Il colpo di scena sovietico nella conferenza di Quebec

Il colpo di scena sovietico nella conferenza di Quebec Il colpo di scena sovietico nella conferenza di Quebec Perplessità e riserbo intorno all'improvviso allontanamento di Litvinof - Si profila la necessità di una seconda conferenza * Stoccolma, 23 agosto. La giornata odierna è considerata come quella conclusiva del convegno di Quebec. I colloqui, iniziatisi venerdì fra Roosevelt e Churchill, Eden e Hull, sono proseguiti sabato e ieri con l'intervento del ministro della guerra americano Stlmson e del ministro degli, esteri di Ciung King, T. V. Soong, che è giunto ieri salutato, al suo arrivo, dal Primo Ministro canadese Mackenzie. Verso la conclusioni? L'arrivo a Quebec di Stlmson, è stato interpretato negli ambienti della conferenza come un indizio che piani militari sono stati discussi e redatti in ogni minuto particolare e che la presenza di Stlmson sia stata resa necessaria solamente per fargli - conoscere i particolari relativi all'Impiego delle forze armate americane sui vari settori della guerra. Per tutta la giornata di sabato, Roosevelt e Churchill hanno discusso i problemi riguardanti la navigazione marittima che, in questa fase delia guerra, sono tconsideratl come molto urgenti. A questo riguardo si precisa che, prima di conferire con Roosevelt, Churchill ha trattato questi stessi problemi con lord Leather e con altri esperti marittimi alleati. E' da notare però che l'andamento delle conversazioni, considerato con un certo ottimismo sino al principiò di sabato, ha avuto un brusco peggioramento con la notizia del richiamo di Litvinof da ambasciatore a Washington e della sua sostituzione con Andrea Gromyko, personaggio quasi ignoto nel mondo diplomatico. Costui era consigliere presso l'ambasciata sovietica di Washington dal 1939 e — secondo osservatori competenti — sarebbe considerato persona abile, quantunque ■ il suo nome non sia mai stato segnalato in relazione alla collaborazione sovietica con le potenze occidentali. Ss l'episodio inatteso ha sollevato molta inquietudine a Qusbec, nella capitale britannica quegli ambienti politici hanno continuato a mantenere il più stretto riserbo. Lia « British Broadcasting Corporation » ha annunciato il fatto senza una sola parola di commento, dichiarando semplicemente che è questo il secondo cambiamento che Mosca ha fatto, in breve tempo, nel suo servizio diplomatico. E' evidente che l'allusione riguarda il recente richiamo da Londra dell'ambasciatore Maisky. A Quebec l'ombra di LitviJ nov sulla conferenza ha oscurato tutti gli altri argomenti riportando al piano principale la domanda di Stalin per la creazione di un secondo fron te in Europa. Fulmine a del sereno Il richiamo di Litvinof è stato insomma, come « un fulmine a ciel sereno > — come ha dichiarato il rappresentai te d:lla United Presa — il quale ha aggiunto che la mossa di Mosca ha « causato una scossa molto forte ». Negli am. bienti politici della conferenza si ritiene infatti che il richiamo di Litvinof sia un evidente segno che Stalin è completamente malcontento del risultati raggiunti in essa e dei quali egli era minutamente informato, almeno per quanto riguarda 1 fronti europei. Il richiamo di Litvinof rappresenterebbe quindi la risposta a queste informazioni, dal che qualcuno trae la conclusione, che la domanda sovietica per la immediata apertura di un secondo fronte nell'Europa occidentale non sarebbe stata accettata da Roosevelt e Churchill. Osservatori bene informati dichiarano che durante le ultime due settimane, Stalin ha fatto chiaramente comprendere a Churchill che solo l'accettazione di questa domanda potrebbe soddisfare il Cremlino; <rssi dichiarano inoltre che nulla, neanche le notizie di grandi successi nel Pacifico, potrebbe far desistere Stalin dalle sue pretese. La notizia della sostituzione di Litvinof è stata immediatamente comunicata a Roosevelt ed a Churchill 1 quali si sono rifiutati di esprimere qualsiasi apprezzamento sino a tanto che non saranno rese note 1* ragioni che hanno indotto Mosca a prendere un simile provvedimento. Il (( dimissionalo » . Indipendentemente dai motivi che pososno aver indotto Mosca a fare un- cosi inatteso passo, in America si è molto curiosi di conoscere quale sarà l'avvenire di Litvinof, dato che finora nulla è trapelato al riguardo. Il sessantasettenne eminente rappresentante della diplomazia sovietica^fu accreditato a Washington nel novembre del 1941 dopo una bril¬ lsdaams1glLd1cDrrdNdgssn lante carriera diplomatica che sembrava finita allo scoppio della guerra. Per circa dieci anni egli era stato in carica al commissariato degli esteri, ma fu improvvisamente rimosso dal suo posto nel maggio del 1939J dopò essere stato nel gennaio dello stesso anno allontanato dalle sedute della Lega delle Nazioni. A causa della conferenza del febbraio 1942 egli fu anche escluso dal comitato centrale del Partito. Dopo lo scoppio della guerra russo-tedesca, a Mosca ci si ricordò delle strette -relazioni di Litvinof con l'Inghilterra. Nel settembre gli venne affidato l'incarico di condurre- negoziati in Mosca con la missione anglosassone e due mesi dopo venne inviato a Washington e nello stesso tempo nominato vice commissario del popolo per gli affari esteri. Nel suo articolo di fondo, il giornale svizzero Tot dichiara che l'allontanamento di Litvinof acquista uno speciale significato per riguardo al momomento in cui esso è avvenuto. « Gli alleati — scrive il giornale — hanno ripetutamente dichiarato con enfeisi, che Mosca era costantemente informata sugli sviluppi della conferenza e si domanda se qualche cosa è successo, durante queste discussioni che possa aver indotto il Cremlino ad una simile dimostrazione, « Anche in tempi normali aggiunge Tat — il richla-. mo di Litvinof coi rituirebbe un avvenimento di importante significato; oggi esso acquista un'importanza del tutto speciale se considerato in relazione ai fatti seguenti: 1) richiamo di Maisky dalla ambasciata di Londra; 2) costituzione a Mosca del comitato « Libera Germania »; 3) insistenza di Mosca per ottenere il riconoscimento del « comitato nazionale di liberazione francese»; 4) insistenza della Russia per un pronto attacco alleato contro il continente europeo che assorba almeno da 50 a 60 divisioni tedesche ». Il giornale conclude dichiarando che, sebbene non invi tata alla conferenza di Quebec, Mosca ha fatto sentire la sua presenza agli alleati anglo-sassoni. , Il corrispondente del New York Times da Quebec, in vista di queste impreviste complicazioni, telegrafa al suo giornale che « Bi manifesta sempre più imperativa la.necessità, di una seconda conferenza ». airSmna