cinese, T. Soong, col quale ha pranzato. Sir William Glasdow, alto commissario australiano per il Canada, è arrivato oggi per consultazioni. Il portapr.rola ufficiale non indica lo scopo della sua visita, ma osservatori competenti la interpretano come una nuova prova che Roosevelt e Churchill danno una particolare attenzione alla guerra contro il Giappone. Oggi è pure arrivato il ministro della Marina americano Knox. In attesa del comunicato finale Il comunicato finale sulla conferenza è atteso di ora in ora. Secondo informazioni provenienti da Londra e da vVashington esso sarà però piuttosto laconico ed evasivo, come tutto quanto è stato finora comunicato ufficialmente in questa conferenza, che è stata la più strana di tutte le conferenze alleate. Le dicerie sparse la settimana scorsa da Quebec non hanno in pratica nessunissimo valore. Tutto ciò che gli osservatori obbiettivi a Londra hanno potuto constatare con una certa sicurezza si è che, secondo il Dagena Nyheter, le dicerie riferentisi alle prossime operazioni offensive anglo-americane sono aumentate considerevolmente. L'amministratore della legge affitti e prestiti ha ricevuto Incarico di aumentare le forniture di viveri alla Russia. Si parla anche di un passo degli alleati verso il Governo turco allo scopo di ottenere la apertura dello Stretto dei Dardanelli, necessario per l'invio rapido di materiale alla Russia. Un corrispondente svedese riferisce allo Yorkshire Post, noto quale molto vicino al Ministro degli esteri Eden, che ha detto che le grandi operazioni delle quali hanno parlato i corrispondenti da Quebec non possono venir iniziate con « un giorno di preavviso » e che sarebbe stato consigliabile di accettare con molta riserva tutti i commenti militari e politici riguardanti la conferenza di Quebec. Tuttavia si Euò supporre con molta proabilità che il teatro delle prossime operazioni alleate sarà il Mediterraneo piuttosto che l'Europa occidentale. La rivista inglese Economiat scrive nel suo ultimo numero, commentando le conversazioni di Quebec: « Quebec segna una svolta nella collaborazione alleata poiché è forse questa l'ultima occasione in cuija necessità comune offre agli alleati la possibilità di elimi nare le loro discordie. Se du rante le prossime settimane non si riesce a raggiungere un nuovo fondamento d'intesa e di realtà che sostituisca i vec chi timori e le vecchie ruggini reciproche, le prospettive di ordine e di sicurezza per gli alleati minacciano di andare perdute. Finché la Russia t$ sfiducia dell'Inghilterra e dell'America, un accordo fra le grandi potenze si ritiene im- a.TÌmw ^SK^due ultime non si decidano adtiranXri'.rn6^^ X ti^nSo frnnr? Tir'^11° ??aTe tre pYfenz^Sl'atteggiamento da tenere conSfati minori e col governi rinaii & ,if.n,?t„ „„_g» nominali è pure ritenuto ne cessarlo ». Il cato Litvinof Il corrispondente da Mosca della 'Columbio Broadcasting in un commento alla radio ha dichiarato che il riciamo di Litvinof viene considerato in ambienti britannici e americani a Mosca come una protesta russa contro il mancato secondo fronte. Egli dice che in tutta rU.R.S.S. si ritiene che la Russia abbia portato il peso principale della guerra Eer due -anni c che ora sarebe venuto il momento in cui le Potenze occidentali dovreboero passare dalla parola all'azione. Un fatto che si viene a conoscere soltanto oggi nelle rivelazioni del Daily Mail, è che il dittatore dell'Unione Sovietica per ben cinque volte negli ultimi tempi fu pregato da RS°^Vf^JJitrn%\ SfMGSI ^nl^ivf^JéAovunque egli avesse desidera to: nell'Irak, al Cairo, nella Alaska o In qualsiasi località americana, e recentemente a Quebec e la risposta fu lnvariabimente negativa. Oggi, il nuovo ambasciatore sovietico a Washington, Andrea Gromyko, ha fatto la sua prima visita al dipartimento di Stato, ricevuto da Sumner Wclles. Gromyko, che era da qualche tempo consigliere presso l'ambasciata sovietica, presenterà le credenziali appena Roosevelt sarà di ritorno dal Canada.
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